L’ESATTORE di Petros Màrkaris (# 7 Kostas Charìtos)

L’ESATTORE è il settimo libro dedicato dallo scrittore greco Petros Markaris alle indagini di Kostas Charitos. Costituisce inoltre il secondo volume della Trilogia della Crisi, dopo Prestiti scaduti del 2010. Scopriamo insieme di che cosa parla

 

 

L’ esattore

Petros Markaris

Traduttore: A. Di Gregorio

Prima edizione originale: 2011

Editore: Bompiani

Anno pubblicazione in Italia: 2012

Pagine: 341 p.

 

 

L’ESATTORE. Descrizione

Il commissario Charitos è di nuovo alle prese con le conseguenze della grande crisi economica. Nell’ombra agisce un “Esattore”, un vendicatore che invia a noti evasori fiscali una lettera in cui li invita a saldare quanto devono al fisco; ma se non ottiene quanto chiede, l’Esattore uccide i malcapitati con una iniezione di cicuta.

Kostas Charitos si immerge nel nuovo caso con un senso di smarrimento: gli omicidi si susseguono in un clima di tensione sociale estrema, in cui vittime e colpevoli si scambiano continuamente di ruolo.

Caterina, sua figlia, è sul punto di andarsene, accettando un posto offertole dall’Alto Commissariato dell’ONU per i rifugiati. Intanto, l’Esattore riesce a far restituire alle casse dell’erario quasi otto milioni di euro in soli dieci giorni, e il popolo scende in piazza per inneggiare all’eroe, al santo, che è riuscito là dove il potere costituito ha colpevolmente fallito.

Nel mezzo di questo dilemma etico si trova il commissario Charitos: smascherare il colpevole e consegnarlo alla giustizia oppure stare dalla parte della gente dimenticata da quella stessa giustizia?

L’ESATTORE. BREVE RIASSUNTO E COMMENTO PERSONALE

Un libro che amo molto, come del resto quasi tutti i libri di Markaris, per la realtà che riesce a descrivere, senza falsi pietismi e ipocrisie.

E stavolta veramente deve essere risultato difficile, dal momento che il romanzo si apre con un suicidio “di massa”: quattro anziane donne, pensionate ridotte alla fame dalla difficile situazione economica, hanno deciso di suicidarsi insieme per “non essere di peso” alla società che ormai le ha dimenticate.

Charitos e la sua squadra, alla quale Ghikas ha aggregato in pianta stabile anche Koula, la sua splendida segretaria, restano sconvolti.

Mentre i membri della squadra di Charitos si lamentano perché (pag 13) : “gli omicidi sono in aspettativa”, il commissario spera che la situazione resti tranquilla. Ghikas lo ha informato che lo ha proposto per una promozione e l’unico modo che Kostas ha per “comportarsi in modo impeccabile” è di non avere indagini da svolgere.

Ma la “tregua” dura ben poco. Infatti nemmeno 24 ore dopo il suicidio delle quattro donne, viene trovato “un cadavere al cimitero del Ceramico” (pag 21), ricomposto come per la sepoltura. Dai documenti, si scopre che il morto è Athanasios Korasidis, un noto chirurgo.  Il medico legale nota sul corpo i segni di una puntura e l’autopsia rivela che l’uomo è stato ucciso con un’iniezione di cicuta (pag 43).

Indagando sulla vittima, emerge il quadro di un uomo gretto. Come dice Fanis, il genero di Charitos (pag 27), Korasidis “era un chirurgo eccezionale ma come persona non valeva nulla”.  E la ex moglie completa la descrizione affermando che “depredava i suoi pazienti”.

Ma perché è stato ucciso? Koula scova una mail, che spiega i motivi dell’omicidio Korasidis:  secondo l’assassino, che si firma “Esattore nazionale”, il medico era un evasore fiscale, che si è rifiutato di pagare le tasse dovute allo Stato. Secondo il responsabile del reparto evasione fiscale, Spyridakis, le irregolarità commesse da Korasidis erano state scoperte e tenute nascoste (pag 62):

«La corruzione è come una supposta: le ci vuole la giusta dose di lubrificante»

Infatti il sistema di evasione fiscale è ben rodato e chi indaga si trova spesso bloccato da “ordini superiori“(pag 77).

