IL SINGHIOZZO DEL VIOLINO (#7)

IL SINGHIOZZO DEL VIOLINO segna il ritorno del Commissario Lucchesi tra le mie letture! Vediamo insieme che cosa succede in questo nuovo avvincente romanzo di Gianni Simoni

IL SINGHIOZZO DEL VIOLINO

Gianni Simoni

Editore: TEA

Prima pubblicazione : 2019

Pagine: 245 p.

Genere : giallo, poliziesco

Preceduto da : Tiro al bersaglio

IL SINGHIOZZO DEL VIOLINO. Descrizione

Un omicidio incomprensibile, un movente sepolto in un tragico passato, un caso che tocca corde profonde dell’animo del commissario Lucchesi.

«Il commissario Lucchesi possiede il fiuto, quell’istinto animale che lo porta a cogliere il dettaglio diabolico della verità. È il suo mestiere, il suo senso di stare a questo mondo» – Corriere della Sera

Milano, via Cesare Correnti: un anziano violinista di strada muore in circostanze confuse. Poco prima, un incontro con un uomo, vestito in modo eccentrico, che si dilegua senza lasciare traccia.

L’unico testimone, un venditore ambulante della zona, telefona in Questura. Il commissario Lucchesi è sconvolto dalla notizia: conosceva la vittima solo di vista, ma la loro era una strana intesa, piena di rispetto per quanto senza parole. Decide allora di far chiarezza su quella morte così insolita, sebbene le indagini si rivelino complesse sin dall’inizio, a partire dall’identità misteriosa del violinista.

Nemmeno sul piano personale c’è serenità per il commissario: mentre la sua compagna Lucia Anticoli si sta riprendendo da un brutto trauma, la figlia Alice ha bisogno di tutto il suo sostegno per affrontare delusioni e paure per le quali non è preparata.  Così, mentre cerca di essere presente per le donne più importanti della sua vita, Lucchesi procede nella sua ricerca, ricostruendo una vicenda che affonda le radici nella seconda guerra mondiale e nella tragedia della deportazione, e che lo condurrà a un finale drammatico e inaspettato

IL SINGHIOZZO DEL VIOLINO. L’autore:

Gianni Simoni è nato a Brescia nel 1938 ed è stato magistrato sia a Brescia, che a Milano dal 1967, affrontando processi importanti per criminalità organizzata, terrorismo ed intrecci tra politica e malaffare. Risiede a Milano dal 1985.

Ha sostenuto l’accusa per l’omicidio di Giorgio Ambrosoli e condotto l’inchiesta giudiziaria sulla morte di Michele Sindona nel carcere di Voghera (a cui nel 2011 ha dedicato il saggio “Il caffè di Sindona” scritto insieme all’ex magistrato e docente di tecniche dell’investigazione Giuliano Turone).

Ha deciso di approfittare del prepensionamento iniziando a scrivere romanzi gialli. Finora ha pubblicato una ventina di libri che costituiscono due serie: una ambientata a Brescia con il commissario Miceli e l’ex giudice Petri e l’altra ambientata a Milano con protagonista Andrea Lucchesi, ispettore dalla pelle nera (con padre toscano e madre eritrea).

IL SINGHIOZZO DEL VIOLINO. Breve riassunto e commento personale

Era da Natale 2019 che questo libro stava lì ad aspettarmi, insieme a molti altri che il Maritozzo mi ha regalato per l’occasione… e finalmente, in questa stranissima estate 2020, sono riuscita a leggerlo.

Ritroviamo così un vecchio amico, il nostro commissario Lucchesi, stavolta alle prese con uno strano omicidio. Infatti mentre lui se ne sta in ufficio a combattere con assillanti mosche, Minniti, il suo fedele braccio destro, lo informa che in via Correnti c’è stata un’aggressione con un morto:

pare si tratti di un violinista.

Il commissario corre sul posto e confida a Minniti di conoscere la vittima di vista e anche il testimone, Ahmed, un ambulante che ha assistito impotente all’aggressione.

Ahmed riferisce che un uomo si è avvicinato al violinista, gli ha gettato con scherno una moneta nella custodia del violino e lo ha strattonato fino a farlo cadere, battendo la testa. La cosa strana è che anche l’aggressore era un uomo:

molto anziano, vestito con un vecchio loden, e un cappellaccio che mi è sembrato tirolese.

A Lucia, la sua compagna e collega, Lucchesi confida:

Il mio violinista è morto

Per riprendersi dal brutto periodo in cui si trova, Lucia decide di aiutare Andrea e, insieme, i due scavano nella vita della vittima per cercare di capire chi possa essere l’aggressore.

Commovente fino alle lacrime la visita dei nostri due investigatori alla soffitta in cui viveva il musicista, Carlo Menni.

L’autopsia evidenzia un numero tatuato sul braccio del violinista, attraverso cui Lucchesi riesce a scoprire che Menni in realtà si chiamava Karl Mendel ed era sopravvissuto ad Auschwitz. Tra lui e il commissario

Era nata un’amicizia senza parole

e per questo Lucchesi si lancia a capofitto in un’indagine su un omicidio, per quanto involontario, che :

affonda le radici nella Seconda Guerra Mondiale e nella tragedia della deportazione.

Insieme a Lucia e ad Andrea incontriamo Zeckaria Liebemann, un altro sopravvissuto, che senza fronzoli e con tantissima dignità, racconta il terribile periodo di internamento nel campo di Birckenau…

Sarà lui a rivelare ai nostri gli indizi fondamentali che li porteranno a scoprire infine l’identità dell’assassino..

Un giallo davvero intenso, che ci porta a riflettere su uno dei momenti più bui della storia, i cui effetti sono giunti fino ai nostri giorni. Come dice Liebemann a Lucchesi, che secondo l’uomo sarebbe un cognome ebreo:

Ebreo e per giunta nero! Ringrazi il cielo di essere nato alcuni anni più tardi!

Proprio di recente, alcuni episodi di cronaca mi hanno portato a pensare che il tempo sia passato invano… Ahimè, tendiamo troppo spesso a dimenticare che la Storia non ci insegna proprio nulla…

Un libro che vi consiglio. Davvero intenso :

VOTO : 10 /10

IL SINGHIOZZO DEL VIOLINO: LE INDAGINI DI ANDREA LUCCHESI

  1. Piazza San Sepolcro, 2012
  2. Il filosofo di via del Bollo, 2013
  3. Sezione Omicidi (2013)
  4. Contro ogni evidenza, 2014
  5. Omicidio senza colpa, 2015
  6. Tiro al bersaglio, 2017
  7. Il singhiozzo del violino, 2019
/ 5
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!