RICCARDINO di Andrea Camilleri

RICCARDINO è l’ultimo romanzo di ANDREA CAMILLERI, quello che chiude tutte le avventure del nostro Commissario Montalbano! Ve lo racconto in grande ritardo: da quasi un anno lo tenevo sul comodino e non trovavo il coraggio di leggerlo… 

RICCARDINO

Andrea Camilleri

Editore: Sellerio Editore Palermo

Collana: La memoria

Prima pubblicazione : 2020

Pagine: 292 p., Brossura

Genere: giallo

Preceduto da : Il cuoco dell’Alcyon

RICCARDINO di Andrea Camilleri : descrizione (dal sito dell’editore)

L’ultima indagine del commissario Montalbano.

«A ottant’anni volevo prevedere l’uscita di scena di Montalbano, mi è venuta l’idea e non me la sono fatta scappare. Quindi mi sono trovato a scrivere questo romanzo che rappresenta il capitolo finale; l’ultimo libro della serie. E l’ho mandato al mio editore dicendo di tenerlo in un cassetto e di pubblicarlo solo quando non ci sarò più».

Il commissario deve sgrovigliare un nuovo caso, il suo ultimo. C’è stato un omicidio. La vittima è il giovane direttore della filiale vigatese della Banca Regionale. Testimoni dell’esecuzione sono tre amici intimi del morto. I quattro hanno condiviso tutto, persino il non condivisibile della vita familiare. Sono stati uno per tutti, tutti per uno: come quattro moschettieri.

Il caso sembra di ovvia lettura. Ma contro ogni evidenza, e contro tutti, lui è arrivato alla conclusione che nulla è, in quell’omicidio, ciò che appare. Aguzza lo sguardo. Segue itinerari mentali irti. Analizza e connette. Allarga le indagini.

Incappa in personaggi pittoreschi (un uomo-lombrico e una donna cannone capace di avvolgerlo nelle sue voluminose rotondità). Inciampa in un secondo delitto. La svolta è assicurata, eclatante e insospettabile.

Si è ritrovato in una pensosa solitudine, Montalbano. Livia era lontana, lontanissima. Augello era assente, per motivi di famiglia. Il commissario ha avuto però la collaborazione intensa dell’anagrafologo Fazio. E ha usato spesso come spalla teatrale il fracassoso Catarella, con le sue sovreccitazioni reverenziali.

Molte cose sgomentano i pensieri di Montalbano, in questo romanzo. Gli danno insofferenza, malessere, qualche tormentosa ossessione. Lo stancano. Lo indispongono. Eppure il suo stile investigativo è sempre lo stesso, sorvegliatissimo, sfrontato: fra «sceneggiate», «sfunnapedi», «sconcichi»: giostre verbali e scatti sagaci, a sorpresa.

Montalbano, come Personaggio del romanzo, ha dovuto sostenere un confronto impari con l’Attore che lo impersona in televisione (il «gemello» può contare su un pubblico assai più numeroso di quello del Personaggio letterario; e poi sa sempre quello che avviene dopo nella vicenda, mentre lui, Personaggio che consiste nella storia, deve di volta in volta improvvisare, azzardare e scommettersi).

A non parlare dell’Autore ottantenne che sta scrivendo «la storia» che il Personaggio «sta vivendo»; e vorrebbe scriverla a modo suo: come romanzo. Montalbano vuole invece vivere la sua vita, in quanto vita. Lo scontro ha accenti pirandelliani.

Questa ultima indagine di Montalbano, Camilleri l’ha scritta tra il 2004 e il 2005. L’ha linguisticamente rassettata nel 2016. Il vigatese è una lingua d’invenzione, viva e fantastica che, con il sostegno dei lettori, si è evoluta negli anni. La sua trama fonica è sempre più diventata un sistema coerente e coeso, con un dialetto che arriva a infiltrare fantasticamente l’italiano. Camilleri ha voluto quindi aggiornare la veste linguistica di Riccardino agli sviluppi che la sua lingua aveva avuto in questi undici anni.

RICCARDINO di Andrea Camilleri : breve riassunto e commento personale

Come ci racconta l’editore

Riccardino è lultimo romanzo con il commissario Montalbano, lo pubblichiamo a un anno esatto dalla morte di Andrea Camilleri. 

Infatti è stato pubblicato proprio il 16 Luglio 2020. Sempre nell’intro scopriamo che Camilleri aveva scritto questo romanzo tra il 2004 e il 2005.

in quel 2005 Camilleri era al suo ottantesimo e si sentiva stanco (lo dice esplicitamente nel romanzo). E non è detto, in ultimo, che non pensasse sul serio di «liberarsi» di Montalbano per potersi dedicare ad altro (magari di più ai romanzi storico civili, almeno secondo l’accusa avanzata dallo stesso Montalbano).

Sappiamo che avvenne il contrario, alla scrittura di Riccardino seguirono diciotto romanzi e numerosi racconti, e Camilleri terminò l’ultimo Montalbano, Il metodo Catalanotti, nel 2018, continuando a scrivere della sua creatura più amata fino alla fine.

Ma torniamo al romanzo. Una telefonata sveglia il commissario alle cinque del mattino:

“Riccardino sono! … te lo scordasti l’appuntamento? Siamo già tutti ccà, davanti al Bar Aurora. Ci ammanchi solo tu!”

