L’ORECCHIO DI MALCO di PIETER ASPE

L’ORECCHIO DI MALCO è l’ultimo romanzo che PIETER ASPE ha dedicato alle indagini del Commissario Van In. Vi racconto perché mi ha commosso fino alle lacrime.

L’ORECCHIO DI MALCO

Pieter Aspe

TITOLO ORIGINALEHet oor van Malchus
PRIMA PUBBLICAZIONE 2015

PRIMA EDIZIONE ITALIANA : 2017

EDITORE  Fazi Editore

TRADUZIONE :  Ciro Garofalo

Pagine: 288 p

PRECEDUTO DA : Sangue blu

L’ORECCHIO DI MALCO : il libro (dal sito dell’editore)

Una donna in stato confusionale viene trovata nuda in un parco. La signora per fortuna sta bene, ma non ricorda assolutamente nulla di cosa sia successo la sera prima, né ha idea del perché si trovi lì, per di più senza vestiti.

È solo il primo di una serie di episodi bizzarri. Incaricati subito di seguire le indagini, nel giro di poco Van In e il suo inseparabile braccio destro Versavel si ritrovano sulle tracce di una setta di fanatici cattolici.

Ben introdotti negli ambienti della finanza e della politica, hanno un piano ambizioso: sopprimere le tentazioni sessuali, azzerare le disuguaglianze economiche, eliminare la corruzione nel mondo e instaurare una teocrazia basata sul sacrificio. Costi quel che costi.

Quando, molto presto, gli episodi bizzarri si trasformano in una serie di avvenimenti sempre più drammatici e cruenti, comincia un’escalation di terrore e violenza che si propaga da Bruges in tutto il paese con un’ampia eco mediatica.

La situazione sembra senza via d’uscita quando la stessa Hannelore, sua moglie, giudice istruttore, viene rapita dai membri della setta. L’equilibrio e le capacità dell’ispettore Van In e dell’amico Versavel questa volta verranno messi davvero a dura prova.

Tra richiami biblici, rituali inquietanti, atmosfere cupe e ricordi dolorosi, il commissario più amato del Belgio ritorna in questa nuova indagine mozzafiato, appassionante e tristemente attuale.

L’ORECCHIO DI MALCO : L’AUTORE

Pieter Aspe è lo pseudonimo di Pierre Aspeslag, (Bruges, 3 aprile 1953 – 1º maggio 2021), uno scrittore belga di lingua fiamminga. È diventato scrittore a tempo pieno dal 1996. In precedenza ha lavorato come magazziniere, commerciante, poliziotto marittimo stagionale, fotografo e precettore.

Per diversi anni è stato anche custode della Basilica del Sacro Sangue a Bruges (e sotto questa veste compare nel suo primo romanzo, con il nome di Billen). Nel 1976 è stato candidato per le elezioni locali nella lista dissidente “Christen democraten”, ma non è stato eletto.

Ha esordito come scrittore di gialli nel 1995 con “Il quadrato della vendetta”, dove fa la sua comparsa il malinconico e irascibile commissario fiammingo Van In, dotato di un caustico senso dell’umorismo: amante dell’arte, dei sigari, della birra e delle belle donne non ha eguali nel risolvere i casi più intricati.

Dopo un attacco di cuore nel 2006, gli sono stati impiantati tre bypass. Pieter Aspe ha vissuto i suoi ultimi anni a Blankenberge nei pressi del porto.

E’ morto il 1 maggio 2021 in un ospedale di Bruges, all’età di 68 anni. Nel 2018 aveva fondato una sua casa editrice, Aspe Nv, che ha diffuso la notizia della scomparsa.

