La cucina lombarda accomuna gastronomie di ben 11 province diverse, sia per storia che per territorio. Molte zone poi, risentono delle tradizioni culinarie delle zone o delle regioni limitrofe. Comunque, grossomodo, si possono individuare sei aree gastronomiche: le aree milanese e brianzola, lombarda-emiliana (corrispondente al Cremonese e al Mantovano), lombarda-veneta (Bergamasco e Bresciano), lombarda-piemontese-ligure (Pavese), lacustre (Comasco e Lecchese) e montana (Valtellina).
Più in generale, la cucina lombarda si può suddividere in alpina, prealpina e cucina di pianura. Non c’è quindi una cucina lombarda unitaria, sebbene esistano alcuni tratti comuni: la prevalenza dell’utilizzo del burro e del lardo sull’olio, del riso e della pasta ripiena sulla pasta semplice, della polenta sul pane e la diffusa produzione di latticini. La coltivazione del riso, in particolare, è diffusa nel Pavese e nella Lomellina, mentre quella dell’olio di oliva nelle zone lacustri: in particolare la Lombardia annovera due oli di oliva a denominazione di origine protetta (DOP), il Garda e il Laghi Lombardi. La cucina lombarda, nei suoi ingredienti, è tipicamente autunnale e invernale e quindi vi abbondano condimenti ricchi di grassi. È anche caratterizzata da pietanze a lunga cottura, dai bolliti, dagli stufati, dai brasati e dagli intingoli adatti ad accompagnarsi alla polenta.
Nel corso del tempo aggiungeremo nuove ricette, perché sono veramente tanti i piatti lombardi che adoro. I miei preferiti? I pizzoccheri, i tortelli di zucca, il risotto…insomma TUTTI!!!