Il caso Dreyse. La quinta indagine di Van In

Il caso Dreyse è il QUINTO romanzo della serie dedicata alle inchieste del burbero commissario fiammingo Van In. Ve lo racconto

Il caso Dreyse

Pieter Aspe

Traduttore: C. Garofalo

Editore: Fazi

Anno edizione: 2015

Pagine: 302 p.

PRECEDUTO DA : La quarta forma di Satana

SEGUITO DA: Sangue blu

Il caso Dreyse – Descrizione (dal sito dell’editore fazieditore.it)

Patrick Claes, guru del mercato azionario e appassionato collezionista di armi antiche, viene tramortito con il calcio di una Dreyse nel suo cottage. La prima a dare l’allarme è la sua giovane e intrigante moglie Judith, che lo crede morto. Quando Claes si riprende, scopre che l’aggressore gli ha portato via la sua pregiatissima collezione di pistole.

Il commissario Pieter Van In, aiutato dal fido Versavel, sta indagando sul caso, in parallelo alla moglie Hannelore, che nel frattempo è stata promossa giudice istruttore.

E ora che finalmente Van In sembra aver messo la testa a posto, e si tiene lontano dalle belle donne e dalle scappatelle, è Hannelore a mettersi nei guai, per il capriccio di dimostrare a Pieter di essere più brava di lui.

La trama si infittisce tra maggiordomi che cambiano identità, donne che spariscono e una serie di omicidi che, come in un effetto domino, fa cadere a uno a uno ogni indiziato. Tutti questi fili portano ad Asselberghs, un giallista best seller che ha nello studio una foto di Judith nuda e qualcosa da nascondere.

In questo nuovo episodio della saga di Pieter Aspe politici corrotti, broker insicuri e mafia russa desteranno Bruges dal suo torpore borghese, mentre Van In e Hannelore, tra sgambetti, rappacificazioni e club per scambisti, si riscopriranno più innamorati che mai.

Il caso Dreyse : l’autore

Pieter Aspe (pseudonimo di Pierre Aspeslag) è nato a Bruges nel 1953 e qui si è spento il Primo Maggio 2021

Ex precettore, fotografo, commerciante di vini, venditore di granaglie e cereali, custode di una basilica, impiegato in un’impresa tessile e lavoratore stagionale per la polizia marittima, ha esordito come scrittore nel 1995 con Il quadrato della vendetta (Fazi Editore, 2009). Il secondo e il terzo libro della serie che ha per protagonista il commissario Pieter Van In, Caos a Bruges e Le maschere della notte, sono stati pubblicati da Fazi Editore nel 2010.

Nel 2001 Pieter Aspe ha vinto il premio Hercule Poirot come miglior scrittore fiammingo di gialli.

Il caso Dreyse: Le inchieste del commissario Van IN 

  1. Il quadrato della vendetta, Fazi, 2009 (Het vierkant van de wraak, 1995)
  2. Caos a Bruges, Fazi, 2010 (De Midasmoorden, 1996)
  3. Le maschere della notte, Fazi, 2010 (De kinderen van Chronos, 1997)
  4. La quarta forma di Satana, Fazi, 2011 (De vierde gestalte, 1998)
  5. Il caso Dreyse, Fazi, 2015 (Het Dreyse incident, 1999)
  6. Sangue blu, Fazi, 2014 (Blauw bloed, 2000)
  7. L’orecchio di Malco, Fazi, 2017 (Het oor van Malchus, 2015)

IL CASO DREYSE – IL TITOLO

Il titolo fa riferimento alla pistola ad ago Dreyse, con cui Patrick Claes viene aggredito. La rara pistola du inventata dall’industriale tedesco Johann Nikolaus Dreyse (Sömmerda 1787-1867). Inventò (1827) l’omonimo fucile ad ago adottato dalla Prussia nel 1841.

