UNA CONTESSA A CHINATOWN

UNA CONTESSA A CHINATOWN  è il secondo romanzo che lo scomparso Dario Crapanzano ha dedicato alle indagini di Margherita Grande. E purtroppo è anche l’ultimo. Vi racconto perché mi è piaciuto

UNA CONTESSA A CHINATOWN

Dario Crapanzano

Editore: SEM

Prima pubblicazione : 2019

Pagine: 187 p.

Genere : giallo

Preceduto da : La squillo e il delitto di Lambrate

UNA CONTESSA A CHINATOWN : descrizione 

Milano, 1953. La vita della giovane squillo d’alto bordo Margherita Grande scorre secondo il solito copione: prestazioni nella villa in via Monte Rosa, serate con gli amici della ligera … fino a quando l’equilibrio non viene turbato dalla scoperta del cadavere della sua maîtresse , la contessa Vergani.

A prima vista, la donna sembra essersi suicidata in uno dei suoi appartamenti di via Paolo Sarpi, a Chinatown, il suo quartiere di origine.

La polizia sposa questa idea e chiude il caso. All’apertura del testamento, un’incredibile sorpresa aspetta Margherita: la defunta le ha lasciato gran parte del suo cospicuo patrimonio.

Divenuta improvvisamente ricca, la ragazza abbandona la “professione” e per nulla convinta dall’ipotesi del con l’aiuto dell’amico Leonida, il capo della ligera di Porta Venezia, Margherita scopre segreti inimmaginabili sulla vita privata della Vergani e, passo dopo passo, si ritrova a dover spingere le proprie ricerche fin nel cuore dell’animato quartiere cinese.

Anche questa seconda avventura dell’investigatrice Grande conferma le doti di giallista di Crapanzano, che, come sempre, arricchisce il racconto di aneddoti e curiosità sulla Milano di un’epoca mitica.

UNA CONTESSA A CHINATOWN : l’autore

Dario Crapanzano (Milano, 12 gennaio 1939 – 21 ottobre 2020) è stato uno scrittore e pubblicitario italiano.

Nato a Milano nel 1939, si laureò in Giurisprudenza all’Università Statale e si diplomò all’Accademia di Arte Drammatica. Dopo aver lavorato in campo pubblicitario, esordì nel 1967 con la guida sentimentale A Milano con la ragazza…e no.

Nel 2005 pubblicò il romanzo ironico-epistolare Ciao ipocondriaco, ma fu nel 2011 che raggiunse la notorietà creando il personaggio del commissario Mario Arrigoni che sarà protagonista di 9 indagini. Nel 2018 con La squillo e il delitto di Lambrate introdusse il nuovo personaggio della investigatrice-squillo Margherita Grande.

Crapanzano è morto a 81 anni il 21 ottobre 2020 nella sua abitazione milanese.

Serie commissario Arrigoni

  1. Il giallo di via Tadino: Milano, 1950, Genova, Fratelli Frilli, 2011
  2. La bella del Chiaravalle: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2012
  3. Il delitto di via Brera: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2012
  4. Arrigoni e il caso di piazzale Loreto: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2013
  5. Arrigoni e l’omicidio di via Vitruvio: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2013
  6. Arrigoni e l’assassinio del prete bello: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2015
  7. Il mistero della giovane infermiera: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2016
  8. Arrigoni e l’omicidio nel bosco, Milano, Sem, 2018
  9. Arrigoni e il delitto in redazione, Milano, Sem 2020

Serie Margherita Grande

  • La squillo e il delitto di Lambrate, Milano, Sem, 2018
  • Una contessa a Chinatown, Milano, Sem, 2019

Serie Fausto Lorenzi

  • Il furto della Divina Commedia. Un’indagine di Fausto Lorenzi, Milano, Mondadori, 2019.

UNA CONTESSA A CHINATOWN : Breve riassunto e commento personale

“Erano passati poco più di due anni da quando una pacca sul sedere e una strizzata d’occhio della contessa Giulia Vergani avevano cambiato la vita della ventunenne Margherita Grande”.

Grazie a quella pacca, infatti, Rita aveva potuto migliorare notevolmente la situazione economica della sua famiglia, composta da nonna Angiolina e dai suoi fratellini gemelli, Francesco e Renato.

Addirittura, Rita era riuscita a prendere in affitto un grande appartamento in Via San Gregorio. Non solo. La “professione” ha permesso a Rita di migliorare la sua cultura e, con i preziosi consigli della Contessa, è diventata “una donna che non avrebbe sfigurato nell’alta società”-

Una fredda mattina di ottobre 1953, una telefonata interrompe la tranquilla colazione di Rita e dei suoi fratelli. E’ la Vergani:

“Ho delle cose importanti da dirti”

In meno di quindici minuti Rita arriva nella villa di Via Monte Rosa, messa in allarme dal tono serio della Contessa. Giulia le confida di doversi sottoporre ad un intervento e vuole che sia Rita ad occuparsi della gestione della casa.

