MELA DELLA VALLE DEL GIOVENCO

MELA DELLA VALLE DEL GIOVENCO

una mela PAT

Dopo averla usata per preparare la mia torta di mele, vi racconto il luogo da cui ha avuto inizio il nostro fine settimana di San Valentino. Infatti il Maritozzo ha deciso di raggiungere la Maiella attraversando il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo.

 

E così la prima tappa del nostro viaggio è stata Ortona dei Marsi, uno dei tanti meravigliosi borghi della mia regione. Ne approfitto per raccontarvi le sue fantastiche mele!

MELA DELLA VALLE DEL GIOVENCO

La mela della valle del Giovenco è una mela autoctona riconosciuta tra i Prodotti agroalimentari tradizionali abruzzesi. La coltivazione di questa particolare mela è diffusa  nel territorio montano di Ortona dei Marsi e in tutta la Valle del Giovenco ad oltre 1000 m s.l.m. in Abruzzo.

MELA DELLA VALLE DEL GIOVENCO. Un po’ di storia

Da secoli coltivata non solo per la produzione dei frutti ma anche per ottenere foraggio e legna, questa mela deriva da sapienti innesti praticati dai contadini della zona.

Ricordiamo che per secoli i contadini delle nostre montagne hanno praticato la cosiddetta “policoltura verticale”, un tipo di coltivazione che associa colture erbacee (legumi – cereali o erbai) ed arboree.

In pratica, gli agricoltori coltivavano “sotto e sopra”, per avere raccolti maggiori e differenziati.

Le piante (sia di melo che di pero) prelevate dai terreni poveri e sassosi del monte Faito venivano innestate su alberi selvatici in piantagioni situate più a valle, in terreni più idonei alla loro crescita.

Una volta raccolta, la frutta veniva “accatastata” nelle case, e  poi venduta localmente oppure ai mercati generali di Roma, proprio come accade ancora oggi!

Infatti la vendita di quasi tutte le mele prodotte nella valle è basata sul sistema della “filiera corta”, dal produttore al consumatore.

Dalle mele di scarto alcuni contadini ricavavano il  vin dei pomi, un sidro ricavato dalla torchiatura delle mele e dei raspi d’uva.

Le varietà più coltivate, richieste e rinomate erano la mela Cerina, la Limoncella, la  Renetta, la Rosa.

Negli anni Cinquanta del XX secolo, poi, sono state introdotte nella Valle del Giovenco nuove cultivar di melo, come la Golden Delicious e la  Red Delcious, che si sono affermate per l’aspetto e il sapore dolce dei frutti.

Le nuove coltivazioni hanno naturalmente portato alla diminuzione delle coltivazioni degli ecotipi locali di melo (e pero).

Per esempio la pera Spinacarpi, una varietà antichissima già conosciuta nell’antica Roma, in pochi decenni è quasi scomparsa.

L’emigrazione, che, dagli inizi del XX secolo, ha toccato pesantemente le aree montane dell’Abruzzo, ha causato l’abbandono dei terrazzamenti e degli appezzamenti di queste aree, soprattutto nel secondo dopoguerra.

Negli anni 70 a coltivare le mele, in pratica, rimasero solo anziani e pochi appassionati.

Verso la fine degli anni Ottanta del secolo scorso, infine, si è avuto un piccolo ma significativo impulso per la melicoltura della valle e sono stati realizzati nuovi impianti.

La maggior parte dei frutteti è coltivata in maniera “biologica”.

MELA DELLA VALLE DEL GIOVENCO. Com’è fatta

La mela è globosa e di colore variabile. Il torsolo, di media grandezza, presenta cinque logge ovariche.

I semi sono ovoidali, lucidi e di colore bruno. Diverse le varietà coltivate, tra cui Cerina, Golden e Red Delicious, Limoncella e Renetta.

MELA DELLA VALLE DEL GIOVENCO. Gli usi in cucina

Date le diverse varietà di mela coltivate, oltre ad essere ottime mangiate al naturale, queste mele sono molto versatili in cucina. Perfette per la cottura in forno e per la preparazione dei più svariati dolci, dalla torta di mele alle frittelle (vedi QUI), ho scoperto che con esse si prepara anche un delizioso SIDRO!

Ed io ho approfittato delle loro bucce per preparare un liquore! La ricetta nei prossimi giorni.

Per conoscere le proprietà delle mele, cliccate QUI

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!