TARASSACO O DENTE DI LEONE

TARASSACO O DENTE DI LEONE

Finalmente riesco a parlarvi un pochino meglio del tarassaco, protagonista di tante ricette e di molte delle mie insalate!

TARASSACO O DENTE DI LEONE: descrizione

Noto anche come Dente di cane – soffione – piscialletto – radichella

Pianta perenne, munita di radice a fittone. Le foglie generalmente dentate o lobate, con nervature reticolate, sono disposte a rosetta. I fori sono di colore giallo vivo, portati da uno stelo cavo, a fioritura completa si trasformano in una sfera di setole bianche (semi ).

Conosciuto anche come dente di leone o soffione, il Taraxacum officinale Weber appartiene alla famiglia delle Compositae (Asteraceae).

Probabilmente il nome deriva dal greco taraxakos: io guarisco, con chiaro riferimento alle virtù medicinali di questa umile pianta. Secondo altri invece la parola deriverebbe sempre dal greco, ma da tarasso, scompiglio, sconvolgimento. In questo caso il riferimento sarebbe ai soffioni che disperdono i semi. Per altri dall’arabo tarahsaqun, che indica appunto, dente di leone.

In realtà con il binomio Taraxacum officinale si intendono diverse specieSono tutte piante perenni, alte 15-40 cm, con foglie lobate o roncinate, tutte in rosetta basale. Fusti lisci, tubulosi, che alla rottura gemono un latice biancastro.

Fioriscono da febbraio a maggio e a volte tutto l’anno, con caratteristiche ondate. I fiori, tutti ligulati, sono raccolti in capolini gialli di 2,5-4 cm di diametro. I frutti, muniti di vistosi pappi, sono disposti in caratteristiche “sfere”, dette “soffioni”.

Comunissima in tutte le regioni italiane, dal piano fino a 1700 m di quota: prati concimati, incolti, ambienti ruderali.

TARASSACO O DENTE DI LEONE: le parti utili

  • radici (soprattutto in erboristeria) che si estirpano dal terreno in autunno e in primavera
  • foglie giovani, prima della formazione dei fiori e dei fusti
  • boccioli fiorali ancora chiusi

PRINCIPALI COSTITUENTI

il principio complesso taraxacina, taraxina, taraxerolo, sostanze tanniche e amare, resinose e mucillaginose, enzimi, stearine, caucciù, acidi organici, fitosteroli, sali minerali (specialmente potassio), inulina, colina, sterina, lattupicrina, cere, resine, tannini, inosite, zuccheri, mucillagini, provitamina A, B, C, D, K, PP, riboflavina, la xantofilla taraxantina (nei fiori), luteìna e violaxantina (nelle foglie), asparagìna, riboflavìna, saponosidi triterpenoidici, enzimi, sali minerali (potassio in particolare).

PRINCIPALI PROPRIETA’

Diuretico, lassativo, stimolante della secrezione biliare, antireumatico. E’ un ottimo depurativo generale dell’organismo

Sin dall’antichità sono note le sue proprietà coleretiche e colagoghe (stimolanti la secrezione della bile ed il suo deflusso nell’intestino), che quindi favoriscono la digestione dei grassi (con relativa normalizzazione del tasso di colesterolo nel sangue), epatoprotettive, amaro-toniche, stimolanti l’appetito, diuretiche e depurative, antireumatiche, leggermente lassative, antiacneiche.

La radice, essiccata o fresca, è impiegata in tutti i disturbi epatobiliari, nelle dispepsie, disappetenze, gastriti. Per uso esterno il latice pare si sia dimostrato utile a far regredire porri e verruche, mentre l’infuso dei fiori in cosmesi è usato come lozione per schiarire efelidi e lentiggini. Recentemente è stato dimostrato che nel polline dei capolini di tarassaco vi sono sostanze capaci di bloccare lo sviluppo di alcuni batteri.

LO SAPEVATE? 

Il tarassaco è incluso nell’elenco delle piante officinali spontanee (Regio Decr. del 26.5.1932 n.772) e quindi la sua raccolta va autorizzata secondo tale disposizione e che per uso famigliare è consentita la detenzione fino a 5 Kg di radici secche.

Periodo di raccolta

da fine febbraio ai primi giorni di aprile (le foglie), aprile (boccioli fiorali)

TARASSACO O DENTE DI LEONE: USI IN CUCINA

La radice, lessata e condita con olio extravergine di oliva, è ottima e salutare.

Le foglie del tarassaco possono essere mangiate in insalata da sole o assieme ad altre,conferendo un gusto leggermente amaro ( sono più tenere prima che la pianta arrivi a seme )

Cotte si mangiano condite con olio e aceto o stufate in padella con olio e aglio.

Ingrediente principe del preboggion, si usa moltissimo nei ripieni, nelle frittate e nelle minestre.

I boccioli dei fori ancora non dischiusi possono essere conservati in salamoia o sotto aceto, come i capperi.

L’infuso dei fiori in cosmesi è usato come lozione per schiarire efelidi e lentiggini. I primi boccioli si possono conservare sotto sale o aceto come i capperi e la cui radice tostata eguaglia quella della cicoria come surrogato del caffè.

TARASSACO O DENTE DI LEONE. Qualche ricetta

Nel nostro orto ne cresce davvero tantissimo ed io ho imparato ad usarlo in tanti modi diversi. Tra l’altro, lo essicco e ne ricavo una polvere da usare poi come “farina” per gnocchi, pane, pasta, ecc… In pratica, potete usare il tarassaco al posto degli spinaci ogni volta che ne avete un po’ a disposizione!

Con il fiori preparo il MIELE di TARASSACO

Di seguito alcune delle ricette che potete trovare sul sito:

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!