L’università del Crimine di Petros Markaris

L’università del Crimine  è l’UNDICESIMO romanzo di Petros Markaris ed avente come protagonista il commissario Costas Charìtos. Che cosa accade in questa nuova avventura del nostro commissario greco preferito?

L’ università del crimine. La nuova indagine del commissario Kostas Charitos

Petros Markaris

Titolo originaleΣεμινάρια φονικής γραφής

Prima edizione originale : 2018

Traduttore: A. Di Gregorio

Editore: La nave di Teseo

Prima edizione italiana : 2018

Pagine: 333 p.

Genere : poliziesco, giallo

L’ università del crimine. Descrizione

Un’inchiesta mozzafiato per il ritorno del Maigret greco in forma smagliante: divertente, ironico, implacabile con i colpevoli.

Una notizia improvvisa scuote il commissariato di Kostas Charitos: il direttore Ghikas va in pensione e lascia proprio a Charitos il comando temporaneo della Centrale di polizia di Atene.

Ma il commissario più famoso di Grecia non ha tempo di festeggiare la promozione. Viene infatti ucciso il ministro per le Riforme: nella rivendicazione si legge che il politico, già stimato professore universitario, è stato ucciso perché ha tradito la sua missione di docente per fare carriera politica, venendo così meno ai suoi doveri verso gli studenti.

L’aria in città è tesa, ma Charitos e l’amata moglie Adriana assaporano una nuova felicità perché la figlia Caterina li renderà presto nonni, così si rilassano frequentando tre nuove amiche dalla simpatia irresistibile, conosciute durante una vacanza in Epiro.

Qualche giorno dopo viene ucciso con un’iniezione letale un altro ministro, ex docente anch’egli.

Quando spunta il cadavere di un terzo professore, la situazione sembra andare fuori controllo: il governo chiede un’immediata svolta alle indagini che, tuttavia, continuano a brancolare nel buio.

Kostas Charitos deve abituarsi in fretta alle responsabilità del suo nuovo ruolo per venire a capo di un intrigo tra politica e università che lo vede coinvolto in prima persona, un gioco pericoloso in cui nulla è come appare.

Un’inchiesta mozzafiato per il ritorno del Maigret greco in forma smagliante: divertente, ironico, implacabile con i colpevoli.

L’ università del crimine. Breve riassunto e commento personale

Torna il mio amato Commissario Charitos, che questa volta deve vedersela con la crisi del mondo accademico e delle università greche.

Il romanzo inizia però con un clima rilassato, con il nostro commissario in vacanza insieme alla sua amata consorte, Adriana. I due sono in vacanza a Pàpingo, in Epiro. Come ci spiega Charitos:

«All’improvviso, una mattina, Adriana si è svegliata con la nostalgia delle sue radici epirote. Dato che veniamo entrambi dall’Epiro, mi ha subito contagiato. E così ci è venuto il desiderio di andare a visitare il suolo patrio. Da quando siamo andati via dall’Epiro ci siamo tornati solo due volte, per due funerali. Il primo è stato quello della madre di Adriana, e il secondo quello di mio padre».

In vacanza, i signori Charitos hanno fatto amicizia con “le tre Grazie”, Tasia, Calliope e Arghirò, tre simpatiche signore con cui girano per la regione. Insieme i cinque conoscono alcuni tedeschi, che scoprono essere professori universitari:

«Scalano l’Astraka o la Gamila, indossano le ali e si lanciano in volo…d’inverno topi di biblioteca, d’estate mosche su per l’aria»

Divertente Adriana, secondo cui i Greci non potranno mai capire i tedeschi

«Loro volano alti come aquile, mentre noi nuotiamo sui fondali, come cefali»

E la sua opinione verrà più tardi confermata dal vecchio Zisis:

«Noi ci stupiamo per l’asino che vola. In Germania non si stupiscono neanche se volano i professori universitari»

Il ritorno al lavoro sconvolge Charitos. Infatti il suo capo, Ghikas, ha deciso di andare in pensione:

«Finché non sarà nominato un sostituo, sarai tu a fare le funzioni del vicedirettore della Centrale…Se ti comporterai con intelligenza e, soprattutto, se non farai casini come tuo solito, ti si apre una prospettiva di promozione»

Stavolta Costas è ben deciso a fare del suo meglio per attenersi alle regole e rendere effettiva la sua promozione. Ma anche altri cambiamenti lo aspettano.Infatti Papadakis, il fedele braccio destro del commissario insieme a Vlasopoulos, dopo aver sposato Koula, altro membro del team Charitos, è passato alla Direzione Crimini. Vlasopoulos, invece, si è trasferito alla Direzione di Calcide, “per essere più vicino ai figli piccoli che vivono coi nonni”.

Al loro posto, Thanasis Askalidis dalla Narcotici di Patrasso e Fotis Dervisoglou dagli Affari Interni. Della vecchia squadra restano solo Dermitzakis e Koula.

