BRANZINO ALLE ERBE e POMODORINI

BRANZINO ALLE ERBE e POMODORINI

Ormai sono diventata una vera esperta di “surgelati” e devo ammettere che li trovo davvero pratici. Vivendo in un paese dell’interno, il pesce fresco non sempre è disponibile e quindi trovo molto conveniente avere sempre a disposizione dei surgelati.

Stavolta ho usato dei filetti di branzino, ancora più pratici dal momento che non ho dovuto nemmeno “sporcarmi” le mani! 

Questo secondo piatto / piatto unico è stato così buono che il Maritozzo ne ha voluto doppia porzione, cosa insolita per lui quando si tratta di pesce… 

Ottimo con una fresca insalata mista, noi lo abbiamo mangiato con della caponata di carciofi

Allora basta ciance e mettiamoci subito al lavoro

BRANZINO ALLE ERBE e POMODORINI : la ricetta per 4 

  • DIFFICOLTÀ : bassa
  • PREPARAZIONE : 10 minuti
  • COTTURA : 10-15 minuti
  • COSTO : medio

INGREDIENTI

  • BRANZINO 4 filetti (100 g ognuno)
  • OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA q.b.
  • TIMO q.b. 
  • BASILICO q.b.
  • PREZZEMOLO q.b.
  • ORIGANO q.b.
  • SCALOGNO 1
  • POMODORINI 150 g 

PREPARAZIONE

  • Se usate i filetti congelati, lasciateli scongelare in frigorifero. 
  • Controllate poi che non vi siano rimaste spine e, se presenti, eliminatele.

  • Tritate finemente lo scalogno con timo, basilico e prezzemolo.
  • Versate in una padella antiaderente un filo di olio e fate scaldare.
  • Adagiate quindi nella padella i filetti, coprite con il trito aromatico e unite i pomodorini divisi a metà

  • Salate leggermente e fate cuocere per 8-10 minuti. 
  • Servite, magari accompagnando con una caponata di verdure o con della semplice insalata mista

BRANZINO ALLE ERBE e POMODORINI : LA SPIGOLA O BRANZINO

La spigola è  un pesce della famiglia dei Serranidi o Moronidi, appartenente alla specie Dicentrarchus labrax. Detto anche “ragno” o “pesce lupo”, vive prevalentemente in acque temperate e poco profonde, lungo i litorali, nelle zone costiere, nei porti e nelle foci dei fiumi di coste africane, Mediterraneo, Atlantico orientale e Mar Nero. 

Il nome “branzino” deriva probabilmente dal termine veneto “branza” (chela).

Invece il nome “pesce lupo” è legato a  “lupus”, come lo chiamavano i latini per la sua voracità.

Il branzino, che si nutre di gamberi, molluschi e piccoli pesci, può raggiungere il metro di lunghezza e più di 10 kg di peso.

Ha testa robusta e corpo allungato  di colore grigio con riflessi giallognoli e macchie scure, mentre il ventre è bianco argenteo. 

La testa della spigola ha le caratteristiche tipiche del pesce predatore: la bocca è di grosse dimensioni, con numerosi denti non particolarmente sviluppati, occhi tondi e di media grandezza.

Ha due pinne dorsali separate (una delle quali raggiata), due pinne pettorali e due ventrali, una pinna anale e, ovviamente, una sola pinna caudale (tutte di colore grigio bordato di nero).

E’ considerato una specie pregiata e di notevole interesse commerciale, perché le sue carni sono bianche e di ottima qualità.

Assieme a orata, rombo e pesce San Pietro, appartiene alla categoria dei cosiddetti “pesci bianchi”.

Può anche essere di allevamento, ma in questo caso le sue carni sono meno saporite e hanno una diversa distribuzione di colori sulla livrea. Il sapore delle sue carni dipende fortemente dall’ambiente in cui vive. 

Le produzioni italiane, concentrate in Sardegna e nella Laguna d’Orbetello, sono in genere le migliori, con una qualità molto superiore ai branzini di importazione.

Molto povera di grassi, ma ricchissima di proteine ed Omega 3, la carne del branzino è particolarmente leggera e digeribile.

Cento grammi di branzino forniscono circa 80 kcal e 1,5 grammi di grassi, mentre l’apporto proteico è di ben 16,5 grammi.

Per il suo alto contenuto di acidi grassi polinsaturi, il consumo delle sue carni viene spesso raccomandato per ridurre il colesterolo “cattivo” ed aumentare il colesterolo “buono”, proteggendo efficacemente il sistema cardiovascolare.

Ricco di sali minerali, tra cui potassio, magnesio, calcio, fosforo e soprattutto ferro, contiene anche discrete quantità di vitamine (Niacina, vitamine A,C, E, D).

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!