IL TESSITORE di Cristina Rava

IL TESSITORE è il nuovo incredibile romanzo che Cristina Rava dedica alle indagini congiunte del commissario Bartolomeo Rebaudengo e del medico legale Ardelia Spinola. Vediamo quali sorprese ci riservano questa volta

IL TESSITORE

Cristina Rava

Editore: Rizzoli

Collana: Nero Rizzoli

Anno edizione: 2022

In commercio dal: 12 aprile 2022

Pagine: 348 p., Brossura

Genere : noir, poliziesco

Preceduto da : Il pozzo della discordia

IL TESSITORE : il libro

Il commissario Bartolomeo Rebaudengo e il medico legale Ardelia Spinola sono un pilastro ’uno per l’altra: tra alti e bassi, una storia d’amore e un’amicizia scoppiettante, hanno sempre condiviso ogni difficoltà che la vita li ha costretti ad affrontare. 

A innescare il vizioso circolo degli eventi, questa volta, è il rinvenimento del corpo di una ragazza nel vano di un pick-up di un malcapitato idraulico a un posto di blocco nell’entroterra ligure.

Dai primi esami eseguiti la causa del decesso sembra essere compatibile con una caduta, ma la dottoressa Spinola nota un tentativo di strangolamento. Gli indizi sono comunque scarsi. È a questo punto che arriva, del tutto inaspettata, la telefonata di Augusto, un occasionale compagno di aperitivi di Ardelia che, chiuso in un’auto al buio e strafatto, le chiede di raggiungerlo con una certa urgenza perché ha commesso una pazzia grossa quanto una casa…

Per non parlare poi della presenza di una cellula eversiva di stampo fascista che, tra nebbie autunnali e giornate di sole ancora tiepide, turba la tranquillità del Basso Piemonte.

Sembrano fatti privi di collegamento ma un disegno torbido e inquietante li lega. Bartolomeo, con la sua mente pacata e lucida, e Ardelia, con il suo fuoco intuitivo e la sua follia, dovranno rimetterli insieme tassello dopo tassello, immergendosi ancora una volta nelle pieghe di un enigma intricatissimo, che darà loro parecchio filo da torcere.

IL TESSITORE : l’autrice

Nata ad Albenga nel 1958, vive ancora nella stessa cittadina. Dopo inconcludenti studi di medicina, ha lavorato nel settore dell’abbigliamento e successivamente in campagna, ma sempre con la scrittura come efficace salvagente per galleggiare nella vita.

LE INDAGINI DEL COMMISSARIO REBAUDENGO

LA SERIE DI ARDELIA SPINOLA

IL TESSITORE : breve riassunto e commento personale

Erano mesi che volevo raccontarvi questo libro ma, soprattutto dopo Pasqua, ho usato il PC pochissimo e quindi ho tutta una serie di libri letti tra aprile e giugno di cui parlarvi… e nel frattempo non è che ho smesso di leggere!

Ma forse è il caso di dedicarsi di più alle serie di Netflix e di meno alla lettura!!! Impossibile!

Come sempre Cristina Rava non ci delude e ci regala un libro “a tre voci” in cui ad Ardelia e al commissario Rebaudengo si unisce un’altra investigatrice. Si tratta dell’affascinante pianista Norma Picolit, che già nel romanzo precedente era tornata nella vita di Ardelia.

Proviamo a procedere con ordine. Il romanzo ci riporta esattamente dove ci aveva lasciato il precedente. Ardelia ha deciso di farla finita una volta per tutte con Arturo Granero

Ti lascio perché non ho più voglia di domandarmi dove sei o cosa fai.

Determinata Ardelia, preferisce estrarre il dente piuttosto che continuare a soffrire

Si tratta soltanto della scelta di una donna che molla un uomo così narciso e così codardo da non avere il coraggio di raccontare la verità, nemmeno quando è innocente

Intanto ad un posto di blocco un povero idraulico scopre di trasportare un cadavere sul suo pick-up. Sostiene di non sapere da dove venga e chi gli abbia fatto questo terribile scherzo.

Sul posto arriva Ardelia. L’autopsia rivela che la donna è morta per una caduta dalle scale, probabilmente a seguito di un tentativo di strangolamento. E Doina pensa di sapere chi sia la donna. Si tratterebbe dell’impiegata del commercialista Bassetti.

