UN MARE DI SILENZIO di Cristina Rava (#1 serie di Ardelia Spinola)

UN MARE DI SILENZIO è il primo libro di Cristina Rava avente come protagonista il medico legale Ardelia Spinola, già comparsa nei libri della scrittrice al fianco del Commissario Rebaudengo

Un mare di silenzio. Un’indagine di Ardelia Spinola

Cristina Rava

Editore: Garzanti Libri

Anno prima edizione: 2012

Pagine: 297 p.

Genere: giallo, poliziesco

Seguito da : Dopo il nero della notte

Un mare di silenzio. Descrizione

È un freddo pomeriggio di Capodanno, in un paesino dell’entroterra ligure. Ardelia Spinola, genovese, è medico legale.

Viene chiamata per un duplice omicidio: due algerini uccisi a fucilate in una casupola di campagna. Uno faceva il pediatra, l’altro era ancora un ragazzo. Poco lontano, mentre si avvicina al suo pick-up, Ardelia trova una chiavetta USB e prima di consegnarla al giudice decide di dare un’occhiata.

Quando la apre, trova un testo in arabo… Inizia così un’indagine difficile e molto pericolosa, anche perché Ardelia ama fare di testa sua.

Per fortuna a darle una mano c’è Gabriel, un ottantenne che dalla vita ha imparato molte cose. E poi ci sono le amiche, quelle che arrivano da Genova e quelle che incontra nelle sue avventure.

Un mare di silenzio. L’autrice

Nata ad Albenga nel 1958, vive ancora nella stessa cittadina. Dopo inconcludenti studi di medicina, ha lavorato nel settore dell’abbigliamento e successivamente in campagna, ma sempre con la scrittura come efficace salvagente per galleggiare nella vita.

LE INDAGINI DEL COMMISSARIO REBAUDENGO

LA SERIE DI ARDELIA SPINOLA

Un mare di silenzio. Breve riassunto e commento

Come saprete, ho imparato ad apprezzare i libri di Cristina Rava grazie alla serie del Commissario Rebaudengo, composta per ora da cinque libri.

Ardelia Spinola compare sin dal primo libro della serie, “Indagine al nero di seppia”, dove insegna al piemontese commissario di Ceva ad apprezzare piatti diversi dai ravioli del plin, come appunto gli spaghetti al nero di seppia.

Stavolta fa tutto da sola, affiancata solo dal ritrovato zio Gabriel, un affascinante psichiatra ottantenne che Ardelia ha conosciuto in “Come i tulipani gialli”, il quarto libro della serie di Rebaudengo (vedi QUI).

Come in tutti i romanzi della Rava, poi, non mancano spunti di riflessione sulla nostra società.

La trama del romanzo è semplice. A Toirano, nell’entroterra ligure, mentre fioriscono in cielo le luci dei fuochi d’artificio e l’aria risuona di botti per festeggiare il Capodanno, nessuno si accorge che ci sono stati anche altri tre spari. Due algerini sono stati uccisi a fucilate: uno era un pediatra, l’altro era un operaio di circa venti anni, Karim.  

Ardelia è chiamata a fare i primi rilievi sui cadaveri, prima di procedere all’autopsia vera e propria. 

SOTTRAZIONE DI PROVE ?!?

Mentre si prepara per andare via, Ardelia vede una chiavetta USB vicino alla ruota del suo pick-up. Finge che le siano cadute le chiavi, si china per raccoglierle e infila la chiavetta nella borsa.

Sa benissimo che sta sottraendo quella che potrebbe essere una prova o un indizio, ma Ardelia è fatta così. Curiosa come i gatti che ama tanto, Ardelia si lancia in un’indagine indipendente, aiutata da Gabriel Steiner, ebreo, sopravvissuto ai campi di concentramento, ex- psichiatra, ex-agente del Mossad e attualmente agli arresti domiciliari (vedi QUI). 

DIARIO DI UN IMMIGRATO

Gabriel conosce l’arabo e quindi traduce ad Ardelia il contenuto della chiavetta. Nelle pagine della sua biografia, il giovane racconta le speranze, le difficoltà e la grande tristezza della vita da immigrato. 

I brani che raccontano le emozioni di Karim sono veramente toccanti, un racconto nel racconto, che mi ha strappato più di una lacrimuccia. E mi hanno fatto molto riflettere. Mi hanno colpito le parole di Gabriel: 

«Finché le persone non impareranno a usare la ragione, avranno paura: dello straniero, del diverso, del nuovo, anche della scienza… Dove c’è paura, si giudica senza conoscere e ci sarà sempre violenza».

UNA TERRA DIFFICILE

Per la sua stessa posizione geografica, stretta tra i monti e il mare, la Liguria è una terra dove qualunque novità si fa strada a fatica.

Come ci racconta la stessa Rava, i liguri sono gente solida e avvezza alle asperità, ma sono anche diffidenti e chiusi. Non accolgono i forestieri a braccia aperte, né si sbarazzano facilmente dei pregiudizi. Figurarsi, quindi, come guardano i nuovi arrivati scuri di pelle!

“Secondo me i tempi di queste ondate migratorie sono più rapidi di quelli di adattamento. Chi deve accogliere ha bisogno di elaborare il cambiamento. Ma te li vedi certi vecchietti, tipo i nostri nonni, alcuni mai usciti dalla Liguria, che si ritrovano nelle strade del loro paese gente che parla in arabo, in cinese, in russo? È una rivoluzione.”

NOSTALGIA

Al di là dell’indagine, il romanzo di Cristina Rava affronta un problema estremamente attuale, quello dell’immigrazione e dell’integrazione.

Prima di condannare, bisogna conoscere la cultura dei diseredati che approdano sulle nostre spiagge, stranieri due volte: nella terra che li accoglie (?!?) e in quella che hanno lasciato.

Nelle pagine del diario di Karim leggiamo dello strazio di lasciare la propria famiglia, di lasciarsi alle spalle la propria terra, guidati da grandi speranze… Alle quali seguono solo frustrazioni, una solitudine immensa e una divorante nostalgia. 

RIFLETTIAMO

E io penso ai nostri nonni, ai racconti di mio suocero sulla sua esperienza di emigrante, a quelli di tanti miei compaesani che, negli anni 50 del XX secolo, hanno abbandonato il “ridente paesello” per cercare fortuna in Australia o in America.

Libro che merita, quindi, ben al di là del semplice genere di appartenenza

VOTO : 9 /10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!