Festa di Sant’Antonio nel Sud Italia

Festa di Sant’Antonio nel Sud Italia. Dopo aver visto come si festeggia al Centro (QUI) e al Nord (vedi), scopriamo adesso alcune delle tradizioni del Sud, dove più forte è la devozione al Santo protettore degli animali

Festa di Sant’Antonio nel Sud Italia. MOLISE

In Molise, a Tufara, in provincia di Campobasso, la sera del 16 gennaio si dà il via al Carnevale con l’accensione di “fuochi” in alcuni rioni del paese. I ragazzi si assumono il compito di alimentarli, procurando legna da ardere, tanto da bastare sino alla benedizione impartita dal parroco la mattina del 17. I cittadini, poi, portano a casa della brace spenta e alcuni tizzi ancora accesi: entrambi vogliono significare unità familiare e amore nell’ambito della famiglia.

Intorno al fuoco si aspetta l’arrivo di un uomo a cavallo, con salsicce e pezzi di lardo appesi al collo e un “friscolo” in testa, che sosta davanti al grande falò e annuncia l’imminente Carnevale.

IL PORCHETTO DI SANT’ANTONIO

Fino a diversi anni fa era ancora viva la tradizione del “maiale di S. Antonio”. Una persona devota donava alla parrocchia un maiale di 40 giorni, che, una volta benedetto e messogli un cordone del Santo, veniva lasciato libero. Il maialetto girava per le case del paese e ognuno gli dava ospitalità e cibo.

Divenuto grande, veniva venduto all’asta e il ricavato era destinato per i festeggiamenti di S. Antonio. Spesso, però, il maiale provocava danni ma nessuno mai osava mandarlo via a colpi di bastonate, perché, secondo un’antica credenza, S. Antonio Abate avrebbe fatto morire il maiale che ciascuna famiglia cresceva nel proprio abitato. Il Santo è molto venerato e considerato il protettore degli animali.

 

Festa di Sant’Antonio nel Sud Italia. PUGLIA

In tante città e paesi di Puglia si festeggia il protettore degli animali. Gli vengono dedicati fanove (falò) e processioni, oltre alle tradizionali benedizioni degli animali.

A Biccari, Grumo Appula, Pietra Montecorvino e a Roseto Valfortore si festeggia con falò e con la preparazione di pentoloni di ceci e fave.

La ricorrenza segna anche l`inizio del Carnevale.

LA FÒCARA di NOVOLI

La tradizione dei fuochi si rinnova nel borgo di Novoli, in provincia di Lecce, ormai da secoli, almeno dal 1664. Lintorciata, la fòcara e gli spettacoli pirotecnici sono indispensabili per rendere omaggio all’amato patrono.

Dal 16 al 18 gennaio si svolge l’intorciata, una lunga processione al seguito della statua del santo, durante la quale i devoti o gli adepti delle confraternite, provenienti dai paesi limitrofi, ma anche da altre province, portano enormi ceri.

L’aspetto più suggestivo dei festeggiamenti resta la fòcara. Si tratta di un’enorme torre di fascine di tralci di vite, alta, in alcuni casi, fino a 25 metri e composta da almeno mille fascine.

PIGNUNAI PER PREPARARE LE FOCARE

Per predisporre le focare, bisogna conoscere particolari tecniche in possesso solo di alcuni anziani detti pignunai (da pignu , cioè pino, che sta ad indicare la forma conica che i contadini davano al grano raccolto in covoni).

 Ancor oggi si usa raccogliere la cenere della fòcara, oppure dei tizzoni, e conservarli come preziose reliquie.

E certamente non può mancare il cibo, perché si fa festa anche con i prodotti tipici locali.

Il 17  gennaio, giorno di penitenza, si consumano vino, friselle ,ortaggi, gnocchi con il baccalà, pupidddhri in scapece (piccoli polpi o alici conditi con aceto, pangrattato e zafferano, secondo un’antica ricetta araba), pettole con baccalà, tonno o acciughe, lu pane de santa Ntoni.

Ma il 18 via libera a formaggi, latticini, carne in brodo e alla brace di maiale

Festa di Sant’Antonio nel Sud Italia. CAMPANIA

In Campania ci sono davvero tantissimi eventi popolari legati a Sant’Antonio Abate. C’è chi fa i falò, chi festeggia a suon di botti, tini e falci. Poi ognuno li chiama a modo proprio, fucarazz’, falò, fucanoli, e vampe…

BOTTARI E PASTELLESSE A MACERATA CAMPANIA

A Macerata Campania si svolge una delle feste popolari/religiose più importanti della Regione Campania, alla quale accorrono ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutta l’Italia.

L’unione del culto cristiano e della devozione per il Santo, con antichi retaggi pagani, rendono la festa un evento che coinvolge non solo tutta Macerata Campania, ma anche le comunità limitrofe (Portico, Marcianise, Caserta, Santa Maria Capua Vetere).

Nei giorni di festa, sfilano per le strade del paese i “carri di Sant’Antuono”, enormi carri a forma di barca sui quali si esibiscono delle particolari orchestre, dette “battuglie di pastellessa”.

Botti, tini e falci, usati come strumenti musicali, vengono percossi dagli oltre 1000 “bottari” che compongono le battuglie. “Pastellessa” è il nome dello speciale suono che viene fuori da questi atipici strumenti, ma è anche il nome del piatto tipico che si consuma durante la festa: la “past’e’llessa” (pasta con le castagne lesse).

La Notte Dei Falò a NUSCO (AV)

E’ una delle feste più antiche della Campania e nasce come rito propiziatorio nel XVII° secolo in onore di Sant’Antonio Abate. I primi falò venivano accesi per scacciare la peste, che nel 1656 solo a Nusco fece registrare ben 1200 vittime. Vedi QUI per ulteriori notizie.

PER APPROFONDIRE:

Festa di Sant’Antonio Abate:

RICETTE PER IL 17 GENNAIO

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!