Il Dreyse, che è stato il primo efficiente fucile a retrocarica, aveva un otturatore cilindrico girevole-scorrevole con appoggio a spalla e impiegava una cartuccia di carta che aveva l’innesco, a base di fulminato, collocato in una cavità alla base della palla. Il percussore era costituito da un lungo ago che colpiva l’innesco dopo aver attraversato la base di carta e la carica di polvere. Il Dreyse rimase in dotazione all’esercito prussiano fino all’adozione del Mauser e fu imitato dai Francesi (Chassepot) e dagli Italiani (Carcano).

Se vi interessa l’argomento, trovate una trattazione completa ed affascinante anche per chi non ama le armi QUI

IL CASO DREYSE – IL MIO COMMENTO

Van In è finalmente convolato a nozze con la bella Hannelore Martens, giovane magistrato della Procura di Bruges. I due sono anche gli orgogliosi genitori di due gemelli, Simon e Sarah. Tutti tranquilli, quindi? Non sembra proprio, in verità.

Basta poco per scatenare la consueta baraonda. E questa volta ci si mette anche Hannelore, diventata giudice istruttore e vogliosa di dimostrare al marito che come investigatrice lei non è seconda a nessuno, meno che mai al celebre commissario. Come commenta Versavel (p. 98)

«Da quando Hanne era stata promossa, erano entrati in competizione e quella concorrenza poteva solo creare inutili conflitti»

I PRIMI PASSI DELL’INCHIESTA

L’inchiesta prende le mosse dall’aggressione di un importante broker e banchiere, Patrick Claes. L’uomo viene aggredito in casa sua e derubato della sua preziosissima collezione di pistole. 57 preziosissime pistole sono scomparse. La 58sima, una Dreyse ad ago, usata per aggredire Claes, è stata lasciata sul posto.

Da questo primo evento scaturisce una drammatica sequenza di uccisioni, un vero e proprio domino di morte, tra pistole che scompaiono e ricompaiono, oscuri intrecci tra politica e malaffare, giochini erotici abbastanza pericolosi e la mafia russa che, in storie del genere, non guasta mai.

La situazione sarebbe già abbastanza intricata di per sé se non ci si mettesse pure Hannelore, che, per dimostrare le sue abilità investigative, rischierà molto e contribuirà non poco a complicare la vicenda.

Per fortuna, il brigadiere Versavel, storico aiutante di Van In, è tornato! Con la sua flemma – molto british e poco fiamminga – rimetterà la storia sui suoi giusti binari.

RIFLESSIONI FILOSOFICHE

Il libro è finalmente a livello dei primi tre, anzi migliore. Tra le pagine varie riflessioni, dettate dallo sporco ambiente in cui si muovono i personaggi. Una delle vittime/colpevoli, Stefan Wille, gigolò arricchitosi facendo il ricettatore, pensa di essere un furbo (p. 9):

«Le persone oneste fanno parte di una specie in via d’estinzione, di cui nessuno avrà mai pietà»

A Van In dimostrare il contrario….Perché, nonostante i milioni di furbi che popolano la Terra, l’onestà paga ancora… Di nuovo, il nostro onesto e incorruttibile commissario si scontra con il commissario capo De Kee, leccapiedi di vari politici. Quando De Kee interviene, qualche politico trema …

Giudizio sferzante di Van In su banchieri e broker vari (p. 23):

«Nulla è più sporco del denaro guadagnato sulle spalle dei bisognosi e dei bambini»

E forse gli farebbe piacere conoscere quello che i politici coinvolti pensano di lui:

«Il Commissario che conduce l’inchiesta è noto come un tipo integerrimo. Dicono che non si lasci intimidire da nessuno» (p 33)

Nonostante le interferenze di Hannelore, l’indagine procede. Grazie ad una Duvel, Van In ha l’intuizione geniale…

Finalmente ritroviamo il Van In delle prime inchieste. Il libro ti conquista e ti costringe ad arrivare alla fine

VOTO: 9/10

LA BIRRA DEL COMMISSARIO

La Duvel è una birra chiara di fermentazione alta trattata dall’industria della birra Duvel Moortgat in Belgio.

Rappresenta l’85% della produzione di questa industria, che produce anche la birra Maredsous. È una birra in stile Golden Strong Ale, con l’8,5% di alcool

/ 5
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!