Nonostante qualche dubbio, Rita accetta il nuovo incarico. Ma ci sono anche altre novità: infatti Carmen, una delle colleghe di Rita, sta per sposarsi e tornerà in Sicilia. Per sostituirla, Giulia vorrebbe una splendida ragazza cinese:

“I primi cinesi giunsero in città intorno agli anni Venti e si stabilirono nell’area che ha come sue arterie principali via Paolo Sarpi, Canonica, Bramante e Rosmini”

La Contessa è nata proprio a Chinatown e l’ha lasciata quando ha sposato il conte Vergani. Ma non ha mai lasciato del tutto quella zona, in cui possiede diversi appartamenti. E proprio durante una delle frequenti visite a Chinatown ha conosciuto Hu Li, la ragazza che vuole assumere…

Intanto Rita chiede consiglio al suo migliore amico, Leonida Ciocca ma, inquieta e incerta, decide di consultare una cartomante, Mara Calossi.

Che ci mette poco a scoprire la sua vera professione e le rivela che a breve potrebbe perdere “una persona molto cara, si tratta di una donna”.

E le preannuncia novità anche sul fronte affettivo…

Una telefonata nel cuore della notte le rivela che la Calossi ha visto giusto. La domestica della Vergani Antonietta, le comunica la terribile notizia:

“E’ successa una disgrazia alla povera contessa. L’hanno trovata morta nel suo appartamento di via Paolo Sarpi: dicono che si è suicidata con un colpo di rivoltella”

La polizia vuole comunque sentire Antonietta e la donna chiede a Rita di essere al suo fianco. La ragazza ovviamente corre a via Monte Rosa. Secondo l’ispettore Ugolini, la contessa si sarebbe uccisa temendo per la sua salute.

E Rita ci mette mezzo secondo a convincersi che Ugolini sta conducendo l’indagine con troppa superficialità…

Antonietta le consegna poi una lettera di Giulia. Che le chiede di chiudere le attività della villa e di contattare il suo notaio.

Nonostante qualche preoccupazione per il futuro incerto, Rita pensa alla morte della Vergani:

“Mi rifiuto di credere che si sia suicidata…”

Al funerale della Contessa, Rita fa la conoscenza del gentile amico cinese di Giulia, Wang Sun, e della splendida Hu Li, la giovane che la contessa voleva arruolare.

Ma le sorprese per Rita sono solo all’inizio. Il notaio Cesare Santinoli infatti le spiefa che nel testamento è citata lei insieme ad Antonietta e al primo amore di Giulia, Carlo Donida.

Con sua grande sorpresa, Rita si ritrova milionaria e può pensare con calma al futuro.

“Non ho voglia di vivere di rendita senza fare niente tutto il giorno”

Però può dimostrare la sua gratitudine alla Vergani, indagando sulla sua morte… e il medico della donna le conferma di non credere affatto al suicidtio.

Ovviamente, se la Vergani non si è uccisa, c’è solo una conclusione da trarre. Qualcuno l’ha ammazzata:

“E questo qualcuno dovrà fare i conti con me”.

Ancora una volta, Rita decide di seguire i preziosi consigli di Maigret e di iniziare dalla vittima. Purtroppo si renderà conto di aver conosciuto davvero poco la Contessa, che non solo amava giocare d’azzardo ma si divertiva anche a pagare dei giovanotti…

In suo aiuto, questa volta, c’è Leonida “il banditaccio”, che si rivelerà davvero prezioso. Ancora una volta, Rita riuscirà a servire la soluzione del crimine alla polizia su un piatto d’argento… e noi cominciamo a sperare che la sua diventi un’attività a tempo pieno!

Divertente e irriverente, il libro è davvero appassionante e ci fa conoscere aspetti della società italiana dei primi anni Cinquanta davvero insoliti

Mi piace anche il menu che Wang Sun offre a Rita, ospite per la prima volta in casa sua

“Le suggerirei di cominciare con gli involtini primavera, fatti con pasta di riso e ripieni di verdure, da insaporire con salsa di soia; abbiamo poi riso con piselli, il nostro “pane”; e infine ravioli di maiale e pollo alle mandorle”

E Rita non ci delude:

Assaporando in rispettoso silenzio le prelibatezze preparate dalla signora Chung Li, accompagnandole con assaggi di riso e sorsi di tè, Rita scoprì dei sapori nuovi, molto delicati e alquanto diversi da quelli, piuttosto forti, della cucina lombarda, in cui eccelleva nonna Angiolina

Insomma, un altro libro che vi consiglio se amata i gialli di ambientazione storica!

VOTO : 10 / 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!