Conosciamo meglio l’uomo dietro lo scrittore nell’intervista che potete leggere QUI

L’ORECCHIO DI MALCO : il titolo

«La dottrina cristiana si basa sull’amore e il perdono. Forse Bossier ha dimenticato come reagì Gesù quando Pietro tagliò l’orecchio a Malco? Gli ordinò di rimettere la spada nel fodero, raccolse l’orecchio mozzato e lo rimise a posto all’uomo che era venuto ad arrestarlo»

Come forse saprete, Malco è un servo del sommo sacerdote Caifa, che accompagna Giuda Iscariota insieme ad altri uomini quando vanno ad arrestare Gesù nel giardino del Getsemani.

Pietro, nel tentativo di impedire l’arresto di Gesù, sfodera la sua spada e colpisce Malco, tagliandogli l’orecchio. Pietro venne subito ammonito da Gesù con la celebre frase “chi di spada ferisce, di spada perisce”.

La ferita viene immediatamente curata da Gesù stesso

L’ORECCHIO DI MALCO: breve riassunto e commento personale

Ho rimandato la lettura di questo romanzo a lungo, forse perché pensavo che sarebbe stato l’ultimo romanzo di Aspe, che non era in gran forma già all’epoca della stesura di questo libro…Poi, quando a maggio ho appreso che l’autore era scomparso ho rinviato ulteriormente. Ma qualche giorno fa non ho resistito e ho finalmente divorato quest’ultima avventura.

Toccante fino alle lacrime, ci pone davanti tanti temi di grande attualità, partendo dal fondamentalismo fino ad arrivare agli abusi sui minori.

il romanzo inizia con Jan Bossier che “indottrina” i suoi dodici discepoli. Ancora non sappiamo chi sia quest’uomo e quale ruolo giocherà nell’intera vicenda, ma cominciamo subito a pensare che la sua setta creerà parecchi problemi.

Jan ha riunito attorno a sé dodici giovani, disposti a scrivere insieme a lui una storia nuova, che avrebbe incitato altri a scuotersi la polvere dai calzari e uscire dalla città.

L’ex milionario arrogante era diventato uno strumento dell’Altissimo, gli era stato assegnato un compito che aveva ridato un senso alla sua vana esistenza

Intanto ritroviamo Van In, che ha tranquillamente festeggiato il suo compleanno e che è stupito quando un giovane ispettore viene inviato a prenderlo a casa con una certa fretta.

«L’ufficiale di guardia mi ha incaricato di venire a prenderla. L’ispettore capo Versavel ha telefonato per avvisare che avrebbe fatto tardi, ha forato una gomma in autostrada»,

Da settimane la situazione a Bruges è tranquilla : perché quindi è stato mandato quel giovane a prelevarlo, senza aspettare Guido? Certo doveva esserci un valido motivo per quella convocazione. Come scopriamo poco dopo, il giovane ispettore si chiama Achilles Beires ed è da due mesi in polizia. L’ufficiale di guardia spiega a Van In che si è presentata una strana faccenda:

«Stamattina presto una pattuglia notturna ha trovato una donna nuda nel Pastoor Van Haeckeplantsoen».

La donna è sotto choc e forse è sotto l’effetto di stupefacenti. Intanto è trattenuta in una cella e Van In si prepara a farle qualche domanda.

Intanto noi conosciamo un certo Maxime Corneille: la donna che era con lui è scomparsa, lasciando i suoi vestiti in salotto. L’uomo è preoccupato che la sua scappatella trapeli, essendo uno dei membri del Movimento di Bossier :  

oltre a essere un manager di successo, era anche un punto di riferimento per quanti portavano in palmo di mano gli antichi valori cristiani tradizionali. 

A Van In la sconosciuta dichiara in francese:

“Je m’appelle Berthe Courrière”

E spiega di essersi ubriacata con un certo Maxime e di essersi risvegliata nel parco.  Osservandola, Van In nota che la donna ha un piccolo pentacolo tatuato all’interno dell’avambraccio.

