LA LUNGA ESTATE CALDA DEL COMMISSARIO CHARITOS di Petros Màrkaris

LA LUNGA ESTATE CALDA DEL COMMISSARIO CHARITOS è il QUARTO romanzo scritto da Petros Markaris ed avente come protagonista il simpatico commissario greco. Vediamo insieme di che cosa parla.

 

La lunga estate calda del commissario Charitos

Petros Markaris

Traduttore: A. Di Gregorio

Prima pubblicazione: 2006

Anno prima edizione italiana: 2009

Editore: La nave di Teseo

Anno edizione: 2017

Pagine: 430 p.

 

La lunga estate calda del commissario Charitos. La trama

Quando un gruppo di nazionalisti greci si impossessa di un traghetto con trecento passeggeri a bordo, il commissario Charìtos capisce subito che non sarà un caso come gli altri: su quella nave c’è sua figlia Caterina.

Inizia così un’indagine che metterà con le spalle al muro il poliziotto che ama dire di sé “non sono un Rambo, ma un greco complessato”, ma questa volta dovrà stare a guardare impotente mentre l’indagine è affidata alla squadra antiterrorismo.

Un intrigo di crimine, politica e mass media rivela un’Atene tentacolare e piena di insidie, in cui Charìtos si muove con la consueta sagacia e ironia, ma alla ricerca del filo rosso che leghi tra loro i delitti che insanguinano le notti in città.

Ancora una volta, le misteriose atmosfere noir della capitale greca fanno da sfondo a un giallo avvincente, dal ritmo serrato.

LA LUNGA ESTATE CALDA DEL COMMISSARIO CHARITOS. IL TITOLO

È il quarto romanzo della serie dedicata al commissario Kostas Charìtos. Il titolo originale Βασικός Μέτοχος (Azionista di riferimento) è  stato modificato nella traduzione italiana, poiché secondo la casa editrice, faceva pensare più a un financial thriller o a un saggio che a un poliziesco.

LA LUNGA ESTATE CALDA DEL COMMISSARIO CHARITOS. Breve riassunto e commento personale

Caterina, la figlia del commissario Charìtos e di sua moglie Adriana, ha finalmente ottenuto il suo dottorato in legge. Tutta la famiglia si è recata a Salonicco per assistere alla discussione della sua relazione. Il caso vuole che la sua dissertazione finale parli proprio di terrorismo. Secondo la neo -dottoressa (p. 14):

«I provvedimenti repressivi nei confronti del terrorismo sono necessari ma insufficienti. Senza misure preventive per indebolire i moventi del terrorismo, il paese legale, la giustizia sarà costretta ad osservare impotente la sua diffusione»

Tema scottante. E profetico.

“Commissario, la televisione!”

Per festeggiare, la ragazza parte  con il suo fidanzato, Fanis, per una breve vacanza a Creta. Nella notte, Sevastì, la madre di Fanis, sveglia i coniugi Charìtos.

Accendendo la TV, Kostas scopre il motivo (pag 29): “Attacco terroristico all’El Greco“, la nave su cui i due ragazzi si sono imbarcati. La nave è al largo di Souda, ma i terroristi (pag 31) “non sono entrati in contatto con le autorità“.

Ovviamente il pensiero di tutti corre all’Achille Lauro, la nave italiana (pag 31) “dirottata nel 1985 da un commando palestinese al comando di Abu Abbas”.

Adriana è sotto choc e, per calmarla, Kostas deve prenderla a schiaffi (pag 32): “Dobbiamo stare calmi. L’isterismo non aiuta“. Ma è comunque l’inizio di un incubo.

Il Commissario prova subito a contattare Ghika, ma Koula, la segretaria, lo informa che “il direttore è già a Creta”. Appena Kostas la informa che sulla nave dirottata si trovano Caterina e Fanis, la ragazza aiuta i Charìtos a raggiungere Chanià, nonostante il divieto tassativo di Ghikas (pag 37).

“saremmo dovuti venire qui in altre circostanze”

Può sospendermi per insubordinazione o ordinare un’inchiesta contro di me…ma non potevo rimanere ad Atene quando degli sconosciuti tengono in ostaggio mia figlia“, dice il Commissario a Ghikas (pag 39).

Ovviamente il direttore comprende lo stato d’animo di Kostas e, per tenerlo occupato, lo incarica di fare da “cicerone” all’agente FBI Fred Parker.

Kostas lo aveva conosciuto durante le Olimpiadi del 2004, quando l’uomo “era il responsabile della sicurezza della squadra olimpica statunitense“(vedi “I Labirinti di Atene“).

