COLTIVARE I CAVOLFIORI

COLTIVARE I CAVOLFIORI… Un po’ in anticipo!
So bene che è ancora presto per la semina dei cavolfiori, ma quest’anno stiamo sperimentando alcune varietà “colorate” ed io e il Nonno ci stiamo portando avanti con il lavoro!

COLTIVARE I CAVOLFIORI. I CAVOLFIORI

Come abbiamo detto anche in precedenza (vedi QUI), i cavolfiori (Brassica oleracea L. var. botrytis) sono una varietà di Brassica oleracea. La lor caratteristica principale è la tipica infiorescenza, detta testa o palla, costituita da numerosi peduncoli fiorali, molto ingrossati e variamente costipati. Proprio l’infiorescenza, che può assumere una varia colorazione (bianca, paglierina, verde, violetta) costituisce la parte commestibile dell’ortaggio.

Il nome deriva dal latino caulis (fusto, caule) e floris (fiore).

COLTIVARE I CAVOLFIORI. Curiosità

Conosciuto e apprezzato già dai Romani, i nostri antenati lo consumavano crudo, prima dei banchetti, per rallentare l’assorbimento dell’alcol.

Gli effetti benefici derivanti dal consumo dei cavolfiori erano noti anche nel 1500 quando, assieme agli altri ortaggi della famiglia delle Crocifere, erano imbarcati sulle navi alla scoperta dell’America per prevenire lo scorbuto, una malattia dovuta a carenza di vitamina C.

Varietà di cavolfiore

I cavolfiori coltivati in Italia sono distinti in base ai tempi di maturazione in: 

  • precoci (maturazione dopo 75-85 giorni dal trapianto)
  • medi (90-135 giorni)
  • tardivi (135-185 giorni)
  •  molto tardivi (da 135 a oltre 240 giorni)

In Italia si coltivano da sempre molte varietà di cavolfiore. Tra quelle di colore bianco troviamo il tardivo di Fano, il gigante di Napoli, il primaticcio di Toscana e il cavolfiore di Moncalieri.

Le infiorescenze di colore verde comprendono invece il verde di Macerata, il verde di Palermo, il romanesco e la cima di cola della Puglia.

Il colore giallo si ritrova nel cavolfiore precoce di Jesi, mentre il viola è tipico del violetto di Catania.

COLTIVARE I CAVOLFIORI. IL CLIMA

Anche se il cavolfiore predilige le zone con un clima fresco, le molte varietà esistenti permettono la sua coltivazione in gran parte delle regioni italiane. In particolare, al Nord è meglio utilizzare varietà precoci o tardive, proprio come qui nel Fucino.

IL TERRENO

Predilige terreni di medio impasto, profondi (cioè con parecchio terriccio prima di arrivare alla roccia), ricchi di sostanze organiche e ben drenati. Tra tutte le piante della sua famiglia, è quella più sensibile alla siccità, per cui il terreno va lavorato in profondità per assicurarle una buona riserva idrica

NOTA: un terreno di medio impasto è caratterizzato da una presenza di sabbia sempre inferiore al 50% e di argilla compresa fra il 10% e il 20%.
E’ un terreno mediamente deformabile e permeabile e presenta media resistenza alle lavorazioni. Rientrano in questa tipologia i terreni limosi-sabbiosi, limosi, limoso-argillosi.

CONCIMAZIONE E CURE

Richiede terreni molto fertili e ricchi di sostanza organica. L’ideale è arricchire il terreno con compost o letame ben maturo. Teme infatti l’acidità.

Le cure colturali prevedono annaffiature frequenti nel periodo immediatamente successivo al trapianto

COLTIVARE I CAVOLFIORI. LA SEMINA

Come accennato, la semina di solito avviene in estate, ma esistono numerose varietà, ognuna con differenti esigenze e tempistiche.

Per questo possiamo seminare cavolfiori da gennaio (per i cavoli estivi) a settembre (per quelli primaverili).

Per la germogliazione e la fuoriuscita della plantula dal terreno sono necessari 5-7 giorni. Il seme va interrato a 1-2 cm di profondità e coperto con un sottile strato di terra. Subito dopo, dobbiamo effettuare una innaffiatura molto delicata.

