LA SQUILLO E IL DELITTO DI LAMBRATE

LA SQUILLO E IL DELITTO DI LAMBRATE è un romanzo giallo scritto da Dario Crapanzano. Vi racconto perché mi è piaciuto

LA SQUILLO E IL DELITTO DI LAMBRATE

Dario Crapanzano

Editore: SEM

Anno edizione: 2018

Pagine: 186 p.

Genere : giallo

Seguito da : UNA CONTESSA A CHINATOWN

LA SQUILLO E IL DELITTO DI LAMBRATE : descrizione (da IBS.it)

Milano, 1951. Margherita, una bella ragazza poco più che ventenne, è una ‘squillo’ di alto bordo in una casa d’appuntamenti milanese.

Un giorno viene a sapere che un’amica d’infanzia è accusata dell’omicidio del suo fidanzato, il capo di una banda della ligera – così era detta la malavita milanese – di Lambrate. Incredula, Margherita è certa della sua innocenza e si improvvisa detective per scoprire il vero colpevole e togliere così dalla galera l’amica del cuore.

Rubando il tempo all’esercizio della professione, che svolge con fantasia e notevole successo, la ragazza si imbarca in una personale e solitaria indagine clandestina, senza poter usufruire dei mezzi e dell’autorevolezza delle forze dell’ordine.

Contando dunque solo sulla sua intelligenza e un naturale intuito investigativo, passo dopo passo, fra mille difficoltà, Margherita imbocca la strada giusta e scopre alla fine il vero assassino, che consegna su un piatto d’argento alla polizia.

In questo romanzo il lettore incontra personaggi davvero memorabili: accanto alla bella Margherita c’è l’astuta contessa che gestisce la casa d’appuntamenti di via Monte Rosa dove la nostra protagonista esercita la professione e i suoi altolocati clienti; ma anche Leonardo, il capo della banda della ligera di Porta Venezia, e poi una bellissima, giovane donna, sosia dell’attrice Silvana Mangano, pericolosamente attratta da chi lambisce la ‘cattiva strada’…

LA SQUILLO E IL DELITTO DI LAMBRATE: l’autore

Dario Crapanzano (Milano, 12 gennaio 1939 – 21 ottobre 2020) è stato uno scrittore e pubblicitario italiano. Nato a Milano nel 1939, si laureò in Giurisprudenza all’Università Statale e si diplomò all’Accademia di Arte Drammatica. Dopo aver lavorato in campo pubblicitario, esordì nel 1967 con la guida sentimentale A Milano con la ragazza…e no.

Nel 2005 pubblicò il romanzo ironico-epistolare Ciao ipocondriaco, ma fu nel 2011 che raggiunse la notorietà creando il personaggio del commissario Mario Arrigoni che sarà protagonista di 9 indagini. Nel 2018 con La squillo e il delitto di Lambrate introdusse il nuovo personaggio della investigatrice-squillo Margherita Grande.

Crapanzano è morto a 81 anni il 21 ottobre 2020 nella sua abitazione milanese.

Serie commissario Arrigoni

  1. Il giallo di via Tadino: Milano, 1950, Genova, Fratelli Frilli, 2011
  2. La bella del Chiaravalle: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2012
  3. Il delitto di via Brera: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2012
  4. Arrigoni e il caso di piazzale Loreto: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2013
  5. Arrigoni e l’omicidio di via Vitruvio: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2013
  6. Arrigoni e l’assassinio del prete bello: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2015
  7. Il mistero della giovane infermiera: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2016
  8. Arrigoni e l’omicidio nel bosco, Milano, Sem, 2018
  9. Arrigoni e il delitto in redazione, Milano, Sem 2020

Serie Margherita Grande

  • La squillo e il delitto di Lambrate, Milano, Sem, 2018
  • Una contessa a Chinatown, Milano, Sem, 2019

Serie Fausto Lorenzi

  • Il furto della Divina Commedia. Un’indagine di Fausto Lorenzi, Milano, Mondadori, 2019

LA SQUILLO E IL DELITTO DI LAMBRATE : breve riassunto e commento personale

Dopo la morte dell’autore, mi è venuta voglia di rileggere alcuni romanzi che avevo letto diversi anni fa e così non solo ho ritrovato il Commissario Arrigoni, ma scoperto anche Margherita Grande. E proprio il primo romanzo di questa serie è quello che vi racconto oggi, con un’investigatrice davvero molto particolare ed un’ambientazione che mi è piaciuta tantissimo

“Furono una pacca sul sedere ed una strizzata d’occhio a imprimere una svolta decisiva alla vita della ventenne Margherita Grande”, detta Rita.

