DANILA COMASTRI MONTANARI E I GIALLI DELL’ANTICA ROMA

DANILA COMASTRI MONTANARI E I GIALLI DELL’ANTICA ROMA

Oggi vi racconto una delle serie di gialli storici che più mi appassiona. Scritta dalla bolognese Danila Comastri Montanari, è ambientata nella Roma dell’imperatore Claudio.

Scopriamola insieme

DANILA COMASTRI MONTANARI E I GIALLI DELL’ANTICA ROMA. L’autrice

Danila Comastri Montanari è nata a Bologna il 4 novembre 1948. Laureata in Pedagogia e in Scienze Politiche, per vent’anni insegna e compie molti viaggi.

Nel 1990, scrive il suo primo romanzo con protagonista il senatore romano Publio Aurelio Stazio, Mors Tua.  Da allora si dedica a tempo pieno alla narrativa, privilegiando il genere del giallo storico, che le permette di conciliare i suoi principali interessi: lo studio del passato (in particolare le civiltà antiche) e l’amore per gli intrecci mystery.

Oltre alla serie di Publio Aurelio, la scrittrice bolognese ha scritto altri romanzi e racconti ambientati in differenti epoche storiche.

DANILA COMASTRI MONTANARI E I GIALLI DELL’ANTICA ROMA. La Serie di Publio Aurelio

  1. Mors tua – (Premio Tedeschi) 1990
  2. In corpore sano, 1991
  3. Cave canem, 1993
  4. Morituri te salutant 1994
  5. Parce sepulto, 1996
  6. Cui prodest? 1997
  7. Spes, ultima dea 1999
  8. Scelera, 2000
  9. Gallia est, 2001
  10. Saturnalia, 2002
  11. Ars moriendi – Un’indagine a Pompei, 2003
  12. Olympia – Un’indagine ai giochi ellenici, 2004.
  13. Tenebrae, 2005.
  14. Nemesis, 2007.
  15. Dura lex, 2009.
  16. Tabula rasa, 2011
  17. Pallida mors, 2013
  18. Saxa rubra, 2015
  19. Ludus in fabula, 2017

DANILA COMASTRI MONTANARI E I GIALLI DELL’ANTICA ROMA. Publio Aurelio Stazio, lo “Sherlock Holmes” della Roma Imperiale

Patrizio per nascita, senatore per scelta e detective per passione Publio Aurelio Stazio è l’ultimo rampollo della nobilissima famiglia degli Aurelii, che fa risalire le proprie origini ad Anco Marzio.

Nel primo romanzo scopriamo che è cresciuto con un padre violento e severo, mentre la madre lo ha praticamente abbandonato alla nascita e, dopo aver divorziato, ha avuto altri cinque mariti.

Come ci rivela lo stesso Stazio, per fortuna il padre si è tolto presto di torno e, a soli 16 anni, Publio Aurelio diventa padrone del suo destino e e di tutte le ricchezze della famiglia, salvate dall’accorto amministratore Diomede, padre di Paride.

Il giovane Publio può così soddisfare tutte le sue ambizioni: viaggiare, studiare filosofia (è un convinto epicureo, anche se non riesce mai a raggiungere la calma auspicata dal maestro) e, soprattutto, corteggiare le belle donne.

Nonostante la sua allergia al matrimonio, a poco più di venti anni sposa la bellissima e altrettanto ricca Flaminia, per assicurare un erede alla sua casata. Ma, quando il piccolo Publio muore ancora in fasce, il matrimonio va in pezzi.

In Cave Canem Publio Aurelio ci rivela di non rimpiangere affatto Flaminia e i suoi continui tradimenti. Come tutti i patrizi, anche il nobile Stazio presta servizio nelle legioni romane; nel 26 d.C. lo troviamo ad esempio sul limes renano; in  Nemesis Aurelio dichiara di aver prestato servizio sul Reno con la legione XIV Gemina.

A causa della sua insaziabile curiosità, spesso Aurelio si trova a risolvere dei delitti. In effetti, dovunque vada ci scappa il morto!

Ad aiutarlo nella sua ricerca della verità il segretario greco Castore e l’amica Pomponia, moglie del suo migliore amico Servilio. Tra i suoi amici, persino l’imperatore Claudio, che è stato suo maestro di etrusco.

Contrariamente ai suoi concittadini romani, Publio Aurelio odia i ludi gladiatori e vi assiste solo se la sua presenza è strettamente necessaria. Un’altra sua strana passione è quella per la cervesia, la birra, che preferisce al vino.

Il “subdolo alessandrino” : Castore

Truffatore, ladro, ricattatore, falsario, imbroglione, Castore è il segretario di Aurelio ma anche il suo più caro amico.

Aurelio lo aveva acquistato ad Alessandria d’Egitto, salvandolo dal patibolo. Infatti Castore aveva provato a  rubare il tesoro dal tempio di Amon-Ra.

Eppure il greco non sembra provare nessuna riconoscenza o rispetto per il suo signore, anzi! Non si fa scrupolo di derubarlo e truffarlo ad ogni occasione.

Perché Aurelio lo sopporta?

Semplice: il ricchissimo Stazio è riuscito a sopravvivere all’imperatore Caligola, che aveva messo gli occhi sul suo ingentissimo patrimonio, grazie al suo subdolo segretario. Castore infatti, corrompendo un indovino, fa predire all’imperatore che sarebbe morto poche ore dopo aver assassinato il nobile Publio Aurelio Stazio.

IL FEDELE AMMINISTRATORE : Paride

Intendente di Publio Aurelio, è tutto il contrario del padrone: mite, timoroso degli dei, vegetariano e, soprattutto, onestissimo, cura in modo virtuoso le proprietà e le ricchezze del dominus.

Come sottolinea spesso Aurelio, Paride sembra tenere più di lui al rango senatoriale!L’AMICA “SPIONA”: Pomponia

Migliore amica di Aurelio, Pomponia è una matrona dalle grandi passioni e dal cuore immenso. Sempre in guerra con l’amica-rivale Domitilla per il titolo di matrona più informata dell’Urbe, conosce ogni segreto dei suoi abitanti, grazie all’esercito di schiavi, ancelle et similia che paga per spiare i padroni.

Moglie del ricchissimo cavaliere Servilio, il loro è un matrimonio d’amore. I due hanno avuto un unico figlio, Quinto Servilio, caduto combattendo contro i Parti.

E molti altri personaggi li incontreremo nei diciannove libri della serie!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!