IL TALENTO DEL CAPPELLANO (#5)

IL TALENTO DEL CAPPELLANO è il nuovo romanzo che Cristina Cassar Scalia   dedica alle inchieste del vicequestore Giovanna “Vanina” Guarrasi. Ve lo racconto

IL TALENTO DEL CAPPELLANO

Cristina Cassar Scalia

Editore: Einaudi

Prima pubblicazione : 2021

Pagine: 320 p

Genere : gialli

Preceduto da : L’UOMO DEL PORTO

IL TALENTO DEL CAPPELLANO : il libro (dal sito dell’editore)

Un cadavere che scompare, poi riappare. Un duplice omicidio accompagnato da una macabra messinscena. Con il Capodanno alle porte, pasticcio peggiore non poteva capitare al vicequestore Vanina Guarrasi.

Se poi una delle vittime è un prete, il caso diventa ancora più spinoso

IL TALENTO DEL CAPPELLANO : l’autrice

Cristina Cassar Scalia è nata a Noto nel 1977. Vive ad Aci Castello dove esercita la professione di medico oftalmologo. Ha esordito nel 2014 con il romanzo La seconda estate (tradotto in Francia e insignito del Premio Capalbio Opera prima) al quale ha fatto seguito l’anno successivo Le stanze dello scirocco, ambientato in Sicilia.

Nel 2018 con Sabbia nera è passata al giallo, introducendo il personaggio del vicequestore Vanina Guarrasi della squadra mobile di Catania.

IL TALENTO DEL CAPPELLANO : breve riassunto e commento personale

Finalmente riesco a raccontarvi un libro! Era da parecchio che non mi riusciva di parlarvi delle mie letture, anche perché negli ultimi mesi ho dovuto leggere tanti saggi e tantissimi libri per ragazzi… e i miei amati gialli sono rimasti un po’ da parte. Non perché non ne abbia letti, diciamo la verità, ma perché non ho avuto proprio tempo per mettermi tranquilla a raccontarveli.

Stavolta però riesco finalmente a trovare la giusta concentrazione e a raccontarvi perché questo libro mi sia piaciuto.

Storia appassionante come al solito, con tanti colpi di scena e personaggi ogni volta più interessanti. Anche stavolta Vanina e il commissario in pensione Patanè non ci deludono e riescono poco alla volta a farci appassionare ad una storia che inizia il giorno di Santo Stefano.

Proprio quella sera, infatti, Nunzio Scimemi  decide di tornare all’albergo di cui è custode da tanti anni per controllare di aver chiuso tutte le finestre.

La sua compagna sospetta che voglia dare un’occhiata alle sue apparecchiature: Scimemi infatti è convinto che cercando i ponti radio giusti si possono intercettare gli alieni.

Ma nel salone del Grand Hotel della Montagna inciampa in qualcosa

Puntò la luce sui finestroni e vide che uno era socchiuso. Si spinse fino al camino, davanti al  quale aveva intravisto un’ombra, finché non urtò qualcosa col piede. Spostò la torcia in direzione del pavimento, davanti a sé. Il cuore gli si fermò. Tornò indietro di corsa, per puro caso non inciampò in un cavo lasciato lí per terra dagli operai.

Afferrò Tanuzza, la trascinò fuori e si chiuse la porta alle spalle mentre tentava di estrarre il telefono dalla tasca. Le mani gli tremavano al punto che lo fece cadere due volte.

E subito avverte la polizia. Alle 4.37 del mattino anche Vanina riceve una telefonata. E se l’ispettore Marta Bonazzoli la cerca a quell’ora può esserci un solo motivo:

in territorio catanese un morto ammazzato s’era manifestato, piombando tra capo e collo del funzionario di turno alla sezione Reati contro la persona della Mobile etnea

Spanò non avrebbe voluto disturbare Vanina, che è in ferie per trascorrere il Natale a Palermo con i suoi. Perché, quando sono arrivati sul posto, non c’era nessun cadavere!

