IL METODO CATALANOTTI di Andrea Camilleri

IL METODO CATALANOTTI è l’ultimo romanzo che Andrea Camilleri ha dedicato alle avventure del Commissario Montalbano. Che non finisce mai di sorprenderci! Scopriamo insieme che cosa accade questa volta a Vigata e dintorni!

IL METODO CATALANOTTI

Andrea Camilleri

Editore : Sellerio

Anno edizione: 2018

Pagine: 264 p

Genere : Giallo

Serie : Il Commissario Montalbano

Preceduto da : La rete di protezione

 

 

IL METODO CATALANOTTI. Descrizione

Mai come in questo libro Camilleri inventa storie e personaggi e li fa recitare fra le quinte di un teatro di cui è lui il regista. E noi assistiamo alla messinscena che è dramma e commedia insieme.

«Fra argute intemperanze e astuzie varie, Montalbano riafferma le sue qualità rabdomantiche che lo fanno archeologo di trame sepolte e di esistenze nascoste, oltre che sottile e lucido analista di quella “matassa ’ntricata che è l’anima dell’omo in quanto omo”» – Salvatore Silvano Nigro

«Andrea Camilleri ha sfatato una maledizione nazionale. Quella descritta da Umberto Saba con sette parole pesanti come macigni “La letteratura italiana sono secoli di noia”» – Antonio D’Orrico, La Lettura, Corriere della Sera

Questa volta Mimì Augello se la vede brutta: nella casa dell’amata di turno rientra inaspettatamente il marito; così Mimì è costretto a calarsi dalla finestra per salvare pelle e reputazione.

Da un pericolo all’altro: nell’appartamento del piano di sotto dove ha cercato riparo, nel buio intravede un corpo steso sul letto, completamente vestito e irrigidito dal gelo della morte.

Di un morto ammazzato ritrovato sul letto viene informata la polizia, solo che non si tratta di quel morto, perché è in tutt’altra casa, anche lui con l’abito buono.

Come può essere accaduto? E che ne è stato dell’altro cadavere? Perché tutta la scena del crimine ha qualcosa di strano che sa di teatro?

Parte da questo groviglio la nuova indagine di Salvo Montalbano, ed è proprio il teatro il protagonista del romanzo; la vittima, Carmelo Catalanotti, aveva una vera passione per le scene e dedicava tutto il proprio tempo alla regia di drammi borghesi.

Si era anche inventato un metodo personalissimo per mettere gli attori in condizione di recitare: affrancarli dai loro complessi, aiutarli a liberare le emozioni, una vera e propria operazione di scavo nelle coscienze.

Catalanotti conservava scrupolosamente annotazioni e commenti su tutti i potenziali attori con cui veniva in contatto, oltre che appunti di regia e strani quaderni pieni di cifre e di date e di nomi…

Il commissario Montalbano spulcia tutti i dossier di Catalanotti, i testi teatrali ai quali lavorava, le note sui personaggi e soprattutto il dramma che stava per mettere in scena, Svolta pericolosa.

Poco a poco si lascia coinvolgere dall’indagine e dalla nuova responsabile della scientifica, Antonia, che sul commissario ha l’effetto di una calamita. Sarà proprio il teatro a fargli trovare la soluzione del doppio cadavere.

IL METODO CATALANOTTI. Breve riassunto e commento personale

Ogni nuovo romanzo di Camilleri mi mette in difficoltà, perché da un lato c’è l’affetto per quello che ormai da venticinque anni è una presenza costante tra le mie letture. Dall’altro invece c’è sempre la paura di un qualche passo falso, che possa deludere le mie aspettative. E stavolta vi confesso che in parte il buon Camilleri mi ha deluso.

O meglio: mi ha “tradito”! Come ogni tanto gli succede, Montalbano ha preso una “sbandata” per una donna. Stavolta tocca alla giovane collega della Scientifica…Ma vi sto anticipando troppo!
Proviamo a procedere con ordine e partiamo dall’inizio. Di solito il Commissario Montalbano si trova scaraventato dal sogno alla realtà da un’improbabile telefonata del buon Catarella. Invece questa volta a strappare Salvo dal sonno è Mimì Augello, che si precipita in casa dell’amico commissario completamente sconvolto:

«Si pigliò una bottiglia di whisky e un bicchieri. Appresso crollò sopra ‘na seggia e accomenzò a viviri»

Lo sciupafemmine del commissariato di Vigata stavolta ha avuto una brutta sorpresa. Il suo incontro galante è stato interrotto e Augello è stato costretto a fuggire alla spicciolata dall’appartamento della sua nuova amante, Genoveffa Recchia. Durante la fuga, però, si è ritrovato con una brutta gatta da pelare. Infatti ha scoperto un cadavere nell’appartamento sottostante! Che fare ora?

