Arrigoni e l’omicidio di via Vitruvio (#5)

Arrigoni e l’omicidio di via Vitruvio è il QUINTO romanzo che lo scrittore Dario Crapanzano, scomparso nel 2020, ha dedicato alle indagini del Commissario Capo Arrigoni. Vediamo che cosa accade in questo libro.

Arrigoni e l’omicidio di via Vitruvio

Dario Crapanzano

Prima Pubblicazione 2015

Editore: Mondadori

Pagine : 185 p.

Genere : giallo storico

Preceduto da : ARRIGONI E IL CASO DI PIAZZALE LORETO: Milano, 1952

Seguito da : L’assassinio del prete bello: Milano, 1953

Arrigoni e l’omicidio di via Vitruvio : il libro

Milano, marzo 1953: Flavio Villareale, cinquantenne, attore, regista e proprietario del Teatro Imperiale, un elegante edificio liberty in zona Stazione Centrale, viene trovato senza vita nel suo appartamento di via Vitruvio.

A scoprire il cadavere è Umberto Calcaterra, socio di Flavio e amministratore del teatro, l’esame del medico legale riscontra i segni inequivocabili di una morte per soffocamento: Flavio Villareale è stato ucciso.

Trovare l’assassino è compito degli uomini del Commissariato Porta Venezia, guidati dal commissario capo Mario Arrigoni, convocato sul luogo del delitto al ritorno dalla interminabile festa di matrimonio del suo vice, Salvatore Mastrantonio, fresco sposo alla tenera età di cinquantaquattro anni. Il viaggio di nozze priverà Arrigoni dei servigi non proprio indispensabili del vice, a favore di quelli ben più brillanti dell’ispettore Giovine.

I primi colloqui già mettono in evidenza la personalità della vittima, geniale artista ma pessimo soggetto: assatanato di sesso, dedito a pratiche sadomasochistiche, non esita a sfruttare il suo fascino e la sua posizione per sedurre ogni bella donna che incontri sul suo cammino.

Come se ciò non bastasse, pesanti ombre arrivano anche dal passato: mussoliniano fino al fanatismo, pare abbia denunciato oppositori veri e presunti del regime all’Ovra, la polizia segreta fascista, non senza ricavarne un tornaconto personale. Toccherà al commissario Arrigoni risolvere il mistero.

Arrigoni e l’omicidio di via Vitruvio: l’autore

Dario Crapanzano (Milano, 12 gennaio 1939 – 21 ottobre 2020) è stato uno scrittore e pubblicitario italiano. Nato a Milano nel 1939, si laureò in Giurisprudenza all’Università Statale e si diplomò all’Accademia di Arte Drammatica. Dopo aver lavorato in campo pubblicitario, esordì nel 1967 con la guida sentimentale A Milano con la ragazza…e no.

Nel 2005 pubblicò il romanzo ironico-epistolare Ciao ipocondriaco, ma fu nel 2011 che raggiunse la notorietà creando il personaggio del commissario Mario Arrigoni che sarà protagonista di 9 indagini. Nel 2018 con La squillo e il delitto di Lambrate introdusse il nuovo personaggio della investigatrice-squillo Margherita Grande.

Crapanzano è morto a 81 anni il 21 ottobre 2020 nella sua abitazione milanese

Arrigoni e l’omicidio di via Vitruvio : breve riassunto e commento personale

Anche questa volta, il romanzo e l’inchiesta di Arrigoni sono lo spunto per conoscere meglio il nostro recente passato e non dimenticare “da dove veniamo”, nonostante i tanti “revisionismi” degli ultimi anni. 

Crapanzano ci regala un ottimo giallo, tra i migliori della serie, che non solo ci permette di “vagare con la mente” ma ci insegna comunque parecchio.

Come sempre apprezzabili le descrizioni della quotidianità di Casa Arrigoni ma anche dei collaboratori del Commissario. 

Nel giorno del matrimonio del vice commissario Salvatore Mastrantonio, domenica 8 marzo 1953, con la sua Marisa Panzeri, custode di uno stabile in via Juvara, il commissariato di Porta Venezia riceve la telefonata “temuta”.

C’è stato infatti un omicidio in Via Vitruvio. La vittima è il proprietario del Teatro Imperiale, Flavio Villareale, nome d’arte del parmigiano Michele Sassaroli, indiscusso leader della Compagnia.