Durante tutto il periodo di germinazione e di sviluppo, dobbiamo avere cura che il terreno RESTI SEMPRE UMIDO!

Di solito si preferisce la semina in semenzaio, per far crescere le piantine in ambiente protetto. Il trapianto va effettuato CIRCA 40 GIORNI DOPO la semina,quando le piantine hanno 5-6 foglie e sono alte circa 20 cm.

TRAPIANTARE IL CAVOLFIORE

Il trapianto del cavolfiore avviene mettendo le piantine in buchette scavate con un cavicchio. Dopo aver interrato la piantina, dobbiamo compattare bene il terreno intorno al colletto e poi procedere con l’innaffiatura

Il cavolfiore è una pianta abbastanza esigente in termini di spazi, quindi le piantine devono essere poste a 50/60 cm di distanza l’una dall’altra.

AVVICENDAMENTI E CONSOCIAZIONI

L’esperienza ha dimostrato che, accoppiando certe piante, esse hanno dei vantaggi reciproci. Ad esempio, piante ad alto fusto forniscono ombra alle piante più basse e sensibili al sole. Le piante come le cipolle respingono i parassiti, altre piante possono allontanare i parassiti da piante più delicate o attirare i predatori dei parassiti di un’altra pianta.

La rotazione colturale è una pratica fondamentale in orticoltura. Per evitare, infatti, che i terreni vadano incontro alla perdita di fertilità e in generale alla “stanchezza”, è necessario programmare il corretto avvicendamento delle colture.

Per la loro elevata esigenza di fertilizzanti e per evitare il pericolo di trasmissione di certe malattie, tutte le brassicacee non andrebbero mai ripetute sullo stesso terreno per più di un anno, ma vanno avvicendate con altre colture, in particolare leguminose, che arricchiscono il terreno.

Dopo esser stato coltivato, il cavolfiore non deve essere ripiantato per almeno tre anni nella stessa parcella dell’orto e non deve seguire altri cavoli e crucifere (rucola, rapanelli, cime di rapa).

Segue invece con ottimi risultati le leguminose (ad esempio piselli, fagioli, fagiolini, fave), che mettono a sua disposizione prezioso azoto.

Il cavolfiore trae giovamento dalla vicinanza con molte piante: insalata da taglio e spinaci allontanano alcuni tipi di insetti; pomodori, sedano, salvia, rosmarino e timo scacciano la cavolaia (una farfalla il cui bruco si nutre della pianta) e ostacolano la diffusione della mosca del cavolo. Utile sempre la vicinanza con porri, cipolle, aglio

COLTIVARE I CAVOLFIORI. Irrigazione.

I cavolfiori devono essere bagnati spesso. La piantina è piccola è molto delicata ma anche crescendo il cavolfiore continua a  richiedere una frequente irrigazione. Infatti quando si sente privata di acqua, la pianta apre il cespo e i fiori si allungano distanziandosi tra loro, rovinando il raccolto. Per raccogliere un corimbo di buone dimensioni e ancora compatto è opportuno quindi non far mai mancare l’acqua nel terreno. Evitate comunque i ristagni.

COLTIVARE I CAVOLFIORI. Raccolta.

Per ottenere infiorescenze pronte occorrono dai 75 ai 150 giorni (3-6 mesi). Il momento ottimale per la raccolta è quando le infiorescenze sono ben sviluppate e compatte. In autunno la raccolta va completata prima dell’inizio delle gelate. A differenza di cavoli e verze, infatti, il cavolfiore teme il freddo!

Una volta raccolti, i cavolfiori si conservano 2-3 mesi a 1-2 °C con umidità del 70-80%

USI IN CUCINA

Ricordiamo che i cavolfiori sono molto versatili e si possono impiegare in moltissime ricette.

Consumati solitamente cotti, possiamo anche utilizzarli per sottoli e sottaceti.

Oltre all’infiorescenza, potete consumare anche le foglie esterne! 

Per saperne di più:

CAVOLFIORE PROPRIETÀ E BENEFICI

ALIMENTI PER DEPURARE E DISINTOSSICARE

IDEE IN CUCINA

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!