Montalbano decide di non fare assolutamente nulla e di aspettare che qualcun altro denunci il ritrovamento del morto… Nemmeno il tempo di arrivare in commissariato che arriva la telefonata “salvifica”… ma il morto non è quello di Augello! Eppure per il Commissario è evidente che Carmelo Catalanotti non è stato ucciso nel suo appartamento e la scena è stata “apparecchiata”.

Nel corso dell’indagine emergerà un personaggio complesso, che poco a poco finirà per affascinare Montalbano:

«La figura di Catalanotti pariva essiri composta da pirsone diverse: un colto lettore, un usuraro di media stazza e ‘n omo bastevolmenti dinaroso che, va’ a sapiri pirchì, assai si ‘ntirissava del caratteri e della psicologia dell’autri. Chist’ultimo era l’aspetto chiù misterioso.»

Mentre Mimì Augello cerca disperatamente il “suo” cadavere e Fazio si dedica al ferimento di un bravo ragazzo, Nico Licata, “un bravo picciotto che avi la sfortuna di essere nasciuto ‘cca”, Montalbano si trova sempre più preso dalla vittima.

L’uomo infatti aveva inventato un bizzarro metodo di lavoro sull’attore: uno scavo nell’intimo per metterne a nudo i più riposti segreti, le emozioni e le esperienze più private e profonde, per liberarlo da complessi, reticenze e sovrastrutture.

Un metodo capace di ridurre i suoi attori a pupi, a marionette, attraverso prove terribili. E se uno dei suoi pupi si fosse ribellato? E se l’omicidio fosse legato proprio alla messa in scena di un testo teatrale? A un incidente sul lavoro?

Di questa ipotesi è convinta Antonia Nicoletti, la nuova responsabile della scientifica di Montelusa. Un’attraente trentenne che farà perdere la testa a Montalbano, trasformando il commissario in un picciotto stordito da una potentissima cotta, spesso irriconoscibile nei modi, nei gesti e nei toni…

Per fortuna a riconciliarci con il commissario ci pensa Adelina, con i suoi meravigliosi piatti:

Una meravigliosa, sopraffina, squasi cilistiali pasta ‘ncasciata

e poi una caponata e infine un fantastico sartù di riso!

Come sempre, non mancano i riferimenti all’attualità. E il commissario si mostra preoccupato e nauseato dalla presente realtà economica, politica e sociale. Infatti si ritrova costretto ad intervenire in una manifestazione di operai appena licenziati. E Salvo si sente

Disgustato dai carabinieri, dalla legge, dal governo…dall’ordine stesso dell’universo. Che munno era chisto nel quali all’omo si livava il travaglio, la possibilità di guadagnarisi onestamente il pani?

Mentre realtà e finzione si confondono anche nell’indagine di Montalbano, noi continuiamo a sperare che rinsavisca!

Romanzo a tratti “stanco”, che ci porta spesso fuori tema, ma che non posso proprio bocciare… Insomma, ve lo consiglio “con riserva”!

VOTO : 7 /10

IL METODO CATALANOTTI. LE RICETTE DI ADELINA

Anche stavolta Adelina non riesce a seguire le istruzioni di Livia, la storica fidanzata del Commissario, che ha deciso di rimettere in forma il suo compagno. E invece di piatti leggeri, gli prepara le sue fantastiche ricette! Tra esse, immancabile la caponatina, che compare spesso nei libri di Montalbano, “sciavuròsa, colorita, abbondante“, che prepareremo presto insieme.

E che dire della “pasta ‘ncasciata”? Si tratta di una pasta al forno di cui esistono numerose versioni in tutta l’isola. Protagonisti del piatto sono melanzane e caciocavallo. Prepareremo insieme anche questa ricetta, che il Maritozzo mi chiede da diverso tempo!

Per finire, sartù di riso! Di questo piatto esistono tantissime versioni, prima tra tutte quella napoletana. Ognuno prepara una sua versione di questo timballo, che può essere arricchito con melanzane, uova sode, formaggio, piselli…

Insomma, un altro piatto che leggero proprio non è! Ma non preoccupatevi: proveremo una versione “alleggerita”!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!