ABRUZZO FORTE E GENTILE

ABRUZZO FORTE E GENTILE. Viaggio nella mia amata regione

Dopo avervi parlato di alcuni dei prodotti tipici d’Abruzzo, voglio raccontarvi un pochino meglio la mia terra, l’Abruzzo forte e gentile. Fu così che definì nel 1882 la mia regione il giornalista Primo Levi, nato a Ferrara nel 1853 e morto a Roma nel 1917 (non lo scrittore torinese che scrisse Se questo è un uomo).

Forte e gentile è pure la nostra cucina, che riunisce le tradizioni montane e quelle marinare.

Abruzzesi sono i delicati confetti ma anche i “forti” arrosticini di pecora, con il loro sapore deciso…

Una terra di contraddizioni, con una tradizione culinaria mantenutasi nei secoli e tramandatasi di generazione in generazione, accompagnando nel mondo i suoi numerosi emigranti.

Parliamo un po’ della mia amata terra!

ABRUZZO FORTE E GENTILE : una regione “sotto tutela”

L’Abruzzo è una piccola regione dell’Italia Centrale, che si affaccia sul Mare Adriatico con una linea costiera fatta di scogli e di bianche spiagge, ma con le spalle ben protette dai monti più alti dell’Appennino.

Nella mia regione godiamo di un’eccezionale condizione territoriale. Infatti, grazie alla presenza di tre meravigliosi Parchi Nazionali e numerose aree protette (tra cui il Parco regionale del Velino – Sirente), l’Abruzzo si colloca al primo posto in Italia per percentuale di superficie protetta, pari al 36% del territorio regionale.

I parchi nazionali sono:

Tra le numerose aree protette, ricordiamo il Parco naturale regionale Sirente-Velino, istituita nel 1989.

Un elenco delle aree naturali protette d’Abruzzo lo trovate QUI

Ma non è solo la Natura ad essere protetta: il nostro capoluogo di regione, L’Aquila, è la quinta in Italia per numero di edifici posti sotto tutela ed è alto il numero di località che hanno ottenuto il riconoscimento di Borghi più belli d’Italia.

ABRUZZO FORTE E GENTILE. I pastori d’Abruzzo

Fin dall’Età del Bronzo, le genti d’Abruzzo praticavano la pastorizia, attività che ebbe qui uno sviluppo fortissimo.

L’allevamento era tradizionalmente legato alle ampie zone montuose dell’interno, ricche di verdi pascoli. Quando in inverno questi pascoli non erano praticabili, le greggi si spostavano nel  Tavoliere di Puglia, dove il clima mite rendeva possibile far svernare il bestiame.

Questa pratica prende il nome di Transumanza. Nel mese di Settembre, i pastori spostavano le greggi verso sud, per cercare d’inverno pascoli non ghiacciati e climi più miti, percorrendo le vie naturali dei “tratturi”. A maggio, lo spostamento era invece verso nord, per tornare a casa,  alla ricerca di erbe montane appena spuntate dopo lo scioglimento delle nevi.

Il “percorso dei tratturi” un’autostrada d’erba che scende dalle montagne dell’Abruzzo fino al Tavoliere della Puglia,  con più di 3000 km di strade a fondo sterrato che i pastori percorrevano nel corso di questi spostamenti, sono ancora oggi ben visibili.

Il più grande di questi sentieri si chiama Tratturo Magno”. Lungo 244 chilometri, collegava L’Aquila a Foggia. Parte dal piazzale della Basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila ed arriva fino a Foggia, città sede della Dogana delle pecore, con lo stesso punto di arrivo del Tratturo Celano-Foggia presso la Chiesa delle Croci.

Dal 2006, è attiva la la candidatura dei “Regi Tratturi” a Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.

Ancora oggi l’economia abruzzese è fortemente legata all’allevamento ovino.

I “pastori d’Abruzzo” sono rimasti però in pochi e anche dei tratturi resta ben poco. Pare che l’ultimo spostamento a piedi di pastori con le greggi sia avvenuto nel 1972. La moderna transumanza, infatti,  avviene sui camion! Si calcola che in Abruzzo siano presenti più di 400.000 capi di bestiame, in pratica un ovino ogni tre abitanti.

Le aziende d’allevamento in Abruzzo, pur essendo sempre più scarse, sopravvivono in piccole dimensioni, nelle zone di montagna e sono quasi sempre a conduzione familiare.