Intanto Caterina, la figlia avvocato di Kostas, ha ricevuto una proposta di lavoro dall’Alto Commissario ONU per i rifugiati (pag 45) : “Mi manderebbero all’estero“. La giovane è intenzionata ad accettare, stanca di una situazione precaria, che la vede ancora nel ruolo di “mantenuta” (pag 47).

Il suo dolore è quello di tanti giovani laureati, costretti a barcamenarsi tra lavori precari e contratti a termine oppure ad emigrare all’estero, come prima di loro i loro nonni. “Fuga di cervelli” la chiamano. Come dice Caterina al padre :

«Tu mi hai dato tutto. Ma questo Paese non mi dà nulla»

I “condoni tombali” dell’Esattore Nazionale non si fermano. Stavolta il cadavere viene fatto trovare (pag 78) “nel sito archeologico di Elefsina“, famoso per i Misteri Eleusini. Anche Stylianòs Lazaridis è stato avvelenato con la cicuta. E pure lui aveva ricevuto una lettera dall’assassino.

Essendo Lazaridis un professore universitario e un importante membro del partito al governo, scatenano addosso a Ghikas e a Charitos le ire dei politici, preoccupati che l’Esattore diventi un eroe nazionale.

I discorsi del ministro dell’economia sono a dir poco farneticanti, ma, ahimè, sono quelli che farebbero molti evasori. Secondo l’uomo (pag 96):

“Nei Paesi democratici, l’evasione fiscale è un diritto legale del cittadino”

Ci pensa l’assassino stesso ad informare la stampa delle sue imprese, rivelando di avere fatto incassare allo Stato in pochi giorni parecchi milioni di euro. Infatti, molti di quelli che hanno ricevuto le lettere dell’Esattore hanno deciso di pagare.

Oltre agli omicidi proseguono anche i suicidi. In particolare, Kostas viene colpito da una coppia di giovani che si è suicidata “dentro il Partenone” (pag 124). Marina e Ghiannis erano disperati (pag 125):

“Non troviamo lavoro, non possiamo vivere insieme. L’unica possibilità che ci rimane è il suicidio. Abbiamo pensato di farlo proprio qui, sul Partenone, per mostrare ai nostri nobili antenati in che stato ci hanno ridotto i loro discendenti.Fidia, Pericle, Socrate:

moriamo per non avere più a che fare con quei farabutti dei vostri pronipoti”.

E allora meglio che Caterina accetti il lavoro, anche se la manderanno in Africa (pag 135): “Meglio che parta, che vada via, lontano…Tutto questo è meglio della morte“, dice Kostas ad Adriana.

Quando il governo rifiuta di pagare la commissione chiesta dal killer, questi passa dagli evasori a “esponenti del mondo politico, dirigenti dello Stato e gente che, per anni, ha approfittato dei suoi legami con il sistema” (pag  185).

Nessuno è al sicuro e infatti ci scappano altri morti. Ma stavolta l’assassino passa ad arco e frecce imbevute di cicuta, moderno Apollo vendicatore.

Solo grazie all’aiuto di un psicologa, Mania Laganà, che si scopre essere una cara amica di Caterina, Kostas riuscirà a capire come orientare le indagini e si troverà di fronte ad un problema di coscienza…perché comprende l’assassino e le sue motivazioni. Infatti:

“Lo Stato greco è l’unica mafia al mondo che è riuscita a fare bancarotta”

Un libro eccezionalmente toccante, che dipinge una società alla disperazione, guidata da politici incapaci e corrotti, convinti pure di essere i “salvatori della Patria”…

Bravissimo come al solito Markaris a unire all’indagine poliziesca temi di ben altro spessore.

VOTO : 9 / 10

L’ESATTORE. LE RICETTE DEL LIBRO

Stavolta Caterina e Adriana fanno a gara a portare in tavola tante ricette, stranamente tutte a base di limone.

Alle “youvarelàkia avgolèmono” (cioè polpettine di carne e riso in salsa al limone) proposte da Adriana, la figlia risponde con “pollo al limone con contorno di patate e riso” e poi con “maiale al limone cotto al forno”.

A vincere la partita è però Adriana con le sue “alici al limone al forno”, preparate per il suo primo incontro con Zisis, dopo tanti anni in cui il marito gli aveva nascosto la sua amicizia con l’anziano comunista (pag 207).

Nei prossimi giorni vi posterò anche queste ricette!

 

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!