Ardelia però ha altro per la testa e non sembra molto interessata alla faccenda. A casa, riceve la telefonata di Gabriele Innocenti, la spia conosciuta nel romanzo precedente.

L’uomo è in partenza e vuole salutarla. Poco dopo è la volta di Rebaudengo, che la invita ad andare da lui per il fine settimana… Proprio mentre Ardelia sta per addormentarsi, una terza telefonata la spinge a uscire di casa. Al telefono Augusto De Bernardis.

E cosa cappero può volere a quest’ora? Certo, sono amici, qualche birra insieme, qualche cena conviviale, ricorda una sera in cui avevano fatto tardi conversando di filosofia, musica e stupidaggini.

L’uomo, completamente ubriaco, minaccia di farla finita… E Ardelia accorre. Scopre così che è l’affascinante architetto ad aver abbandonato il corpo sul pick up dell’idraulico, Roberto Casale. Completamente sconvolto da alcol e droghe, Augusto è riuscito a combinare un guaio bello grosso. L’uomo aveva una relazione “divertente” con Carla Semeria, la donna morta.

Che lo raggiungeva a casa dello zio, Serse Broglia. Augusto è il tutore dell’uomo, che era un raffinatissimo disegnatore di abiti per il teatro lirico.

La sua casa ospita infatti una cospicua collezione di abiti e i due amanti si divertivano a travestirsi. Nel corso dei loro giochi, la donna era probabilmente caduta dalle scale, rompendosi l’osso del collo.

Ardelia lo accompagna a costituirsi e all’uomo vengono concessi i domiciliari. Intanto viene coinvolto anche Rebaudengo ed Ardelia si ritrova così ad indagare.

Dalle analisi si scopre poi che il DNA trovato sotto le unghie della vittima appartiene a Serse Broglia. Che però non può essere accusato di omicidio, visto la sua incapacità di intendere e di volere….

Ardelia deve recarsi su un’altra scena: i morti sono due.

«dovrebbe trattarsi di una madre anziana, emiplegica e del figlio quarantenne. Due emarginati, anche se lui lavorava in un’officina meccanica. Lei pare, ma preferisco valutare, morta per causa naturale, l’uomo decisamente no

Gerardo Mambelli è stato pestato a morte e poi finito con un proiettile. Le tracce fanno pensare a un omicidio legato alla droga. Ma l’uomo non era affatto uno spacciatore o un tossicomane ed era noto per le sue simpatie di destra.

La posizione del cadavere, poi, ha qualcosa di strano… Ed Ardelia, suo malgrado, si mette a scavare anche in questa seconda vicenda… Rischiando decisamente di combinare un grosso guaio!

Al suo fianco, oltre a un recalcitrante Rebaudengo, la sua ritrovata amica, l’affascinante pianista Norma Picolit…Che veglia sull’inquieta Ardelia ed evita che finisca in grossi guai. Intanto noi ci interroghiamo sull’identità del misterioso “Maestro”…

L’indagine, come sempre, procede veloce e, infine, noi ci ritroviamo con il cuore in gola, terrorizzati per quello che potrebbe capitare alla nostra Ardelia…

A quanto pare, la stanchezza di Ardelia è anche della scrittrice, che in parte questa volta mi ha deluso… Alcune parti del romanzo mi sono risultate particolarmente “pesanti” e noiose.

Ho invece trovato toccante il racconto della vicenda del povero vecchio Boris Amoretti e anche quella del suo cane, Anonimo… Ho pianto calde lacrime al pensiero di quanti anziani si trovino nelle stesse condizioni. Comunque un romanzo che nell’ultima parte infine conquista! E il finale è davvero inatteso e amaro

Ardelia è avvezza a scene raccapriccianti. Non sono gli aspetti lugubri di quei corpi scheletrizzati, né la ricchezza delle sete o dei pizzi intrisi dei liquidi della decomposizione e ammuffiti, ma la desolazione di quattro vite spezzate, esseri umani che non sono tornati alle loro case, ricche o povere che fossero, alle loro esistenze di studentesse, prostitute o operaie. Avevano diritto di vivere.

Ora non ci resta che sperare nel prossimo romanzo!

VOTO : 7 / 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!