ABRUZZO FORTE E GENTILE. I formaggi d’Abruzzo

La forte presenza delle attività d’allevamento ha portato nei secoli alla nascita di numerose attività legate al settore latto-caseario.

La tradizione casearia abruzzese ha radici molto antiche ed è indissolubilmente legata con la pastorizia.

La produzione del formaggio pecorino e della ricotta sono sempre state attività tra le più rilevanti dei nostri pastori. Durante tutto l’inverno e fino all’inizio del periodo estivo, quando le pecore avevano abbondanza di latte per l’alternanza dei parti nel gregge, i pastori si impegnavano quotidianamente in queste attività che assicuravano loro cibo e prodotti per lo scambio o la vendita.

Tra i molti formaggi abruzzesi, ricordiamo che ben DICIASSETTE hanno ricevuto il riconoscimento PAT (prodotto agroalimentare tradizionale). Oltre al PECORINO di FARINDOLA, la SCAMORZA e i FORMAGGI CAPRINI!

ABRUZZO FORTE E GENTILE. I “cafoni” d’Abruzzo

L’Abruzzo non è solo terra di pastori. Infatti da sempre i nostri agricoltori sono impegnati a trarre il massimo dal poco ospitale territorio, che certo non è ricco di pianure.

Infatti, nonostante clima e terreno non consentano un grande sviluppo dell’agricoltura, quest’attività ha un notevole peso nell’economia della Regione.  Circa il 60% del territorio abruzzese è utilizzato per scopi agricoli!

L’Abruzzo si trova al primo posto nella produzione nazionale di fichi, carote, patate, uva da tavola (uva regina). In particolare, l’agricoltura è l’attività predominante della Piana del Fucino, dove io vivo, e delle numerosi valli appenniniche, come la Valle Peligna.

La produzione agricola del Fucino annovera la CAROTA e la PATATA DEL FUCINO, entrambe a marchio IGP.

La mia regione è terra di grandi OLI, la cui qualità ha meritato il marchio DOP a diversi di essi, e di fantastici VINI!

Non dimentichiamo poi due prodotti tipici dell’Abruzzo molto particolari : lo zafferano (nella conca aquilana) e la liquirizia (zona di Atri).

Proprio la peculiarità del territorio abruzzese ha portato ad una grandissima biodiversità, che oggi si cerca di proteggere e recuperare. Ne parleremo parecchio!

Pensate: i PRODOTTI AGROALIMENTARI TIPICI abruzzesi sono ben 147!

Aglio rosso di Sulmona, Agrumi della Costa dei Trabocchi, farro, fagioli, olive intosso, peperoni rossi di latino e peperoncini, patate degli altipiani, patata turchese, pomodoro a pera, tondino del favo, tartufi, uva di Tollo e Ortona …

 

 

Non dimentichiamo che gli agricoltori sono i veri guardiani dell’ambiente e del paesaggio, profondi conoscitori del proprio territorio e custodi delle tradizioni contadine.

ABRUZZO FORTE E GENTILE. I pastai

L’Abruzzo , grazie alle fonti di acqua purissima delle montagne, alla produzione di grano selezionato, al clima favorevole per l’essicazione e all’assoluta maestria degli antichi pastai, vanta un’antica tradizione della pasta, la cui produzione è di grande rilevanza.

Sono infatti diverse le aziende abruzzesi produttrici di pasta che sono divenute nel tempo  grandi realtà conosciute in tutto il mondo! 

E il grande recupero di antiche varietà di cereali, tra cui il farro, il grano Saragolla e il Solina, ha portato ad una notevole crescita in questo settore, che ci regala davvero tante soddisfazioni!

Non dimentichiamo che la mia terra è alquanto “ballerina”. Numerosi eventi sismici, negli anni, hanno colpito duramente la regione. Tra i più recenti, i terremoti del 2009 e del 2016, che hanno portato morte e distruzione, mettendo a durissima prova il tessuto economico e imprenditoriale abruzzese, già segnato dalla crisi economica nazionale e mondiale.

Ma tante piccole aziende continuano a lottare contro tutto e tutti pur di portare avanti una tradizione familiare spesso secolare.

Del resto, uno dei tratti tipici di noi abruzzesi è la “capa tosta”, la testa dura, nel senso di una grande caparbietà: NON CI ARRENDIAMO MAI!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!