Siamo nel 1951 e Rita serve come cameriera ai tavoli della Trattoria del Sole a Milano già da quattro anni. Una bellezza fuori del comune e un gran bel cervello sono le sue doti. Ma

“La vita non le aveva riservato solo rose e fiori”

Infatti il padre operato era stato investito da uno sconosciuto mentre si recava al lavoro quando Rita aveva solo 13 anni. Nonostante tutto, con grandi sacrifici, la ragazza era riuscita ugualmente a terminare le scuole commerciali. Sua madre Emilia ha avuto anche due gemelli, Francesco e Renato, per cui Rita ha dovuto interrompere gli studi per dare una mano in casa.

A 18 anni, Rita aveva perso anche la madre e si era ritrovata a dover provvedere ai fratelli e alla nonna Angiolina.

La “fatidica” pacca le fu data da una signora bionda sulla cinquantina, che dopo aver pranzato alla Trattoria, le aveva lasciato una generosa mancia e un biglietto:

“E’ un peccato che una ragazza con le tue doti sia ridotta a fare la cameriera… io potrei offrirti un lavoro migliore e molto ben pagato”

Incuriosita, Rita chiama il numero lasciato da Giulia Vergani. Come sospettavamo, la signora gestisce una casa di appuntamenti e le fa una proposta che Rita non può rifiutare:

“Basta con questa vita di stenti!”

E la sua prima “fatica” sarà una ben retribuita perdita della verginità. Nella casa della Contessa Vergani lavorano anche altre due ragazze, Carmen e Giovanna, detta Vanna. Quando Rita comunica a Rosetta, la proprietaria della Trattoria con il marito Attilio, che ha trovato un lavoro meglio retribuito

“La signora Rosetta non indagò troppo sul nuovo lavoro, anche se qualche sospetto le era venuto”.

Infatti la contessa è una sua cara amica e ne conosce bene le “professione”. Un anno dopo, “la ragazza si era abituata alla sua nuova professione”. Anzi: si diverte persino ad assecondare le strane recite che alcuni clienti le richiedono e ascolta le confidenze di molti di loro.

Ha pure instaurato un bel rapporto con le sue “colleghe”. Però è riuscita a confidare il suo “segreto” solo al suo migliore amico, Leonida Ciocca, “a capo di una banda con sede a Porta Venezia”…

Una mattina a casa di Rita si presenta Maurizio, il fratello di una sua amica delle elementari, Ines Minola. Il ragazzo è sconvolto: Ines infatti è finita in galera. La giovane era fidanzata con un certo Valerio Bongiovanni, esponente di primo piano della “Ligera”, ovvero della malavita milanese. Bongiovanni era stato trovato morto:

“vicino al corpo senza vita c’era Ines, con un coltello insanguinato in mano”.

Secondo gli agenti, “una lite tra innamorati finita male”. Alla giovane è stato assegnato un avvocato di ufficio, Luigi Fulgenzi.

Rita però non crede affatto nella colpevolezza dell’amica, “incapace di fare del male ad una mosca” e innamorata persa del fidanzato.

Per la polizia e i giornali, il “Delitto di Lambrate” è un caso chiuso:

“Ines Minola sarebbe stata incriminata per l’omicidio”.

E anche l’avvocato Fulgenzi non le dà molte speranze, anzi. Secondo Rita, l’uomo non ha nessuna intenzione di sforzarsi per quella cliente :

“Cercherò di convincere il giudice ad avere la mano leggera nello stabilire la pena”

Rita però non ci sta e decide che sarà lei ad indagare, “basandosi su quello che ha imparato leggendo qualche libro giallo”:

“Per fare meglio degli agenti del Commissariato ci vuole poco!”

Seguendo i consigli di Maigret, inizia con il mettere sotto la lente d’ingrandimento la vittima e cerca di stabilire chi fosse Valerio Bongiovanni. Sempre sulla scia di quanto consiglia Maigret, Rita decide di ascoltare la portinaia dello stabile in cui viveva il Bongiovanni.

Grazie alla sua testardaggine, riuscirà dove la polizia non aveva nemmeno provato e servirà ad uno stupefatto vice – questore Valentiniani la soluzione su un piatto d’argento.

“Lei ha dimostrato di avere un talento di prim’ordine e potrebbe intraprendere con profitto la carriera d’investigatrice… Le suggerisco di aprire un’agenzia privata… le sue capacità e il suo fascino le garantirebbero un gran successo”.

E chissà che in futuro Rita Grande non segua il suo consiglio!

Un libro che ho apprezzato davvero tantissimo e che vi consiglio se amate i gialli e vi piacciono le ambientazioni “retrò”

VOTO : 8 / 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!