IL GIRO DI BOA di Andrea Camilleri

IL GIRO DI BOA di Andrea Camilleri è forse uno dei miei romanzi preferiti della serie. Pubblicato nel 2003 dalla casa editrice Sellerio, è il settimo romanzo della serie dedicata al Commissario Montalbano. Contando anche le raccolte, è il DECIMO VOLUME della serie. Ve lo racconto

IL GIRO DI BOA

Andrea Camilleri

Prima pubblicazione : 2003

Pagine : 288 pagine

Genere : poliziesco, giallo

Preceduto da : La paura di Montalbano

Seguito da : La pazienza del ragno

IL GIRO DI BOA. Descrizione (dal sito dell’editore)

L’ ultima inchiesta di Montalbano rischia di essere l’ultima davvero. Un giro di boa simboleggia quel cambio di prospettiva che permette di trovare il bandolo di un traffico nefando, ma anche l’amara rivolta della realtà contro illusioni e ideali.

L’inchiesta più dura del commissario Montalbano comincia con un cadavere pescato per caso in alto mare, un corpo con i polsi e le caviglie profondamente incisi e mezzo decomposto.

L’incrocia Montalbano mentre nuota al limite dello stordimento per lavarsi di dosso una notte di cattivi pensieri e malumori. I fatti politici, certi eventi di repressione poliziesca, l’atteggiamento verso gli immigrati: tutto cospira a farlo sentire un isolato, forse superato dai tempi, e il cadavere anonimo, destinato com’è a restare senza pace di giustizia, archiviato da banale caso di clandestino annegato, gli sembra armonizzarsi macabramente col suo senso di solitudine.

Per il commissario è una sfida, che lo scuote dal proposito di dimettersi, e lo spinge per la rischiosa strada di un’inchiesta doppia, su delitti apparentemente indipendenti e accomunati solo dall’infame ferocia che lasciano immaginare. Due casi da «convergenze parallele», li definirà: due linee che pur destinate a ritrovarsi in un punto, si rifiutano di farlo: qualcosa, di enigmatico, di inquietante, di resistente, impedisce agli indizi di sistemarsi nel puzzle, lasciando i due casi, appunto, paralleli.

La verità che aspetta, alla fine, il commissario, sarà di quelle di inaccettabile orrore, che cambiano per sempre una persona. Anche uno come il commissario Montalbano.

Più che scrivere storie, Camilleri inventa personaggi e poi li fa recitare fra le quinte di un teatro di cui è lui il regista. E noi assistiamo alla commedia, divertiti, fino a che il crescendo di drammaticità non diventa incalzante e la nostra immaginazione, appena prima distratta dalla commedia, si trova di colpo a dipendere dalla geometria del meccanismo poliziesco, del thriller: perché ci sciolga dalla prigione di tensione che le è cresciuto intorno.

IL GIRO DI BOA : l’autore

Andrea Camilleri (Porto Empedocle, 1925-Roma, 2019) è stato regista di teatro, televisione, radio e sceneggiatore. Ha insegnato regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica.

Il suo primo romanzo, Il corso delle cose, del 1978, è stato trasmesso in tre puntate dalla TV col titolo La mano sugli occhi.

IL GIRO DI BOA. Le note di Camilleri

«Il giro di boa venne scritto sotto l’impulso di due avvenimenti distanti tra loro, ma che mi colpirono e m’indignarono in modo particolare. Il primo fu il G8 di Genova e il comportamento non certo esemplare delle Forze dell’ordine in quelle terribili giornate. Il secondo avvenimento fu la scoperta che alcuni trafficanti di carne umana avevano sbarcato sulle nostre coste dei bambini per venderli».   A.C.

IL GIRO DI BOA. Breve riassunto e commento personale

L’inchiesta più dura del commissario Montalbano comincia con un cadavere pescato per caso in alto mare. L’incrocia Montalbano mentre nuota per lavarsi di dosso una notte di cattivi pensieri e malumori.

Nuttata fitusa, ‘nfami, tutta un arramazzarsi, un votati e rivotati, un addrummisciti e un arrisbigliati, un susiti e un curcati. E non per colpa di una mangiatina eccessiva di purpi a strascinasali o di sarde a beccafico fatta la sira avanti, perché almeno una scascione di quell’affannata insonnia ci sarebbe stata, invece, nossignore, manco questa soddisfazione poteva pigliarsi, la sira avanti aviva avuto lo stomaco accussì stritto che non ci sarebbe passato manco un filo d’erba.

Si era trattato dei pinsèri nìvuri che l’avevano assugliato doppo avere sentito una notizia del telegiornale nazionale

Nel libro si legge :

I fatti politici, certi eventi di repressione poliziesca, l’atteggiamento verso gli immigrati: tutto cospira a farlo sentire un isolato, e il cadavere anonimo, destinato a restare senza giustizia, archiviato da banale caso di clandestino immigrato, sembra armonizzarsi macabramente con il suo senso di solitudine. Deciso a dimettersi, il Commissario decide pero di rendere giustizia a quel morto senza nome…

A differenza di molti altri della serie di Montalbano, il romanzo è facilmente collocabile nel tempo. Infatti si apre con una violenta invettiva del commissario contro una certa parte delle forze dell’ordine italiane, colpevoli di aver infangato il nome della Polizia nella gestione dei fatti del G8 di Genova (luglio 2001)

Con un’ariata assolutamente indifferente, la giornalista del tg aveva detto che la Procura di Genova, in merito all’irruzione della polizia alla scuola Diaz nel corso del G8, si era fatta pirsuasa che le due bombe molotov, trovate nella scuola, erano state portate lì da gli stessi poliziotti per giustificare l’irruzione.