E Spanò conosce bene Scimemi, che “è sempre stato una persona, come dire…tanticchia immaginifica”. 

Ma non è certo che si sia immaginato tutto. Di sicuro qualcuno si è introdotto nell’albergo in ristrutturazione e per questo la Scientifica è al lavoro.

Volendo scoprire il busillis, Vanina promette ai suoi che li raggiungerà appena possibile. Spanò cerca di dissuaderla dall’interrompere le meritate ferie. Ma Vanina ha una delle sue intuizioni:

– Spanò, lei se lo ricorda il caso che cominciò con una telefonata anonima e una valigia vuota macchiata di sangue sugli scogli?

Impagabile la risposta di Spanò:

– Ci vediamo piú tardi, dottoressa.

Naturalmente l’intuito del nostro vice -questore ci ha visto giusto anche questa volta. Infatti Pappalardo ha trovato qualcosa: tracce di sangue, impronte digitali, capelli biondi vicino al camino, proprio dove secondo Scimemi doveva esserci ’sto cadavere steso per terra:

Dice Pappalardo che sembrano capiddi di fimmina, e che sono assai, come se fossero stati strappati.

Nonostante il cadavere sembri sparito nel nulla e il PM Vassalli non voglia perdere tempo, Vanina ottiene un paio di giorni per indagare. E subito si scopre che una donna è scomparsa.

Si tratta della dottoressa Azzurra Leonardi:

La denuncia è stata sporta dal marito separato, Di Girolamo Marco. La donna ha accompagnato i figli a casa sua intorno alle 20, per poi recarsi a una rimpatriata con gli ex compagni di liceo. Avrebbe dovuto chiamarlo stamattina presto, ma lui non ha piú avuto sue notizie. Stamattina la donna non si è presentata nemmeno in ospedale per il turno di guardia e nessuno è riuscito a rintracciarla

Per un fortuito incontro con l’agente Lo Faro, anche il commissario in pensione Patanè viene informato dello strano caso di cui si sta occupando Vanina ed  ben felice di lanciarsi nella nuova indagine… con sommo dispiacere della moglie, Angelina, gelosissima di Vanina.

Smimemi individua subito da una foto della Leonardi la donna che ha visto morta. Che fine ha fatto quindi il cadavere???

Ci mette poco a riapparire, in compagnia di un altro morto, proprio nel cimitero di Santo Stefano, il paese alle pendici dell’Etna in cui vive Vanina.

Oltre al cadavere della dottoressa, c’è anche quello di Monsignor Antonino Murgo. La scena allestita dall’assassino nella cappella della famiglia Murgo è inquietante:

Adagiati sul coperchio di marmo un uomo e una donna, uniti da un nastro rosso, largo, annodato come un fiocco all’altezza della vita. Sopra le teste, una composizione di rametti di vischio e accanto due stelle di natale. Una doppia corona di lumini aggiungeva alla scena un che di sinistro.

Per il PM Vassalli è un duro colpo. E’ infatti sicuro che anche questa volta Vanina pesterà parecchi piedi. Infatti Murgo era “un ecclesiastico di grande cultura, già cappellano di Sua Santità, e destinato a cariche di grande prestigio”. E Azzurra Leonardi era figlia di un suo caro amico

In un colpo solo aveva raggranellato ben due omicidi scomodi.

Con la sua solita tenacia, Vanina, spalleggiata dalla sua squadra e da Patanè a servizio ridotto a causa di una colica renale, inizia a scavare… 

E ne scoprirà davvero delle belle!

Un libro che vi consiglio per qualche ora di relax, che ho apprezzato anche per i tanti riferimenti alle prelibatezze della cucina siciliana!

VOTO : 8 / 10

IL TALENTO DEL CAPPELLANO : le indagini di Vanina Guarrasi

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!