POEMS & CRIMES di Petros Markaris

POEMS & CRIMES è una raccolta di due racconti aventi come protagonista il nostro commissario greco preferito. Ve li racconto…

POEMS & CRIMES

Petros Markaris

Traduzione: Andrea Di Gregorio

Prima edizione italiana : 2020

EDITORE : La nave di Teseo

GENERE : racconti gialli

POEMS & CRIMES : descrizione (dal sito dell’editore)

In un’Atene in cui si mescolano la storia gloriosa e il presente segnato dalle disuguaglianze, il commissario Charitos indaga sulla morte violenta di un affermato regista dopo una notte di danze tradizionali al suono del rebetiko.

Cosa faresti con la vincita per aver fatto 13 alla schedina? Per un immigrato dal Sudan che serve souvlaki in un ristorantino di Atene, anche una piccola somma può cambiare la vita, in meglio o in peggio.

Due storie in bilico tra il giallo e la denuncia sociale nello stile inconfondibile di Petros Markaris.

POEMS & CRIMES : l’autore

Nato a Istanbul nel 1937, Petros Markaris ha collaborato con Theo Angelopoulos a diverse sceneggiature, tra cui L’eternità e un giorno, Palma d’oro a Cannes nel 1998.

I romanzi con protagonista il commissario Kostas Charitos hanno incontrato un grande successo di lettori.

“Metà Maigret e metà Marlowe. Kostas Charitos è l’ultimo dei grandi detective letterari.” Diego Zandel, La Gazzetta del Mezzogiorno

POEMS & CRIMES : breve riassunto e commento personale

In astinenza da Commissario Charitos…

l’anno scorso, durante il lock down, ho letto davvero tantissimo, arrivando anche a 3-4 romanzi al giorno. Così mi sono ritrovata con una mole di libri da raccontarvi non indifferente…

Tra questi, anche questo di Petros Markaris. E’ composto da 2 racconti:

1) Poems & Crimes, tratto da L’assassinio di un immortale, 2016 (Titolo originale: Triimeria , 2016

2) Senza scenografia, da I LABIRINTI DI ATENE, 2010 (Titolo originale: Athina protèvousa ton Valkanion,2010)

POEMS & CRIMES : il primo racconto

Per una volta il commissario Charitos si concede una serata di svago con la moglie Adriana, sua figlia e suo genero. E subito ci viene un gran desiderio di correre in Grecia:

Li guardo ballare e penso che noi greci abbiamo due movimenti sempre uguali per esprimere l’origine orientale delle nostre danze.

Quando balliamo lo zeibèkiko allarghiamo le braccia e giriamo su noi stessi. …. Se invece sono le donne a voler esprimere la passione orientale per la danza, allora sollevano i palmi delle mani e li fanno roteare, un po’ come facevamo noi cantando le canzoncine a Caterina quand’era piccola, mentre, allo stesso tempo, sollevano e abbassano le spalle con un movimento oscillatorio: su una spalla, giù l’altra.

Se non lo sapeste, lo zeibekiko è una danza originaria dei greci dell’Asia Minore, tipicamente riservata agli uomini, che si esegue di solito da soli e prevede movimenti lenti e molto “maschili”.

Come dicevamo, il commissario e sua moglie Adriana sono con figlia e genero in un locale che di mattina è una libreria, mentre “di sera diventava trattoria e aveva come specialità le lumache”.

Mentre un regista che secondo Caterina è molto famoso dà il peggio di sé in pista, nel locale entra un cinquantenne con un mazzo di rose, piccole e un po’ appassite. Ma l’uomo sembra non avere intenzione di vendere nulla… Infatti

“ lascia il suo mazzolino sulla scrivania che serve anche come cassa, si avvicina al regista e si mette a ballare pure lui”

Ci fa tanta tenerezza quest’uomo e, soprattutto, ci mette addosso un’infinita tristezza:

Il fioraio finisce di ballare insieme alla canzone, si alza, applaude i musicisti e si rivolge gentilmente agli avventori: “Grazie per avermi fatto ballare. Ne avevo bisogno”. Passa dalla scrivania, ricupera i fiori ed esce dal locale.

