LE RICETTE PER SAN MARTINO

LE RICETTE PER SAN MARTINO

In precedenza abbiamo parlato di San Martino di Tours e ricordato come la Festa di San Martino, o Estate di san Martino, sia un’importante ricorrenza che unisce la liturgia cristiana alla tradizione contadina legata all’apertura delle botti di vino novello e ai piaceri della buona tavola. (vedi QUI)

Abbiamo anche accennato ad alcuni dei piatti associati alla sua festa. Oggi voglio approfondire con voi questo argomento. Del resto, ormai avrete capito quanto sia grande il fascino che le tradizioni esercitano su di me e come mi piaccia reinterpretarle a modo mio!

LE RICETTE PER SAN MARTINO. Una curiosità.

Mi è venuto in mente mentre scrivevo questo articolo: ricordate i tumulti per il pane ne I promessi Sposi? Sapete quando avvennero? Proprio nei giorni 11 e 12 novembre 1628. Per questo è nota come “tumulto di S. Martino” o “rivolta del pane”. Manzoni ce la descrive nei XI, XII e XIII del romanzo.

LE RICETTE PER SAN MARTINO. Vino vecchio e nuovo

La Festa di San Martino è un’occasione anche per celebrare i frutti della terra e l’abbondanza del buon cibo. Oltre a riempire i bicchieri, infatti, a San Martino si riempiono anche le pance, soprattutto in un paese con una variegata tradizione culinaria come il nostro!

Ancora oggi, San Martino è festeggiato in molte parti d’Italia con fiere, fuochi e banchetti.

In passato era tempo di grande baldoria, favorita dal vino “vecchio”, che proprio in questi giorni occorreva finire per pulire le botti e lasciarle pronte per la nuova annata: in Romagna affermano infatti che Par Sa’ Marten u s’imbariega grend e znèn, cioè per San Martino s’ubriaca il grande e il piccino.

In questi giorni si assaggia anche il vino novello e si preparano i vigneti per l’anno nuovo: infatti si  potano le viti e si prepara il terreno attorno alla vite: Chi vuol far buon vino, zappi e poti nei giorni di San Martino.

Anche per i bambini il giorno di San Martino era una festa importante. Infatti il santo portava loro regali, scendendo dal camino e, se avevano fatto capricci, lasciava una frusta ammonitrice, detta in Francia Martin batonmartinet.

Sicuramente l’usanza di imbandire enormi tavolate per San Martino è riconducibile alle origini “pagane” di questa festa, che andò a sovrapporsi e a sostituire i festeggiamenti dei Celti per Samuin. Del resto, ancora oggi, la figura del Santo è sinonimo di abbondanza. Infatti Ce sta lu sante Martino è un modo di dire tutto abruzzese per indicare una casa in cui non mancano provviste!

Tra i tantissimi piatti della tradizione, l’oca è una delle pietanze legate al Santo più diffuse.

In Boemia, dalle oche mangiate si traggono le previsioni per l’inverno: se le ossa spolpate sono bianche, l’inverno sarà breve e mite; se scure è segno di pioggia, neve e freddo.

Gli svizzeri per San Martino mangiano oca ripiena di fette di mele, mentre in Germania si farcisce con artemisia profumata, mele, marroni glassati col miele, uva passita e le stesse interiora dell’animale.

“Chi no magna l’oca a San Martin nol fa el beco de un quatrin!”.

In Italia i pranzi a base d’oca nei giorni di San Martino sono tipici soprattutto del Nord, in particolare di Friuli, Veneto, Lombardia e Romagna. La ricetta tradizionale prevede la cottura con le verze (come per la casoeula).

L’usanza di mangiare l’oca sarebbe da rispettare per avere fortuna.

Oltre all’oca, nel Veneto e nell’Istria per San Martino si mangiano dindi (tacchini) e fagiani, accompagnati dalla polenta di grano saraceno, lepri cotte in agrodolce o in savor.

In provincia di Venezia, si prepara inoltre il tradizionale dolce di san Martino, il GALETO : si modella con la pasta frolla la forma del santo a cavallo con spada e mantello, guarnito con glassa di zucchero colorata, praline, caramelle e cioccolatini. 

Più anticamente,  veniva realizzato un dolce a base di cotognata, detto “San Martino di cotognata” , preparato con la marmellata di mele cotogne molto asciutta e stampata, come fosse una moneta coniata, in medaglioni di 10-20 cm che presentavano un disegno del santo. Tali medaglioni erano poi decorati con un fiocco di nastro rosso. 

LE RICETTE PER SAN MARTINO. Carne alla brace e caldarroste ad Ascoli, pittule e vino nel salentino e biscotti tipici a Palermo: tutta l’Italia si mette a tavola per San Martino!

Il periodo tra Ognissanti e l’11 Novembre era anche il momento in cui si ammazzava il maiale, come ci ricorda un proverbio siciliano s’ammazza lu porcu e si sazza lu vinu. 

In questa ricorrenza molte famiglie macellavano il maiale per farne prosciutti, salami e salsicce. Questa tradizione è ancora viva in alcuni centri agricoli.

biscotti di san martino siciliani

Le feste di San Martino in Sicilia sono l’occasione giusta per gustare le classiche caldarroste e il buon vino novello, ma anche il pane casereccio e i dolci tipici di questa ricorrenza, come i biscotti di San Martino. 

In Puglia, in alcune zone l’11 novembre è la giornata delle frittelle di San Martino, panzerotti fritti con ripieni d’ogni genere. Lo stesso nome, nel ragusano, viene dato a dei dolci fritti di pasta lievitata, simili alle castagnole nell’aspetto e alle ciambelle di patate nel gusto!

La tradizione dei “fritti” per San Martino si lega a un altro prodotto tipico di questo periodo: l’olio di oliva NUOVO!

Non solo Vino e caldarroste: San Martino è il giorno in cui si consumano anche piatti a base di maiale e oca

In Emilia Romagna si prepara addirittura un piatto legato alla patria di origine di San Martino, la Pannonia: a Casalecchio sul Reno è tradizione mangiare gulash per San Martino!

Non dimentichiamo i papasinnos sardi, i tipici dolci a base di uva passa che in Sardegna si preparano per l’occasione

Tradizionale di molte zone d’Italia è il cosiddetto PANE DI SAN MARTINO, preparato con farina di castagne. Del resto è proprio in questo periodo che si raccolgono questi frutti.

QUI LE TRADIZIONI ABRUZZESI LEGATE A QUESTA FIGURA

ULTIMA CURIOSITÀ:

San Martino è festeggiato anche in molti altri Paesi europei. In particolare, nei Paesi dell’Europa centro.- settentrionale è tradizione consumare, insieme all’oca arrosto, anche mele e cavoli cucinati nel grasso d’oca!

Siccome amo tantissimo le brassicacee in ogni loro forma, ho scovato una ricetta danese, che si prepara per la Vigilia di San Martino. Ve la proporrò nei prossimi giorni, perché è buonissima in ogni occasione!

Se volete sperimentare la ricetta tedesca (che in realtà è un menu completo), cliccate QUI

LE RICETTE PER SAN MARTINO:

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!