SABBIA NERA di Cristina Cassar Scalia (#1 Guarrasi)

SABBIA NERA è un bellissimo romanzo giallo di Cristina Cassar Scalia, che ci fa conoscere qui per la prima volta la mitica Giovanna “Vanina” Guarrasi!

SABBIA NERA

Cristina Cassar Scalia

Prima pubblicazione: 2018

Editore : Giulio Einaudi

Pagine : 392 p.

Genere : gialli

Seguito da: La logica della lampara

 

 

SABBIA NERA : Il libro (dal sito dell’editore)

Dalla Sicilia arriva una nuova serie di gialli. Ma stavolta la protagonista è una donna.

Testarda, scontrosa, tormentata dalla morte del padre e dalla fine di una relazione difficile; appassionata di vecchi film e amante della buona tavola: il vicequestore Vanina Guarrasi è semplicemente formidabile.

Romanzo vincitore del Premio Sciascia Racalmare 2019

Mentre Catania è avvolta da una pioggia di ceneri dell’Etna, nell’ala abbandonata di una villa signorile alle pendici del vulcano viene ritrovato un corpo di donna ormai mummificato dal tempo.

Del caso è incaricato il vicequestore Giovanna Guarrasi, detta Vanina, trentanovenne palermitana trasferita alla Mobile di Catania. La casa è pressoché abbandonata dal 1959, solo Alfio Burrano, nipote del vecchio proprietario, ne occupa saltuariamente qualche stanza.

Risalire all’identità del cadavere è complicato, e per riuscirci a Vanina servirà l’aiuto del commissario in pensione Biagio Patanè. I ricordi del vecchio poliziotto la costringeranno a indagare nel passato, conducendola al luogo dove l’intera vicenda ha avuto inizio: un rinomato bordello degli anni Cinquanta conosciuto come «il Valentino».

Districandosi tra le ragnatele del tempo, il vicequestore svelerà una storia di avidità e risentimento che tutti credevano ormai sepolta per sempre, e che invece trascinerà con sé una striscia di sangue fino ai giorni nostri.

SABBIA NERA : l’autrice

Cristina Cassar Scalia è nata a Noto nel 1977. Vive ad Aci Castello dove esercita la professione di medico oftalmologo. Ha esordito nel 2014 con il romanzo La seconda estate (tradotto in Francia e insignito del Premio Capalbio Opera prima) al quale ha fatto seguito l’anno successivo Le stanze dello scirocco, ambientato in Sicilia.

Nel 2018 con Sabbia nera è passata al giallo, introducendo il personaggio del vicequestore Vanina Guarrasi della squadra mobile di Catania.

SABBIA NERA : Serie della vicequestora Guarrasi

  • Sabbia nera, Torino, Einaudi, 2018.
  • La logica della lampara, Torino, Einaudi, 2019.
  • La Salita dei Saponari, Collana Stile Libero Big, Torino, Einaudi, 2020.
  • L’uomo del Porto, Einaudi, 2021

SABBIA NERA : breve riassunto e commento personale

Il delitto non conta… Conta quello che accade, o è accaduto, nella testa di chi lo ha commesso. GEORGES SIMENON

In occasione dell’uscita dell’ultimo romanzo di Cristina Cassar Scalia, mi sono riletta tutta la serie, che mi è piaciuta anche di più di quanto era avvenuto lo scorso anno! Il romanzo inizia con una descrizione dell’Etna, “la Muntagna” per i Catanesi, che ci fa apprezzare le capacità descrittive dell’autrice

La Muntagna s’era risvegliata quella mattina. Una nube nera densa di cenere incombeva sulla città, avvolgendola. Nei momenti di silenzio, i boati si udivano persino dal mare, a metà tra il rombo di un tuono e il botto di un fuoco d’artificio attutito dalla distanza. 

A prendersela con l’Etna e la sua sabbia nera è Alfio Burrano, mentre è diretto a Sciara, paese dell’Etna. Avrebbe dovuto prendere un aereo, impossibile a causa della visibilità ridotta. Ed ora è costretto a tornare a Villa Burrano, che in realtà appartiene a quella che lui chiama “La vecchia”, ovvero a sua zia Teresa Burrano, ricca sfondata ma avara come Arpagone:

era l’unica parente nonché sola fonte di reddito di Alfio, che lei trattava alla stregua di un suddito mostrandogli senza veli il suo disappunto nel saperlo unico erede del patrimonio di famiglia.

A farglisi incontro nel viale è Chadi, il tunisino factotum. Deve comunicargli qualcosa: un muro è crollato in casa. Mentre Alfio controlla, si accorge di essere incappato in un altro degli strani marchingegni di suo nonno, Ignazio Maria Burrano. Un montacarichi sigillato da anni, al cui interno… un cadavere!

A differenza di Alfio Burrano, Giovanna “Vanina” Guarrasi apprezza lo spettacolo offerto dal vulcano. L’autrice ci presenta Giovanna così:

Trentanove anni, palermitana. Dodici anni di carriera in polizia, dei quali i primi sei consacrati all’antimafia, e un curriculum costellato di casi brillantemente risolti. Dopo tre anni passati a Milano da commissario capo alla Mobile di via Fatebenefratelli, da undici mesi il vicequestore aggiunto Giovanna Guarrasi, per gli amici Vanina, guidava la sezione Reati contro la persona della squadra Mobile di Catania.