Questo faceva seguito – aveva continuato la giornalista – alla scoperta che l’agente il quale aveva dichiarato di essere stato vittima di un tentativo di accoltellamento da parte di un no-global, sempre nel corso di quell’irruzione, aveva in realtà mentito: il taglio alla divisa se l’era fatto lui stesso per dimostrare la pericolosità di quei ragazzi che invece, a quanto si andava via via svelando, nella scuola Diaz stavano pacificamente dormendo

Fatti che ancora oggi sono difficili da mandare giù…

«Mi dimetto. Domani vado dal Questore e gli presento le dimissioni. Bonetti-Alderighi ne sarà felicissimo». […]

Quando anche Pasquano lo rimbrotta per aver abbandonato il morto, Montalbano sembra scuotersi dal suo torpore. Infatti il burbero dottore è davvero un grande:

«Glielo dico io che cosa è capitato. Lei si è fatto convinto che quel morto che è venuto a farsi recuperare da lei fosse un povirazzo di extracomunitario vittima di un naufragio, uno di quei cinquecento e passa morti che galleggiano nel Canale di Sicilia, che a momenti si potrà andare in Tunisia a piedi, camminandoci di sopra.

E se ne è lavato le mani. Tanto, uno più uno meno che conta?»

Invece “il morto è nostrano” e non è affatto affogato!

Intanto Montalbano partecipa anche ad un’operazione di smistamento ai centri di raccolta di extracomunitari arrivati da chissà dove. E si ritrova alla ricerca di una donna con tre bambini…

Un romanzo toccante e coinvolgente, che ci farà comprendere come quasi venti anni siano passati inutilmente …

Da leggere e rileggere

VOTO 10 /10

 I LIBRI DELLA SERIE

  1. La forma dell’acqua, Palermo, Sellerio, 1994.
  2. Il cane di terracotta, Palermo, Sellerio, 1996. (Premio Letterario Chianti)
  3. Il ladro di merendine, Palermo, Sellerio, 1996.
  4. La voce del violino, Palermo, Sellerio, 1997.
  5. Un mese con Montalbano, Milano, Mondadori, 1998. racconti
  6.  Gli arancini di Montalbano, Milano, Mondadori, 1999. (racconti)
  7. La gita a Tindari, Palermo, Sellerio, 2000.
  8. L’odore della notte, Palermo, Sellerio, 2001.
  9. La paura di Montalbano, Milano, Mondadori, 2002. (racconti)
  10. Il giro di boa, Palermo, Sellerio, 2003.
  11. La pazienza del ragno, Palermo, Sellerio, 2004.
  12. La prima indagine di Montalbano, Milano, Mondadori, 2004. (racconti)
  13. La luna di carta, Palermo, Sellerio, 2005.
  14. La vampa d’agosto, Palermo, Sellerio, 2006.
  15. Le ali della sfinge, Palermo, Sellerio, 2006.
  16. La pista di sabbia, Palermo, Sellerio, 2007.
  17. Il campo del vasaio, Palermo, Sellerio, 2008.
  18. L’età del dubbio, Palermo, Sellerio, 2008..
  19. La danza del gabbiano, Palermo, Sellerio, 2009 (Premio Letterario Cesare Pavese)
  20. La caccia al tesoro, Palermo, Sellerio, 2010.
  21. Acqua in bocca, con Carlo Lucarelli, Roma, Minimum fax, 2010.
  22. Il sorriso di Angelica, Palermo, Sellerio, 2010.
  23. Il gioco degli specchi, Palermo, Sellerio, 2010.
  24. Una lama di luce, Palermo, Sellerio, 2012.
  25.  Una voce di notte, Palermo, Sellerio, 2012.
  26. Una cena speciale, in Capodanno in giallo, Palermo, Sellerio, 2012.
  27.  Un covo di vipere, Palermo, Sellerio, 2013.
  28. Notte di Ferragosto, in Ferragosto in giallo, Palermo, Sellerio, 2013.
  29. La piramide di fango, Palermo, Sellerio, 2014.
  30. Morte in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano, Palermo, Sellerio, 2014. (raccolta)
  31. La giostra degli scambi, Palermo, Sellerio, 2015.
  32. L’altro capo del filo, Palermo, Sellerio, 2016.
  33. La rete di protezione, Palermo, Sellerio, 2017.
  34. La calza della befana, in Un anno in giallo, Palermo, Sellerio, 2017.
  35. Il metodo Catalanotti, Palermo, Sellerio, 2018
  36. Ventiquattr’ore di ritardo, in Una giornata in giallo, Palermo, Sellerio, 2018
  37. Il cuoco dell’Alcyon 
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!