Qualcuno ha sbagliato numero… Ma una seconda telefonata, poco dopo le sei, è proprio per lui. Catarella lo informa che c’è stato un omicidio … davanti al Bar Aurora! Il commissario è stanco di avere a che fare con omicidi commessi da imbecilli :

’Mbecilli tutti, sia quelli che ammazzavano al minuto per avidità, gilosia, vinnitta, sia l’autri, quelli che massacravano all’ingrosso in nomi della libbirtà, della democrazia o, pejo ancora, in quello di Dio stisso. E lui si era stuffato di aviri sempri a chiffari con li ’mbecilli

Solo il fatto che l’omicidio sia avvenuto davanti al Bar Aurora lo smuove e lo convince a uscire di casa, pur se controvoglia:

“Ebbi ‘stantanea certezza che il povirazzo sparato era la stessa persona che gli aveva telefonato”.

Infatti il morto è Riccardo “Riccardino” Lopresti ed era con altri tre amici davanti al bar. Mario Liotta e Alfonso Licausi sono due geometri, mentre Gaspare Bonanno è un ragioniere. Riccardino “era impiegato alla Banca Regionale, laureato in economia e commercio”.

I quattro si erano conosciuti in prima elementare e sono rimasti sempre molto amici, nonostante abbiano preso strade diverse:

“Lo sa come ci chiamano? I quattro moschettieri!”

La moglie di Riccardino, Else “ha fatto le umane e divine cose per separare Riccardino da noi”

Ma Montalbano sente puzza di bruciato… secondo lui, i tre moschettieri rimasti non sono affatto legati come vorrebbero dargli a bere… e si diverte ad allargare la crepa che vede tra loro, trascinandoli in commissariato. La sua mossa fa arrabbiare il questore, che toglie l’indagine a Montalbano e la affida a Enrico Toti, il nuovo capo della Mobile di Montelusa.

Anche se è ben felice di aver ceduto l’indagine al collega più giovane, il Commissario non abbandona la ricerca della verità e scopre che Riccardino ha fatto un’altra telefonata dopo averlo svegliato. A Casa Liotta. Che avesse una relazione con la moglie del suo amico fraterno???

Intanto un altro mistero attira la sua attenzione. Infatti la “chiromante chiaroviggenti” Augustina Macca vuole sporgere denuncia contro un camionista che, ogni notte a mezzanotte e mezza, si presenta a casa sua. Il commissario ascolta così una storia davvero strana e decide di vederci chiaro…

Come spesso succede anche nella vita reale, purtroppo, anche in questo romanzo non mancano anche ingerenze improprie nell’indagine. Infatti Montalbano viene convocato addirittura dal vescovo di Montelusa, monsignor Partanna. Il vescovo aveva insegnato religione a Riccardino & friends e aveva visto i quattro amici una settimana prima dell’omicidio. Inoltre, Licausi è il figlio della sorella di Partanna…

Ci commuoviamo con il commissario che ricorda un Due Novembre, quando aveva ricevuto un triciclo rosso fiammante, dono della sua mamma morta da poco.

Che dire poi delle discussioni con l’Autore, colui che ha osato raccontare alcune delle sue avventure?

“Grazie” al vescovo Partanna, comunque, Montalbano vede di nuovo affidata a lui l’indagine, che proprio non vuole. E il questore promette vendetta.

“Che interesse poteva avere Partanna a rimetterlo in gioco?”

Lo scopriremo continuando a leggere! Un romanzo che vi consiglio se avete amato i romanzi di Montalbano. Da leggere e rileggere per apprezzarne al meglio la vena malinconica che lo accompagna dall’inizio alla fine!

VOTO : 10 / 10

RICCARDINO di Andrea Camilleri : LE INDAGINI DEL COMMISSARIO MONTALBANO

  1. La forma dell’acqua, Palermo, Sellerio, 1994.
  2. Il cane di terracotta, Palermo, Sellerio, 1996. (Premio Letterario Chianti)
  3. Il ladro di merendine, Palermo, Sellerio, 1996.
  4. La voce del violino, Palermo, Sellerio, 1997.
  5. Un mese con Montalbano, Milano, Mondadori, 1998. racconti
  6.  Gli arancini di Montalbano, Milano, Mondadori, 1999. (racconti)
  7. La gita a Tindari, Palermo, Sellerio, 2000.
  8. L’odore della notte, Palermo, Sellerio, 2001.
  9. La paura di Montalbano, Milano, Mondadori, 2002. (racconti)
  10. Il giro di boa, Palermo, Sellerio, 2003.
  11. La pazienza del ragno
  12. La luna di carta
  13. La vampa dagosto
  14. Le ali della sfinge
  15. La pista di sabbia
  16. Il campo del vasaio
  17. Letà del dubbio
  18. La danza del gabbiano
  19. La caccia al tesoro
  20. Il sorriso di Angelica
  21. Il gioco degli specchi
  22. Una lama di luce
  23. Una voce di notte
  24. Un covo di vipere
  25. La piramide di fango
  26. Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano
  27. La giostra degli scambi
  28. Laltro capo del filo
  29. La rete di protezione
  30. Un mese con Montalbano
  31. Il metodo Catalanotti
  32. Gli arancini di Montalbano
  33. Il cuoco dellAlcyon
/ 5
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!