L’OMICIDIO E’ DENARO di Petros Markaris

L’OMICIDIO E’ DENARO è l’ultimo romanzo che Petros Markaris dedica alle indagini del commissario Kostas Charitos. Vediamo che cosa accade in questo libro

L’OMICIDIO E’ DENARO

Petros Markaris

Titolo originale: Ο φόνος είναι χρήμα

Prima Pubblicazione : 2020

Traduzione : Andrea Di Gregorio

Prima edizione italiana : 2020
Editore : La nave di Teseo
Pagine : 320 p.

Genere : mystery, giallo

Preceduto da: Il tempo dell’ipocrisia

Seguito da : La congiura dei suicidi

L’OMICIDIO E’ DENARO : DESCRIZIONE (dal sito dell’editore)

In Grecia nessuno sembra occuparsi dei più poveri, di coloro che sono rimasti ai margini della società. Il vecchio militante di sinistra Lambros Zisis progetta così di far nascere il “movimento dei poveri”, perché la crisi non è finita: nonostante le bugie dei politici che raccontano di una ripresa degli investimenti, il mondo sta cambiando sempre più velocemente – tra il turismo mordi e fuggi che minaccia di svuotare Atene e gli immigrati che cercano in Europa un nuovo futuro – ma a pagare il conto sono sempre gli stessi.

Eppure non è l’idealismo del suo vecchio amico Zisis a preoccupare il commissario Kostas Charitos – o almeno, non solo – quanto piuttosto i feroci omicidi di due investitori stranieri, uccisi a coltellate sulle note di una vecchia canzone popolare.

Per trovare il colpevole, Charitos dovrà affrontare uno dei casi più difficili della sua carriera, indagando in una Atene sospesa tra speranza e disillusione, tra la bellezza immortale della sua storia e il caos dei nostri tempi.

L’OMICIDIO E’ DENARO : l’autore

Petros Markaris è nato a Istanbul nel 1937. Ha collaborato con Theo Angelopoulos a diverse sceneggiature, tra cui L’eternità e un giorno, Palma d’oro a Cannes nel 1998.

I romanzi con protagonista il commissario Kostas Charitos hanno incontrato un grande successo di lettori.

L’OMICIDIO E’ DENARO : La serie con Kostas Charitos

L’OMICIDIO E’ DENARO : Breve riassunto e commento personale

Finalmente riesco a raccontarvi questo romanzo di Markaris, uscito lo scorso anno alla fine dell’estate e che io ho ricevuto per Natale 2020.

Ma sembra che in questi mesi non mi riesca proprio di essere al passo con le mie letture… Infatti sono rimasta praticamente a Natale! Ma sto cercando di recuperare.

Vi dico subito che questo romanzo mi ha colpito davvero tanto, anche perché ci racconta di una Grecia che sta cercando di risollevarsi dalla crisi e cerca di tornare alla normalità. Proprio come accade a noi in questo periodo di profondi sconvolgimenti legati alla pandemia che ha sconvolto le nostre vite.

Il libro inizia con Lambros Zisis, che ha organizzato una manifestazione insieme ai suoi amici del Centro per senza tetto, sorto negli anni peggiori della crisi greca. 

Non arrivano le persone che aspettavamo, ma arriva un’autopattuglia.

Infatti alcuni spettatori hanno visto gente intorno a un feretro e hanno chiamato la polizia. I manifestanti si trovano circondati da una squadra antisommossa. E Zisis spiega:

“Nella bara c’è la sinistra. Si è suicidata e siamo qui per farle il funerale”

Il capo della squadra antisommossa dice loro di disperdersi ma, quando sente che Lambros conosce Charitos e anzi, è proprio il Lambros che ha dato il nome al nipotino del nuovo vice-direttore, concede di continuare la manifestazione pacifica. 

Scopriamo poi che Lambros ha avuto l’idea di quella dimostrazione dopo essere stato costretto a respingere troppi disperati che bussavano alle porte al centro di accoglienza:

non avevamo neanche un letto. E abbiamo dovuto lasciarli per strada. Li seguivo con lo sguardo, mentre scendevano, in silenzio, a capo chino… e mi sono ricordato di come avremmo reagito se questo fosse accaduto negli anni cinquanta o sessanta. Saremmo scesi in strada a manifestare per i poveri e i diseredati ridotti sul lastrico.

Ora la sinistra non c’è più a manifestare per i diritti dei più deboli e Lambros ha compreso che comunque qualcosa poteva ancora farla.

Oggi i poveri devono sollevarsi da soli se vogliono ottenere qualcosa.

Non hanno nulla da aspettarsi dai movimenti esistenti: devono essere loro a creare un movimento. 

A sorpresa, a Lambros e ai suoi si uniscono immigrati di ogni nazionalità e l’anziano comunista si ritrova ad arringare la folla:

Non dovete aspettarvi nessun aiuto e nessun sostegno da nessun governo. La sinistra e il socialismo in cui abbiamo creduto, sono entrati nel gioco del potere e si sono suicidati.

I poveri, in tutto il mondo, devono capire che sono loro stessi il movimento…. 

E il capo del nucleo antisommossa non può che essere d’accordo con Lambros, anche se sa che finiranno nei guai. Infatti i politici tengono buoni i poveri con le loro promesse. Invece Zisis sta cercando di scuoterli e ai poliziotti toccherà “togliere le castagne dal fuoco” ai politici..