Anche se non potevano imputare nulla a Berthe Courrière, tranne che oltraggio al pubblico pudore, Versavel continua a pensare al tatuaggio della donna:

Il pentacolo era in linea di massima un simbolo innocuo che nei secoli era stato usato sia dai matematici che da società occulte, e fu solo nel diciannovesimo secolo che venne fatta una distinzione tra il pentacolo con la punta rivolta in alto e quello con la punta rivolta in basso. Il primo indicava il paradiso; il secondo Satana.

Van In aveva intravisto la stella a cinque punte sul braccio di Berthe Courrière, ci avrebbe scommesso una cena che era una di quelle con la punta verso il basso, ma anche questo gli sembrava piuttosto insignificante

Nulla giustifica un’indagine ma Van In decide comunque di condurre una sua personale ricerca, mettendo i suoi a caccia.

Saskia è velocissima a scoprire che il Maxime di Berthe è Maxime Corneille.

Nel frattempo noi apprendiamo che nel mirino del “Movimento” è un cantante folk, Lex Luton :

Il cantante, benamato ovunque, era un volgare pedofilo che, sia in patria che all’estero, si lasciava andare ad aberranti eccessi con i minorenni.

Chi lo tiene d’occhio però, si fa scoprire e viene ritrovato pestato a sangue ai margini di un bosco.  I discepoli di Bossier avevano sottovalutato il nemico, ma non ripeteranno lo stesso errore due volte. E Lex Luton viene preso prigioniero a sua volta…

Intanto Versavel si vede festeggiare dai colleghi per i suoi quarant’anni in polizia e il capo, Duffel, gli ricorda che potrebbe tranquillamente andare in pensione.

«Che vuol dire pensione? Sedersi su una panchina al sole insieme agli altri vecchietti, fare una partitella a carte e sonnecchiare di sera davanti alla tv?».

Proprio mentre stanno terminando i festeggiamenti, Saskia avverte i suoi colleghi che un uomo sulla trentina è stato vittima di pesanti maltrattamenti.

Ad interrogarlo arriva Van In insieme a Jan Bossier:

“Abel è uno dei miei pupilli”

Secondo Van In, Bossier è a capo di una setta. E l’uomo, da bravo leader carismatico, spiega ai poliziotti che scopo della sua associazione è ristabilire i valori cristiani fondamentali.

Perché qualcuno aveva pestato un paladino dei valori cristiani?

Van In intanto incontra anche Corneille e subito “sente puzza di bruciato”.

Ben presto Luton viene ritrovato assassinato e Hannelore, quando scopre che l’uomo è sospettato di pedofilia, va completamente fuori controllo. Aggressiva, superba, con continui vuoti di memoria:

Van In era preoccupato per Hannelore, sebbene lui stesso si chiedesse se la sua apprensione fosse giustificata.

Grazie ai filmati della villa di Luton, Van In trova conferma alla sua intuizione su un  un collegamento tra la morte di Luton, il pestaggio di Abel e la donna nuda. Il medico legale aveva infatti notato una bruciatura su Luton:

Il pentacolo misurava circa dieci centimetri da punta a punta.

Berthe nel frattempo è stata raggiunta dal suo giovane amante, uno scrittore in erba, Remy de Gourmont, che mente per scagionare Maxime. Come mai? Quale legame esiste tra i tre?

Perché un eccentrico scrittore francese voleva mettere Maxime Corneille al riparo dal vento?

Nemmeno Hannelore avrebbe motivo di indagare, eppure sembra intenzionata a incriminare Luton “a posteriori”. Rintraccia così una delle giovani vittime di Luton, Dieter Holmans, che decide di raccontarle parecchie cose sugli abusi subiti da piccolo…

E quando una telefonata di Versavel in piena notte sveglia Van In:

« È esplosa una bomba in una discoteca. Secondo i primi dati, ci sono più di cento morti».

Finalmente è chiaro che cosa abbia in mente Bossier. Infatti rivendica subito l’attentato, confermando l’ipotesi di Van In, che aveva immediatamente collegato l’attacco suicida all’invasato che aveva conosciuto in ospedale.

