Scopriamo che cosa accade in questo libro
UN PICCOLO GESTO CRUDELE
Elizabeth George
Titolo originale : Just One Evil Act
Prima pubblicazione : 2014
Traduttore: Annamaria Biavasco, Valentina Guani
Editore : Longanesi
Prima edizione italiana : 2014
Pagine: 715 p.
Genere: gialli, thriller, poliziesco
Preceduto da: Un castello di inganni
Seguito da : Le conseguenze dell’odio
UN PICCOLO GESTO CRUDELE. Descrizione
Quando il professor Azhar scopre che la figlia di nove anni è scomparsa dalla sua casa di Londra insieme a quasi tutte le sue cose, non può che bussare disperato alla porta accanto e chiedere aiuto alla vicina e amica, il sergente Barbara Havers.
Presto si scopre che a portar via la bambina è stata la madre, Angelina, trasferitasi in Italia, a Lucca, per seguire il suo nuovo amore.
In bilico tra i sentimenti e la ragione, Barbara si impegna a indagare ufficiosamente sul caso, ritrovandosi presto nei guai con i superiori a causa delle ingiustificate assenze dal lavoro.
Qualche mese dopo, però, la bambina sparisce davvero da un mercato della città, e sul caso si accendono i riflettori dei media.
Viene chiamata in causa Scotland Yard, e a indagare sul probabile rapimento della piccola è Thomas Lynley, mentore e superiore di Barbara.
La Havers, dal canto suo, in questa vicenda sta mettendo a rischio la propria carriera, e forse molto di più: che cosa nasconde Azhar dietro l’immagine del padre affranto?
Insieme a un ostinato ispettore italiano, Lynley e la Havers devono affrontare una situazione delicatissima, in cui si mescolano questioni razziali, difficoltà linguistiche e pregiudizi culturali, che si complica ulteriormente quando al mistero sul rapimento si aggiunge quello di una misteriosa morte….
UN PICCOLO GESTO CRUDELE. Breve riassunto e commento personale
Libro lunghissimo, che inizialmente annoia anche un po’… Ma poi decolla e non si riesce più a smettere di leggere. E, alla fine, ci ritroviamo con il fiato corto e il cuore accelerato, sconvolti dai continui colpi di scena che la George ci regala.
Forse il mio preferito della serie, questo romanzo vede per la prima volta i nostri eroi indagare lontano dall’Inghilterra, direttamente in Italia. E ci piace l’evoluzione del personaggio di Barbara Havers, che acquista molto più spessore rispetto ai precedenti romanzi.
Anche se poi si farò trascinare dal cuore e ne combinerà davvero tante!
“A volte non vediamo le persone come sono davvero. Preferiamo credere che siano come le vogliamo vedere noi, perché la verità sarebbe troppo dolorosa.”
La trama è bel descritta sopra e non voglio aggiungere dettagli che poi vi rovinerebbero la lettura. Vi dico solo che nel romanzo compare “L’alter ego italiano” di Lynley. Il commissario Salvatore Lo Bianco è davvero un tipo tosto e, tra l’altro, sarà il primo a vedere Barbara come una donna!
Pure lui, come Lynley, litiga continuamente con il suo superiore! Mentre Barbara rischierà davvero il tutto per tutto per salvare la piccola Hadyyah, Lynley forse inizia ad emergere dal baratro in cui è precipitato dopo la morte della moglie e inizia una relazione con la giovane Deidre, conosciuta qualche romanzo fa…
Lynley ha il compito di fare da collegamento tra l’ispettore Salvatore Lo Bianco e il Pubblico Ministero Piero Fanucci e la madre della bambina, Angelina Upman.
“Era stato in Italia molte volte durante l’infanzia, l’adolescenza e la vita adulta ma, chissà perché, non era mai stato a Lucca”.
E Lucca ci viene raccontata con dovizia di particolari, non tutti precisi, ma io mi ritrovo ugualmente nella splendida città toscana, a passeggiare lungo le sue mura (lunghe più di 4 km!) e nel suo meraviglioso centro storico…
Forse proprio l’ambientazione ha fatto riguadagnare punti al libro, che ci regala diversi fastidiosi luoghi comuni su noi italiani e che non è proprio fedelissimo nel presentarci Lucca… Ma ai Lucchesi la cosa non è dispiaciuta affatto (vedi QUI)!
Vi racconto una “chicca” del libro: il giudice istruttore , quando non è d’accordo con l’ispettore-capo, lo prende a pugni! Lo Bianco si vendica conducendo indagini non autorizzate!
Tra l’altro il povero Salvatore si ritrova con una madre davvero particolare. Vive in una torre e da diciotto anni si veste di nero, per manifestare la sua disapprovazione al figlio che ha sposato una straniera. Non solo: dice il rosario cinque o sei volte al giorno e, quando le affidano i nipotini, li intrattiene offrendo loro, al posto delle figurine, colorate immaginette di santi e madonne! Una parodia di essere umano!
Nonostante tutto, vi consiglio la lettura di questo appassionante romanzo
VOTO : 8 / 10
UN PICCOLO GESTO CRUDELE. l’AUTRICE
Susan Elizabeth George (Warren, 26 febbraio 1949) è una scrittrice statunitense specializzata in romanzi polizieschi. Attualmente vive fra Huntington Beach (California) e South Kensington (Inghilterra).
Sempre in vetta alle classifiche del New York Times, è autrice di venti thriller psicologici, quattro romanzi per ragazzi, un saggio e due raccolte di racconti.
La sua produzione le è valsa molti riconoscimenti, fra cui l’Anthony Award, l’Agatha Award, due nomination agli Edgar Awards, il primo posto al Grand Prix de Littérature Policière e al MIMI, il prestigioso premio tedesco dedicato alla crime fiction.
Il suo sito ufficiale lo trovate QUI