Ma il commissario ha scoperto che i suoi colleghi lo chiamano “la formica” :

«Perché sei sempre lì a cercare, scavi dappertutto, non lasci niente al suo posto»

A restituirgli il buonumore ci pensa Koula:

«Se io fossi in lei, non mi arrabbierei. Anzi, probabilmente ne andrei fiera…. dove dominano i pachidermi, la formica è una specie rara, signor commissario”.

La nostra formichina però deve fare attenzione, se non vuole essere schiacciata dalle nuove responsabilità che gli piovono addosso…insieme ai cadaveri!

Infatti il giorno successivo alla sua nomina cominciano a cadere cadaveri eccellenti. Viene ritrovato un professore universitario “prestato alla politica”, Clearco Rapsanis, ministro per la riforma dell’amministrazione.

L’uomo è stato avvelenato e il cadavere è accompagnato da una rivendicazione:

«Rapsanis ha tradito la sacra missione del Maestro. Ha sacrificato i suoi studenti, li ha privati della sua conoscenza per entrare in politica e assicurarsi l’incarico di ministro…in un periodo in cui le nostre università affrontano enormi problemi economici e quindi non hanno la possibilità di coprire i posti lasciati vacanti dagli insegnanti prestati alla politica…

Questo è alto tradimento e va punito con la morte»

Sembrerebbe un attentato terroristico, ma da quando i terroristi uccidono con il Parathion?

Le indagini sono rese ancora più difficili dalla “corporazione docenti”:

«In una corporazione nessuno parla troppo male di qualcun altro»

Forse l’unico a poter aiutare il commissario è un “professore emerito”, cioè un professore in pensione. In particolare, gli viene detto di parlare con Seferoglou:

Dato che l’università ha problemi economici e non può nominare altri docenti, ha continuato per anni a venire in facoltà per fare lezione e non abbandonare gli studenti a se stessi»

Sempre più convinto che si tratti di un delitto personale, Charitos si aspetta altre morti tra i “professori prestati alla politica”.

Ma la vita privata regala grandi soddisfazioni al Commissario. Infatti sua figlia Caterina è incinta e, insieme al marito Fanis, ha deciso che il nascituro si chiamerà Lambros, come Zisis. Ecco, mi tornano le lacrime agli occhi ripensando alle parole del vecchio comunista:

«Insegnagli a stare al mondo e a lottare per affrontarlo per quello che è e non per cercare di farlo diventare come lo vorrebbe»

Nemmeno il tempo di brindare in famiglia che spunta un altro morto. Anche questa volta si tratta di un professore politico. Infatti il morto era il viceministro per l’istruzione, Aristotele Archodontis.

A questo punto, il governo vuole risultati. E subito! Ma sanno che solo Costas può trovare il bandolo della matassa:

«E’ la nostra unica speranza, perché solo un commissario con la sua esperienza può sperare di sciogliere questo nodo gordiano»

Determinato come sempre, con l’appoggio dei suoi superiori, Charitos cerca di risolvere il caso prima che ci scappi un altro morto, scavando tra quanti conoscevano le vittime e la loro vita privata…

Mentre emergono legami passati di Archodontis con l’ambiente italiano di Lotta continua (infatti aveva studiato in Italia), Charitos riesce finalmente a parlare con il professore emerito. E sarà proprio Seferoglou a fornirgli le informazioni che gli permetteranno di ricostruire il puzzle:

«Coloro che hanno ucciso Rapsanis e Archodontis sono persone che appartengono al passato…Uccidono perché disgustati dagli universitari di oggi»

Ma prima di trovare la soluzione manca ancora un morto. Tocca a Stelios Kostopoulos, tornato ad insegnare dopo essere stato per tre anni ministro dell’economia.

Che fare ora? Troppe le piste che si dovrebbero percorrere per scoprire i responsabili…

Ma il commissario è caparbio e non mollerà !

Credo di avervi raccontato veramente troppo di questo libro, ma l’ho apprezzato tantissimo, anche perché è stato bello ritrovare un vecchio amico. Inoltre mi ha fatto riflettere su quello che è il problema dei professori universitari che si danno alla politica. Una questione delicata, ma mi sento di condividere la posizione espressa nel libro:

«Voglio dirle ancora qualcosa, signor commissario, per farle comprendere qual è la mia posizione. La prima è che non ho nulla in contrario al fatto che qualcuno passi dalla carriera accademica alla politica.

Basta che dia le dimissioni e si dedichi al nuovo lavoro, se lo interessa maggiormente.

Purtroppo, Rapsanis e molti altri entrano in politica ma continuano ad occupare la cattedra in università in modo che, una volta finita con la politica, recuperano il loro posto…»

Insomma, a parte le riflessioni, vi consiglio questo libro, che vi conquisterà ! Ed ora aspettiamo il prossimo per scoprire se il commissario conserverà la sua nuova carica!

VOTO : 9 /10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!