Era rientrata da Palermo appena un’ora prima, stanca e abbattuta come ogni volta che ricorreva quella data. Il 18 settembre era il giorno del ricordo. Un ricordo doloroso, di quelli che non passano mai e che tediano l’anima con una tristezza ormai rassegnata.

Come scopriremo in seguito, quel giorno suo padre è stato ucciso davanti ai suoi occhi. Vanina ha scelto di vivere nel paesino di Santo Stefano, dove ha affittato un ex rustico appena ristrutturato annesso a una casa padronale nel centro del paese, fornita di giardino interno con tanto di agrumeto. 

Ed è stata adottata dalla gentile padrona di casa, Bettina

 Vedova, un metro e sessanta di altezza per novanta chili di peso e una settantina d’anni portati con allegria

Vanina ha una grande passione : i vecchi film.

I film girati in Sicilia erano quasi una mania. Li collezionava da anni… Ne aveva già messi insieme centoventisette

E proprio mentre si prepara a  gustarsi un vecchio film accompagnandolo con le deliziose SCACCE RAGUSANE preparate da Bettina, una telefonata dell’ispettore capo Carmelo Spanò le rovina la serata e non le permette di gustare le:

Un cadavere trovarono. In una villa, a Sciara. – Ammazzato? – Può essere.

Per capire la situazione Vanina deve recarsi personalmente sul posto. Insieme a Spanò conosciamo anche l’ispettore Marta Bonazzoli e l’agente Lo Faro, oltre al medico legale, il caro amico di Vanina Adriano Calì.

Di scenari raccapriccianti, nella sua carriera, il vicequestore Giovanna Guarrasi ne aveva visti assai: uomini incaprettati e bruciati vivi, cadaveri cementati dentro un pilastro, gente sparata, accoltellata, strangolata e via dicendo.

Ma l’immagine che le apparve quella sera si poteva descrivere solo con un termine, da lei vilipeso e definito «da romanzo gotico». Macabra. Abbandonato di sghimbescio sul pavimento di un montavivande di un metro e mezzo per un metro e mezzo, giaceva il corpo mummificato di una donna.

A quanto pare, l’ultimo ad occupare la villa era stato Gaetano, il marito scomparso della “vecchiaccia”:

È morto piú di cinquant’anni fa

Dagli abiti che indossa la mummia, Vanina intuisce che anche la morte della donna deve risalire a quel periodo. Intanto vuole che Spanò indaghi sulla morte di Gaetano Burrano :

– Voglio sapere chi ammazzò Burrano, quando successe il fatto, dove e perché. E cerchiamo di scoprire quante persone bazzicavano questa casa quando era in vita.

Ovviamente la prima persona che interroga Vanina è la signora Teresa, che la accoglie con la sua «cara amica Clelia Santadriano». 

Spanò non delude e recupera tutte le informazioni richieste da Vanina, chiamando suo padre:

Gaetano Burrano fu ammazzato il 5 febbraio del ’59, con un colpo di pistola sparato in testa. … Dell’omicidio fu accusato Masino Di Stefano, l’uomo che amministrava tutte le sue terre e le sue attività. … Burrano si era rifiutato di permettere che nelle sue terre si costruisse un acquedotto. Un progetto grosso, che interessava assai la famiglia mafiosa degli Zinna, con cui Di Stefano aveva molti contatti, e macari qualche legame di parentela da parte della moglie

Vanina si getta con tutta se stessa nell’inchiesta, anche se le speranze di arrivare ad una soluzione sono davvero esigue.

Perché troppe sono le domande che chiedono una risposta! Il suo capo, Tito Macchia, il primo dirigente della Mobile, altrimenti detto Grande Capo “Un incrocio tra Bud Spencer e Kabir Bedi” le dà carta bianca:

Tanto lo so che se decidi di sbatterci la testa fino a quando non ci hai visto chiaro, lo farai.

Purtroppo per Vanina, attorno a Gaetano Burrano giravano tante donne. Come riuscire a capire chi fosse la vittima?

Bisogna scavare in mezzo a carte polverose, tra le denunce di scomparsa presentate all’epoca presunta dei fatti.. Per fortuna a darle una mano arriva un aiutante di primo ordine : Il commissario in pensione Biagio Patanè.

Anche lui, come la Guarrasi, è convinto che il cadavere ritrovato a Villa Burrano sia legato all’omicidio di Gaetano. Già all’epoca era convinto che Di Stefano non fosse colpevole:

Nessuno metteva in dubbio che fosse lui, l’assassino. Nessuno tranne me, che a quei tempi alla Mobile contavo quanto il due di coppe quando la briscola è a mazze.

E le dà l’indizio fondamentale per scoprire l’identità della mummia… Insieme, i due riusciranno a risolvere omicidi vecchi e nuovi!

Vi appassionerete ben presto alle vicende del fantastico duo Guarrasi – Patanè e vi innamorete anche di tutti i personaggi che ruotano attorno a Vanina. Anche se per certi versi alcuni di essi sembrano ricalcare quelli della corte di Montalbano, comunque le somiglianze si limitano ai “tipi”!

Se amate i bei gialli, questo senza dubbio vi piacerà

VOTO : 8/10

4,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!