Mentre il commissario Charitos è il volto umano della polizia greca, Stathàkos, il capo dell’antiterrorismo, è quanto di peggio possa trovarsi tra le forze dell’ordine. Arrogante, complessato, sempre con la pistola in pugno. Ovviamente vede Kostas come fumo negli occhi!

GIORNALISTI ALL’ASSALTO

Appena Sotiropoulos, il giornalista “amico” del Commissario, vede i signori Charitos, sente puzza di bruciato (pag 51): “Tu, d’accordo. Ma tua moglie? ….qui c’è sotto qualcosa, commissario. Qualcosa che mi nascondi”.

Terroristi ceceni?

Intanto i terroristi spostano la nave, disponendola (pag 55) “davanti alle masse oscure delle isole Thodoroù”. Ad aiutare i sempre più disorientati greci, dopo l’FBI arriva anche un ex agente del KGB, Igor Scialiapin (pag 56). Secondo l’uomo, i terroristi sono ceceni (pag 58) :

“I ceceni sono gli unici che continuano a cercare di catturare degli ostaggi…Non rivelano  la loro identità e non avanzano richieste”

E, se sono ceceni, secondo il russo hanno già minato la nave : “Se Scialiapin ha ragione, Pròdromos e io possiamo cominciara a contattare un’agenzia di pompe funebri”.

Parker prova a fare ragionare tutti, ma nessuno lo ascolta. Figurarsi! Stathakos non vede l’ora di fare irruzione sulla nave e mettersi a sparare alla cieca!

“Devi tornare immediatamente ad Atene”

Proprio mentre il dubbio divora il commissario, Ghikas è costretto a rispedirlo ad Atene (pag 61) : “C’è stato un omicidio ad Atene…E’ stata trovata morta una star della pubblicità”.

E’ stato ucciso Stelios Yfandidis, il testimonial di una nota compagnia telefonica ed è stato ritrovato al Centro Olimpico del Fàliro. Giunto ad Atene, scopre con orrore che la notizia della presenza di Caterina sulla nave è trapelata. E la stampa già lo sa.

Stelios non aveva nemici, era un gran bravo ragazzo. Chi ha voluto ucciderlo? Intanto i dirottatori rilasciano  i passeggeri dell’El Greco (pag 87). Per il momento solo vecchi e bambini.

Una delle vicine di Yfandidis ha visto un uomo uscire dal palazzo (pag 98): “Aveva il casco, un fisico da lottatore e indossava un giubbotto di cuoio con i bottoni dorati e stivaloni alti”.

E cominciano le stranezze…

La scientifica ha scioperto che (pag 100) “la pistola che è stata usata per l’omicidio è una Luger tedesca del 1942 o del 1943”. Dove diavolo l’avrà trovata? In un museo?

“Organizzazione volontari ellenici per la Bosnia serba”

Finalmente il primo comunicato dei terroristi! Svelano di essere “volontari greci” che hanno “combattuto a fianco dei fratelli serbobosniaci per la Libertà e l’Ortodossia contro la barbarie islamica” (pag 119). E vogliono l’impunità per i crimini di guerra commessi nel corso della battaglia di Srebrenica.

Si trattò in realtà di un genocidio vero e proprio:  oltre 8 000 musulmani bosgnacchi, per la maggioranza ragazzi e uomini, furono uccisi nel luglio 1995 a Srebrenica e dintorni, durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina. Autori del massacro gli uomini del generale Ratko Mladić, con l’appoggio del gruppo paramilitare degli “Scorpioni”.

che terroristi e terroristi!

Kostas non si smentisce: “Ci aspettavamo AL Qaeda e ceceni e ci sono arrivati dei greci coglioni.Ma questo non li rende meno pericolosi” (pag 125).

Povero Commissario! Quasi gli prende un secondo infarto, quando vede Adriana in TV a parlare di Caterina (pag 127)! Che prende le difese dei dirottattori! “che terroristi e terroristi! Sono ragazzi greci, bravi cristiani che sono andati ad aiutare i nostri vicini cristiani“,dichiara la donna (pag 128).

Ma l’elogio dei terroristi non basta. I terroristi rilasciano tutti gli ostaggi greci, tranne Caterina (pag 133): “Tu sei la figlia dello sbirro e resti qui”. SI scoprirà poi che i dirottatori vogliono il ritiro della Carta contro il razzismo rilasciata dal Sindacato della polizia, che prevede “l’assunzione in polizia di cittadini stranier” (pag 143)

SERVE URGENTEMENTE UNA BENEDIZIONE

Ma Kostas non può tornare a Creta: “Abbiamo trovato un altro cadavere…al campo di canottaggio di Schinià” (pag 136). Stessa pistola di Yfandidis, stesso colpo a bruciapelo in fronte. Un’altra star della pubblicità, Ieràsimos Koutsoùvelos (pag 147). Anche stavolta, una “zelante” vicina, ha visto “Un colosso…alto e grosso, vestito tutto di nero in piena estate” (pag 159).