Inaugurato nel 1948, il Teatro Imperiale si era da subito assicurato una posizione unica nel panorama teatrale milanese, puntando su un repertorio basato esclusivamente sulle migliori pièces del vaudeville e del dramma poliziesco

A scoprire il cadavere il socio di Villareale, Umberto Calcaterra. Il Commissariato di Porta Venezia è sguarnito. A presidiarlo infatti è rimasto solo l’ispettore Giovine mentre i colleghi partecipano al matrimonio di Mastrantonio:

Oltre al commissario capo Arrigoni, testimone dello sposo, erano presenti per la polizia il giovane agente Ciro Di Pasquale, invitato nonostante i rapporti per lo meno a corrente alternata fra lui e il vice, e il centralinista Maiocchi, mentre non poté partecipare l’ispettore Giovine, unico funzionario di alto grado rimasto a presidiare il commissariato

Crapanzano ci descrive il pranzo nuziale in stile lombardo:

risotto giallo allo zafferano, ossibuchi con funghi e/o cotoletta alla milanese, frutta, zabaione e l’immancabile torta nuziale con in cima le statuine di zucchero degli sposi.

Ovviamente dopo un tale pasto luculliano, alla sera il commissario deve accettare la minestra preparata dall’anziana madre: RISO E PREZZEMOLO (ris e erbùrin), che vi mette a posto lo stomaco.

Purtroppo la tranquilla serata post cerimonia viene interrotta da una telefonata di Giovine per comunicare il ritrovamento del cadavere dell’attore.

Arrigoni lo conosce bene: ha infatti assistito a diversi spettacoli di Villareale. E decide di raggiungere l’ispettore e dare un’occhiata in prima persona. Per il medico legale Antonini l’uomo è stato soffocato.

E subito emergono nuovi elementi per inquadrare la personalità della vittima. Il socio Calcaterra racconta al commissario che aveva interrotto i rapporti con Villareale poco prima dello scoppio della guerra. Infatti girava la voce che l’uomo fosse una spia dell’OVRA, la polizia segreta fascista, e che avesse denunciato molti veri o presunti oppositori del regime.

Villareale era sposato con un’altra attrice, Francesca Frascaroli, da cui era separato da tantissimi anni. Di fatto, la donna è la sua unica erede. A quanto pare, l’attore era “uno sciupafemmine”, che prediligeva il sado – maso …

Assente Mastrantonio, Di Pasquale può indagare da solo su un caso di rapina. Il derubato è Furio Molinari, detto “Nazzari”, incontrato già durante il caso di piazzale Loreto».

Ad Arrigoni e Giovine non resta che indagare sulla vittima per cercare di individuare il colpevole. Ancora una volta, il defunto si rivela una pessima persona, che sembra aver meritato la triste fine. Un cinico spietato, che non aveva alcuna considerazione per gli altri e che sfruttava in maniera ignobile la propria posizione!

E poco alla volta Arrigoni si convince che l’omicidio di Villareale è legato al suo passato di delatore

«un uomo che ha rovinato e derubato chissà quante famiglie, per tacere delle deportazioni e delle morti che sono da attribuire alle sue segnalazioni»

Ancora una volta, la nostra compassione va all’assassino piuttosto che alla vittima…

Da leggere se amate i gialli che hanno qualcosa da insegnarci

VOTO : 9/10

Arrigoni e l’omicidio di via Vitruvio : Serie commissario Arrigoni

  1. Il giallo di via Tadino: Milano, 1950, Genova, Fratelli Frilli, 2011
  2. La bella del Chiaravalle: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2012
  3. Il delitto di via Brera: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2012
  4. Il caso di piazzale Loreto: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2013
  5. L’omicidio di via Vitruvio: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2013
  6. L’assassinio del prete bello: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2015
  7. Il mistero della giovane infermiera: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2016
  8. Arrigoni e l’omicidio nel bosco, Milano, Sem, 2018
  9. Arrigoni e il delitto in redazione, Milano, Sem 2020

Serie Margherita Grande

Serie Fausto Lorenzi

  • Il furto della Divina Commedia. Un’indagine di Fausto Lorenzi, Milano, Mondadori, 2019
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!