INSALATA DI TARASSACO

INSALATA DI TARASSACO

In uno dei miei libri sulla cucina piemontese, ho scovato questa ricetta che parla del “pissa-can”, uno dei nomi piemontesi del tarassaco.

Anche qui da noi si chiama in questo modo, con chiaro riferimento alle sue “virtù depurative”.

Come vi ho raccontato in diverse occasioni, il tarassaco è un’erba perenne che in Italia cresce dovunque.

Potete trovarlo davvero ovunque fino ai 1700 m di altitudine! Nei prati, negli incolti, lungo i sentieri e ai bordi delle strade…

Un’altra ricetta per riscoprire le nostre origini contadine ed apprezzare questa favolosa insalata spontanea!

INSALATA DI TARASSACO. La ricetta per 4

  • DIFFICOLTÀ : molto bassa
  • PREPARAZIONE : 10 minuti
  • COTTURA : 10 minuti
  • COSTO : molto basso

INGREDIENTI

PREPARAZIONE

  • Mettete nel mixer l’uovo sodo, il pomodoro a tocchetti, l’acciuga con l’olio e l’aceto.
  • Aggiungete, volendo, lo spicchio di aglio e frullate il tutto in modo da ottenere una salsa omogenea.
  • Lavate il tarassaco e fatelo asciugare su un canovaccio asciutto.
  • Spezzettatelo con le mani e mettetelo in una ciotola. Condite con la salsa all’uovo e servite come contorno a qualsiasi piatto!
  • A me piace usare questa insalata come condimento per del riso in bianco, come base per un gustoso piatto freddo estivo.

INSALATA DI TARASSACO. Un’idea in più

Come per tutte le insalate, potete arricchire questo contorno con tanti altri ingredienti. A me piace per esempio il contrasto tra l’amarognolo del tarassaco e il gusto dolce dell’anguria o del melone, ma anche delle pesche, più acidule!

E ovviamente non manca mai qualche fiore di malva o di calendula, ma anche qualche petalo di rosa fa la sua bella figura!

INSALATA DI TARASSACO. Le proprietà del tarassaco

Il tarassaco (Taraxacum officinale) è una pianta erbacea perenne di dimensioni e altezza modeste, appartenente alla famiglia delle Composite o Asteracee.

Diffusissimo in tutte le zone e altitudini, cresce sia in clima temperato che freddo e fino ai 2.000 metri di altitudine.

È caratterizzato da una grossa radice a fittone, che si sviluppa a profondità ridotte, e dalla tipica infiorescenza a bottone di color giallo-dorato.

Predilige i bordi dei sentieri, i prati e i terreni incolti.

Il fiore giallo-arancio è costituito da un capolino circondato da due ordini di petali (brattee) dritti fino a quando i semi maturano, che poi si abbassano per permettere ai semi di disperdersi, grazie ad una specie di ‘paracadute’. Viene anche chiamato dente di leone.

Aperto di giorno, si chiude di notte. Ogni stelo porta un singolo fiore e si erge per 1-10 cm sopra le foglie. I fusti e le foglie emettono un lattice bianco quando vengono spezzati.

Detto anche ‘piscialetto’ per via delle proprietà depurative e diuretiche, i suoi fiori maturi ci regalano i bellissimi soffioni, con cui ci siamo divertiti tanto da bambini.

I soffioni contengono molti frutti monoseme, chiamati acheni.

Il taraxacum officinale viene utilizzato in tutte le sue parti, benché la parte più preziosa, quella che contiene in forma più concentrata le proprietà depurative, sia la radice.

Le foglie di questo ingrediente possono essere consumate in insalata oppure cotte, per minestre, minestroni e zuppe.

Le virtù di questa pianta spontanea sono davvero tante.

Grazie a tarasserolosteroli,  vitamine, inulina, sali minerali e principi amari, è considerato una delle piante officinali più efficaci per stimolare la funzionalità biliare, depurare fegato e reni dalle tossine e favorire la digestione.

Oltre a purificare, questi principi svolgono anche un’azione antinfiammatoria e disintossicante sul fegato, favorendo l’eliminazione delle scorie e le secrezioni gastroenteriche.

Tarassaco: controindicazioni

L’uso di tarassaco è controindicato in caso di:

  • patologie dell’apparato cardiaco e renale, perché è presente un’elevata quantità di potassio che può essere un problema in chi soffre di queste patologie.
  • gastrite, ulcera, reflusso gastrico e calcolosi biliare, perché facilita il sorgere di acidità di stomaco e può creare diversi disturbi all’apparato digerente.
  • assunzione di farmaci diuretici, poiché è particolarmente ricca di potassio e flavonoidi. Se combinata con diuretici, può causare un aumento dei livelli di potassio (iperkaliemia) nel sangue.
  • gravidanza e in allattamento.

In linea di massima è sempre meglio consultare il proprio medico prima di utilizzare un integratore a base di erbe.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!