MICROBIOMA INTESTINALE PRENDERSENE CURA

Scopriamo insieme come occuparci al meglio del nostro microbioma, quel microcosmo che vive con noi fin dalla nascita e che tanta parte ha nel nostro benessere

MICROBIOMA INTESTINALE PRENDERSENE CURA

Ne abbiamo cominciato a parlare con il libro “LA DIETA DEL MICROBIOMA” ed avevamo affrontato l’argomento anche in precedenza. Oggi vediamo insieme come prenderci cura del nostro microbioma e come potenziarlo

MICROBIOMA INTESTINALE PRENDERSENE CURA. Che cos’è il microbioma

Come abbiamo già detto in precedenza, il microbioma è l’insieme dei microrganismi che abitano nelle profondità del nostro intestino, il cui funzionamento influisce non solo sul metabolismo, ma anche sul sistema immunitario e sull’umore.

In pratica il microbioma non è altro che l’insieme dei miliardi di microrganismi che vivono nel nostro intestino, dove costituiscono un vero e proprio ecosistema. 

Numerosissimi studi hanno dimostrato che esso concorre in maniera determinante alla salute e al benessere di corpo e psiche.

Esso è dunque una componente determinante nel mantenere la nostra salute e la funzione immunitaria.

In realtà, il microbiota colonizza diverse aree del nostro corpo, dalle cavità nasali al colon, dalla pelle all’intestino, creando un insieme complesso definito microbioma, implicato in una quantità di funzioni che soltanto le più recenti tecniche di indagine hanno permesso di studiare.

Particolare interesse ha attualmente lo studio del microbioma intestinale,la comunità di batteri, funghi e virus che vive nel nostro apparato digerente, quella che un tempo era definita flora batterica intestinale.

MICROBIOMA INTESTINALE PRENDERSENE CURA. Gli attori presenti

Fino a qualche anno fa studiare il microbioma intestinale era impresa ardua, quasi impossibile: soltanto l’avvento delle moderne tecniche di sequenziamento del genoma ha permesso di approfondire le nostre conoscenze sul tema.

Grazie a queste tecniche, è stato possibile individuare oltre 2000 specie.

Esse comprendono soprattutto Proteobacteria, Firmicutes, Actinobacteria e Bacteroidetes.

Come ci racconta anche Mosley nel suo libro, la colonizzazione dell’intestino da parte del microbiota inizia alla nascita, anche se alcuni studi hanno evidenziato la presenza di batteri già in utero.

Pensate: la modalità del parto, naturale o cesareo, ne influenza la composizione già nei primi momenti di vita!

Infatti nei neonati nati con parto naturale predominano i lattobacilli, tipici della flora vaginale, e il microbioma presenta una somiglianza notevole con quello materno, mentre nei neonati nati con cesareo questa somiglianza si riduce notevolmente.

Nel primo anno di vita la diversità delle specie presenti è ridotta, con un aumento progressivo fino ai due-tre anni, fase in cui la composizione e la distribuzione del microbiota è ormai simile a quella dell’adulto. I

In età adulta, in assenza di perturbazioni, tale composizione tende a rimanere costante. Purtroppo malattie, terapie antibiotiche e abitudini alimentari possono determinare variazioni notevoli. Un’ulteriore variazione si osserva nella terza età, con una progressiva riduzione del numero di specie presenti.

MICROBIOMA INTESTINALE PRENDERSENE CURA. I compiti del microbiota

Tra le diverse funzioni svolte dai batteri presenti nell’intestino, troviamo anche quella di  metabolizzare materiali presenti nei cibi.

Essi prendono le parti di cibo che non possono essere digerite e le trasformano in un’ampia gamma di ormoni e sostanze chimiche ma sono anche in grado di utilizzare sostanze prodotte dalla mucosa intestinale.

Molte delle sostanze che il microbioma produce sono preziose per la nostra salute, come ad esempio l’acido butirrico, sostanza che è il principale nutrimento delle cellule della mucosa del colon. I lattobacilli producono invece la vitamina B12  mentre i Bifidobacteria producono folati; anche la vitamina K è prodotta dal microbiota intestinale, come pure riboflavina, biotina, acido pantotenico e tiamina. 

Fondamentale per la nostra salute è anche il rapporto che lega il nostro sistema immunitario al microbiota, che popola il nostro intestino. 

Infatti mentre il nostro sistema immunitario controlla, sorveglia e seleziona la compagine batterica presente, quest’ultima, a sua volta, ne modula l’azione, con un intenso e costante scambio di segnali.

Inoltre la presenza del microbioma è anche una barriera contro infezioni da microrganismi patogeni, sia grazie alla produzione di sostanze ad azione antimicrobica sia per l’agguerrita competizione a livello delle risorse presenti.

Il consumo di alimenti ricchi di probiotici, come il kefir, potrebbe aiutare, anche se le specie presenti sono diverse da quelle tipiche del nostro intestino. 

MICROBIOMA INTESTINALE PRENDERSENE CURA. Le cause dei danni 

Come dicevamo, la natura del microbiota varia in funzione di una grande quantità di fattori. Oltre alla genetica, anche età, dieta, malattie, ecc possono alterare il nostro microbioma.

Si parla di disbiosi, condizione caratteristica di alcune patologie, come la Sindrome del colon irritabile.

Numerosi studi hanno inoltre dimostrato che tali alterazioni possono avere un ruolo importante nella genesi dell’obesità e delle malattie metaboliche. 

Altri studi hanno mostrato che un regime di digiuno intermittente è in grado di indurre variazioni significative nel microbiota intestinale, con aumento delle specie batteriche che producono acidi grassi a catena corta.

Queste sostanze stimolano la trasformazione di cellule del tessuto adiposo da bianche a brune, con un aumento deciso della spesa energetica e un miglioramento del profilo metabolico del soggetto. 

Anche lo stress può provocare cambiamenti del microbioma, simili  a quelli determinati da una dieta molto ricca di grassi, accompagnati da un aumento dell’ansia.

Diversi studi hanno mostrato come la somministrazione di probiotici possa contribuire a ridurre manifestazioni di ansia-

Tra i fattori che possono alterare il microbiota intestinale troviamo ovviamente gli antibiotici.

MICROBIOMA INTESTINALE PRENDERSENE CURA. La dieta 

Conviene quindi mantenere in forma questa moltitudine di batteri. Come?

Con una dieta varia, ricca di fibre e di alimenti fermentati, poco stress, terapie antibiotiche soltanto se necessarie.

Il segreto per una buona salute sta anche nel garantirci un microbioma ricco e variato (con tante specie batteriche diverse).

Le persone che soffrono di patologie metaboliche o malattie autoimmuni si caratterizzano infatti per una ridotta varietà delle specie batteriche che costituiscono il loro microbioma.

Oltre a mangiare certi alimenti, dobbiamo evitare (o comunque ridurre fortemente) zucchero e cibi processati, oltre a fare estrema attenzione agli antibiotici. Tra i cibi amici del microbioma troviamo olio di oliva, banane, yogurt, orzo e uova, insieme a erbe e spezie.


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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!