«Peccatori, fate attenzione! L’attacco bomba era solo l’inizio. Convertitevi o morirete!».

La “cronaca” dell’attentato e le reazioni agli eventi sono tra le pagine più belle del libro, che ci spingono a riflettere su temi che, a venti anni dall’attacco alle Torri Gemelle, ancora sono di estrema attualità.

Delitto e omicidio preterintenzionale erano reati comprensibili, proprio come furto, estorsione, sequestro di persona e stupro. Van In aveva esperienza al riguardo: c’era una connessione tra gli autori e le vittime, c’era sempre un motivo che si poteva comprendere.

Uccidere in nome di Dio era invece del tutto irrazionale, ed era difficile mettervi fine perché gli autori erano fanatici che non si potevano convincere di essere nel torto.

«Il Movimento del nostro amico Bossier?».Il possibile coinvolgimento di Abel nell’omicidio di Lex Luton era un serio indizio che i discepoli di Bossier non ricusassero la violenza per raggiungere il loro obiettivo, e l’attacco bomba forse faceva parte di un piano che avevano preparato meticolosamente. 

Van In viene convocato dal ministro dell’Interno in persona e il commissario generale Katrien Demol gli affida il comando dell’Operazione Dante. Avrà quindi a disposizione tutti i mezzi necessari e potere illimitato.

Purtroppo si sono perse le tracce di Bossier ma Van In è sempre più determinato:

era sempre stato così, gli avevano sempre fatto togliere le castagne dal fuoco. I suoi pensieri si rivolsero alle decine di giovani vite che erano state spezzate; scovare gli assassini era il suo lavoro in fin dei conti, se avesse portato il suo incarico a buon fine avrebbe onorato la loro memoria.

Spinta dalle rivelazioni di Holmans, Hannelore fa visita a Maxime Corneille, che, preoccupato, la fa rapire… Ricomparirà nuda come la Courrière e nel suo sangue vengono trovate tracce del siero della verità e di morfina.

Che cosa ha rivelato ai suoi rapitori? Ci mettiamo poco a scoprirlo: Holmans viene infatti ucciso e, mentre cerca di liberarsi del corpo, Abel commette un altro errore.

Viene catturato e Van In si precipita ad interrogarlo… Non ottenendo nulla dal giovane, mette in atto un piano disperato, permettendogli di fuggire.

Il ragazzo lo porterà dritto al covo di Bossier, dove nel frattempo è tenuta prigioniera Hannelore, rapita una seconda volta!

Con lei, altri quattro uomini, tra cui il padre della Demol

Perché quattro signori di alto rango erano imprigionati nel seminterrato di una vecchia fattoria, e cosa aveva a che fare lei con loro?

Saskia intanto ha trovato non solo il legame tra Bossier e Corneille, ma anche quello tra Corneille e Rémy de Gourmont…

L’ultima parte del romanzo è mozzafiato e non si riesce a smettere di leggere fino alla fine. Tanti i colpi di scena che ci regala e che non posso raccontarvi!

Vi consiglio il libro, che è tra i più belli letti ultimamente!

VOTO : 10 / 10

L’ORECCHIO DI MALCO : Le inchieste del commissario Van IN 

  1. Il quadrato della vendetta, Fazi, 2009 (Het vierkant van de wraak, 1995)
  2. Caos a Bruges, Fazi, 2010 (De Midasmoorden, 1996)
  3. Le maschere della notte, Fazi, 2010 (De kinderen van Chronos, 1997)
  4. La quarta forma di Satana, Fazi, 2011 (De vierde gestalte, 1998)
  5. Il caso Dreyse, Fazi, 2015 (Het Dreyse incident, 1999)
  6. Sangue blu, Fazi, 2014 (Blauw bloed, 2000)
  7. L’orecchio di Malco, Fazi, 2017 (Het oor van Malchus, 2015)
/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!