Uno degli amici del regista lo segue per comprare i suoi fiori… Il giorno dopo, Kostas non ha avuto nemmeno il tempo di accomodarsi alla sua scrivania che Papadakis irrompe nel suo ufficio:

“Abbiamo un caso che, almeno dalla descrizione, si direbbe un omicidio, signor commissario.”

E il commissario si rende subito conto che l’omicidio è avvenuto proprio nel locale in cui ha trascorso la serata. La vittima è proprio il famoso regista che aveva visto ballare la sera prima, MILTOS KELESIDIS. Qualcuno lo ha colpito con un mattone ma non per rapinarlo… E il commissario si trova a interrogare prima Makis Sotiròpoulos, l’uomo che la sera prima era uscito a comprare i fiori!

“Faccio lo sceneggiatore e sono amico di Miltos”

E’ poi la volta della produttrice, Amalia Kaloghirou. Secondo la donna, l’uomo non aveva problemi :

“era felicissimo perché aveva cominciato a lavorare al suo nuovo film. Avevamo già inviato il treatment ai media e avevamo avuto l’approvazione per la sceneggiatura”

La donna indirizza però il commissario al Centro cinematografico greco. Qui li riceve subito il direttore, “un sessantenne con la barba curata che risponde al nome di Grigoris Karaghiorghis”.

Secondo l’uomo, la vittima “Non era una persona facile”. A quanto pare il successo gli aveva dato alla testa e trattava tutti come se fossero suoi dipendenti.

Intanto Kostas si rende conto che il venditore di fiori vive sul retro del locale e che probabilmente ha assistito all’omicidio…

E la storia che Alexandros Seremetis racconta al commissario ci dà molto da pensare:

“Ho studiato in Inghilterra, signor commissario. È lì che ho conosciuto mia moglie che andava pazza per la Grecia.

Ho trovato un buon lavoro e ci siamo stabiliti qui. Ma la crisi ha messo in ginocchio la mia azienda, che ha chiuso. Sono rimasto disoccupato. Dovunque abbia bussato, mi hanno sempre chiuso la porta in faccia…Ho cinquantadue anni…dal punto di vista aziendale sono vecchio. Nessuno prende in azienda un dirigente di cinquantadue anni che ha davanti a sé quindici anni di lavoro al massimo. In nessuna parte del mondo. … Il sussidio dopo un po’ me l’hanno tagliato e in capo a un anno ho finito i soldi.

Mia moglie ha preso i nostri figli ed è tornata in Inghilterra… perché non sono andato via anch’io? Perché non avevo i soldi per il biglietto aereo … I miei suoceri hanno accettato di occuparsi dei miei figli, ma non di me…E così mi sono ridotto a vendere fiori e a dormire ogni notte con il sogno di avere ancora una famiglia”.

La soluzione del caso passa in secondo piano e noi ci ritroviamo a riflettere su quante persone si trovano nella stessa situazione di Alexandros Seremetis, soprattutto dopo questa pandemia che ha messo definitivamente in ginocchio la nostra povera Italia…

POEMS & CRIMES : il secondo racconto “Senza scenografia”

Ancora una storia di disperazione e di dignità umana. Questa volta il protagonista è un immigrato sudanese, Bashir, che cerca in tutti i modi di integrarsi nella sua nuova patria. Sta persino imparando la difficile ortografia greca, tra un souvlaki e una pita.

A fargli da maestro è Ghiorgakis, che intanto gioca pure la schedina e sogna che cosa farebbe con i soldi del tredici… invece Bashir non vuole sognare:

“Perché troppi soldi e non credo che vinco. Meglio non decidere.”

A sorpresa, però, i due beccano la combinazione vincente:

“Bashir, chiudi il negozio e stappa le birre! L’abbiamo beccato, Bashir! Abbiamo beccato il tredici! Incredibile ma vero.”

Ma purtroppo anche altri quattordici hanno indovinato la combinazione vincente… e quindi c’è poco da festeggiare.

Per aumentare la sua quota, Ghiorgakis prova a dare la fregatura al suo amico… Che non ci sta affatto….

Il racconto di Bashir a Vlasopoulos ci mette addosso rabbia e tristezza e mi fa pensare a quanti ancora continuano a credere nel sogno di una vita migliore qui in Europa…

Se amate il Commissario Charitos, questi racconti vi aiuteranno ad aspettare l’uscita del prossimo romanzo!

VOTO : 8 /10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!