Dopo aver visto che combina Lambros senior, ritroviamo anche il suo omonimo junior tra le braccia di Adriana e del commissario Charitos. Finalmente Kostas è stato promosso e per il momento tutto sembra tranquillo.

La promozione mi ha tirato su il morale. Al lavoro, poi, è tutto abbastanza tranquillo e non sono particolarmente stressato.

E’ diventato vice – direttore e proprio il capo dell’anti-sommossa lo informa dell’ultima pensata di Zisis. Che spiega a Kostas le sue ansie:

Ha detto cose molto serie, ma anche inquietanti…Che dopo il suicidio della sinistra, i poveri devono trasformarsi in movimento per rivendicare da soli le loro ragioni.”

E se davvero i poveri creassero un movimento

“Dovremmo affrontare una marea di gente di ogni nazionalità e allora voglio proprio vedere come ce la caveremmo”

Il commissario sa bene che Zisis non è un violento ma conosce anche il rischio che elementi di disturbo si inseriscano nelle manifestazioni più pacifiche.  Per conoscere le intenzioni di Lambros, Kostas decide di parlargli. E Zisis capisce bene le preoccupazioni di Charitos perché anche lui ha avuto gli stessi pensieri. Per aiutarlo, Kostas gli propone di “prestargli” qualche giovane agente.

Il compito spetta a Fotis Dervisoglou. Ma Charitos coinvolge anche Alamanos, il dirigente delle forze antisommossa, preoccupato quanto e più di Kostas che la situazione possa degenerare.  Del resto, grazie al giovane Nikitas Kourtidis, il discorso di ZIsis è diventato virale e ha smosso un bel vespaio in rete.

Zisis è sempre più convinto che per avere successo il suo movimento deve coinvolgere anche gli immigrati, per cui chiede aiuto a Caterina, che si occupa proprio di difendere “gli ultimi tra gli ultimi” in tribunale.

Ovviamente Caterina non si tira indietro ma gli chiede se sia sicuro che tutti i Greci saranno disposti ad accettare gli immigrati nel movimento. Infatti, come avviene anche qui in Italia, in molti pensano che gli stranieri siano venuti a rubarci il lavoro e il pane.

Inoltre potrebbero intervenire quelli di “Alba Dorata”, inviando qualcuno a fomentare disordini…

Kostas nel frattempo deve parlare con il suo vice comandante, informato che un amico del commissario “ha deciso di mobilitare i poveri”. Anche il suocero dell’uomo è stato membro del KKE, il partito comunista ellenico come Lambros…

In onore di Zisis e del suo “movimento dei poveri”, Adriana prepara la FASOLADA, un piatto proprio dei poverissimi.

Naturalmente i guai ci mettono poco a piovere sulla testa di Charitos. Infatti un morto viene ritrovato nella zona del campo profughi. La vittima è un ricco investitore arabo, Mohamed Al Falah, cittadino saudita

“Era a capo di un gruppo di investitori interessato all’acquisto di un terreno per costruire un albergo di lusso

Ed è stato ucciso proprio nel luogo che aveva scelto per il suo investimento. Al Falah  ha anche visitato il campo profughi e parlato con il diretto del campo, Efthimis Karantzàs. Forse qualche profugo ha ascoltato la conversazione e deciso di eliminare il saudita?

Kostas non crede a questa ipotesi :

E’ più probabile che ad ucciderlo sia stato un greco, per paura di perdere il lavoro a causa della chiusura del centro

Per Kosmas Roditis, il direttore dell’impresa edile contattata da Al Falah, non ci sono parole:

“Arriva qualcheduno per investire in questo Paese e lo ammazziamo”

Ma Al Falah è solo il primo degli stranieri uccisi… Infatti ben presto ci scappa anche un’altra vittima. Stavolta si tratta di un cinese, il signor Chan, che investiva in immobili. Anche lui, come Al Falah, è stato ucciso con tre coltellate alla schiena. Ma proprio grazie all’omicidio del cinese si scopre che l’assassino ha un complice.

Purtroppo per Charitos, però, i giornalisti iniziano a rumoreggiare e la politica si mette in mezzo. Non solo: Adriana decide di aderire alla politica della povertà ed è ben felice di collaborare con Zisis, sempre più preso dal suo movimento.

Quando viene ucciso il giornalista Spiros Kallasis, autore di due articoli al vetriolo contro chi uccide gli investitori e contro i poveri, finalmente il caso sembra essere alla svolta decisiva…

E noi ci troveremo davvero spiazzati. Con un finale che ci lascerà sorpresi e amareggiati…

Come sempre, Markaris ci regala un grande ritratto della sua patria, così simile alla nostra, travestendolo da “giallo”. E ci racconta della “guerra” tra poveri greci e poveri immigrati. Che non ha alcun senso. Perché, come ci fa comprendere Zisis, i poveri tutti devono unire le loro forze, smettendo di credere alle vuote promesse dei politicanti di turno.

Con la pandemia in molti siamo diventati più poveri e siamo tutti sulla stessa barca. Non ha senso continuare a credere alle promesse che ci fanno e sappiamo già come e dove finiranno i “fondi europei”… Purtroppo non cambia mai nulla: e anche i “nuovi politici” hanno impiegato poco a lasciarsi sedurre dal potere.

Anzi: si stanno dimostrando ancora più incapaci dei loro predecessori… Ma questa è solo la mia opinione. E certo l’omicidio non può essere strumento di lotta. Anzi…

Insomma un libro che vi consiglio

VOTO : 10 / 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!