Dopo il ritiro della Carta, Sotiropoulos intervista Adriana, che stavolta è in gamba (pag 164): “Non capisco più il mondo…Non capisco la brutalità, l’avidità, le mucche che impazziscono, i polli con l’influenza”. Mi ha commosso profondamente con le sue parole.

“LA RILASCIANO KOSTAS!”

Urla Adriana al marito (pag 167). Noi finalmente tiriamo un sospiro di sollievo, nonostante avessimo già letto il libro più di una volta!

Ghikas si fa in quattro per rendere il tutto il meno traumatico possibile per Caterina (pag 171), vittima di stress post-traumatico. E peggiora quando vede uno degli ostaggi stranieri ancora nelle mani dei dirottatori giustiziato (pag 182). Ma, secondo Kostas, “C’è qualcosa che non va in questa esecuzione”. In effetti si apprenderà che era stata tutta una messinscena.

“Sembra uno che parla con la dentiera”

Charìtos riceve una telefonata dal killer in persona! “Sei stato tu a dire …che sono un maniaco che uccide i pederasti?” (pag 184). Il presunto killer spiega al commissario che aveva avvertito

 “quelli delle aziende che fanno pubblicità…se non smettono di programmare la pubblicità, ammazzerò tutti quelli che hanno a che fare con loro: i modelli, i pubblicitare, gli impiegati e compagnia cantante…Sono l’omicida dell’azionista di riferimento”.

Ma come può essere il killer, se parla con la dentiera e usa termini come “pederasta”? Parla come un vecchio ed ha l’aspetto di un maciste(pag 185): “Il vocabolario dell’omicida si adatta alla pistola Luger con cui uccide. Sanno di muffa tutti e due. Però è giovane e va in giro con una Harley”.

Forse sono due??? Forse si tratta di un nonno che ha armato il braccio del nipote?

Ancora una volta, sarà Lambros Zisis a mettere il commissario sulla giusta strada e aiuterà persino Caterina a riprendersi dalla terribile prova cui è stata sottoposta.

CONSIDERAZIONI

Il romanzo conquista da subito e ti trascina in un vortice di emozioni che ti impedisce di smettere di leggere. Partecipi alle emozioni dei signori Charitos e piangi con Zisis e Caterina.

Avrete notato, dalla lunghezza dell’articolo, che ho apprezzato molto questo romanzo, non tanto per la trama, quanto per gli argomenti affrontati. Estremamente attuale il riferimento al terrorismo e l’analisi della società attuale, non solo greca. Possiamo concordare con Charitos, che afferma (pag 186)

“il televisore è, per la casa contemporanea, quello che il braciere era per l’antica”

Il nuovo focolare domestico, attorno al quale la famiglia si riunisce. E i pubblicitari sono veramente gli “azionisti di riferimento” dei mass media attuali. Come dice Sotiropoulos (pag 204): “Sulla pubblicità campiamo tutti. Se dovesse avere un crollo, Dio sa quanta gente finirà a spasso“.

Insomma, un altro centro perfetto per Markaris!

VOTO: 9/10

LA LUNGA ESTATE CALDA DEL COMMISSARIO CHARITOS. LE RICETTE

Nel viaggio di ritorno da Salonicco, dove Caterina ha discusso la sua tesi di dottorato, ad Atene, i Charitos si fermano a Volos, a casa dei genitori di Fanis, Sevastì e Pròdromos.

La mamma di Fanis, da brava cuoca greca, offre un pranzo luculliano (pag 19), con “carciofi alla costantinopolitana, hortòpita, agnello avvolto in foglie di vite con riso”.

Gli “Aginares avgolemono” sono carciofi in umido al profumo di limone. Ne esistono due versioni. La prima con un ricco ripieno di carne e di formaggio che lo rende un ghiotto piatto unico, tutto da provare! La seconda versione, invece, è completamente vegetariana (vedi QUI).

La hortopita è una torta salata alle erbe, realizzata con la pasta fillo (cliccate QUI per la ricetta).

Prepareremo questi due piatti quanto prima. Voglio proprio provare a fare la pasta fillo!

Interessante a pag 214 il riferimento al gelato kaimaki o dundurma. Si tratta di un gelato di origine turca molto particolare, fatto con latte di bufala e salep, una farina ricavata da un’orchidea.

Chissà se riesco a procurarmela….

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!