Una famiglia diabolica
Autore: Salvo Toscano
Editore: Newton Compton
Anno edizione: 2017
Pagine: 285 p.
Genere : thriller
Preceduto da : Falsa testimonianza
Seguito da L’uomo sbagliato
Una famiglia diabolica: Descrizione
L’avvocato Roberto Corsaro si trova a Sperlinga per accompagnare Greta, la sorella di una collega, a riscuotere una parte dell’eredità della zia Fifì.
Le pratiche per la riscossione procedono senza intoppi, ma durante la notte, nell’albergo che ospita tutti i componenti della famiglia, uno di loro, la zia Rosetta, viene brutalmente assassinato.
Francesco Corsaro, talentuoso giornalista di cronaca, viene inviato nel paesino siciliano per scrivere un articolo sul delitto. Proprio lì incontra il fratello.
Improvvisatisi investigatori, i due scopriranno non solo chi ha ucciso Rosetta, ma anche che la morte dell’altra zia, Fifì, non è stata naturale…
Una Famiglia diabolica: commento personale
“Una famiglia diabolica” è un bel giallo alla Agatha Christie con tanto di riunione di famiglia e zia ammazzata. Il lettore inizia immediatamente la ricerca di indizi che possono rivelare l’identità del colpevole e la sfida, con la mente dello scrittore, è un punto a favore del romanzo che gode di una sottile ironia e di un’avvincente descrizione di luoghi.
Sperlinga, luogo reale per una storia di fantasia, colpisce per le sue bellezze e diventa degno palcoscenico su cui recitano i personaggi.
Fabrizio e Roberto sono le voci narranti del giallo, danno vita a una doppia narrazione raccontando gli eventi dal proprio punto di vista. Lo scrittore ci propone una storia in cui omicidio, indagine, arresto del colpevole ricalcano alla perfezione il modello del giallo.
La trama, pur non essendo del tutto originale, mostra dei personaggi realistici: Fabrizio con mani e piedi nella depressione, Roberto alle prese con problemi familiari, componenti della diabolica famiglia pronti a giudicare gli altri sentendosi sante e santi.
Un giallo che descrive alla perfezione tanta italiana provincia, con tanto di politici corrotti e aspiranti tali, con bigotte e “parrini” che non sembrano aver ben compreso il vero messaggio del Vangelo e si limitano ad applicarlo solo superficialmente…
VOTO : 9/10
Le indagini dei Fratelli Corsaro
- Ultimo appello (Dario Flaccovio Editore) 2005
- L’enigma Barabba (Dario Flaccovio Editore) 2006
- Sangue del mio sangue (Dario Flaccovio Editore) 2009
- Insoliti sospetti (Newton Compton) 2015
- Falsa testimonianza (Newton Compton) 2016
- Una famiglia diabolica (Newton Compton) 2017
- L’uomo sbagliato – Le indagini dei fratelli Corsaro (Newton Compton) 2018
- La tana del serial killer (Newton Compton) 2020
Nel 2019, Salvo Toscano ha pubblicato inoltre
- Joe Petrosino. Il mistero del cadavere nel barile (Newton Compton)
Una famiglia diabolica: I luoghi del delitto
Sperlinga in provincia di Enna, è un piccolo borgo di poco meno di mille abitanti estremamente caratteristico.Foto tratta dal sito Tipycal Sicily.it
Un bellissimo borgo, tra i più belli d’Italia.
Il nome Sperlinga deriva dal greco e significa spelonca, grotta e si deve al fatto che la città di Sperlinga è stata costruita scavando una gigantesca arenaria.
L’economia del paese si basa prevalentemente sulla produzione di grano, olive, agrumi e foraggi. In via di sviluppo l’allevamento di bovini e ovini.
Una delle particolarità citate anche nel romanzo è il castello rupestre di Sperlinga, un raro esempio di castello rupestre, in parte scavato nella roccia.
Con molta probabilità questo castello fu costruito nell’anno 1000. Questo castello fu sede della baronia dei Ventimiglia fino al 1597, poi dei principi di Sperlinga Natoli (1598 – 1658), ai quali successe il duca Oneto (1658 – 1861). Il castello di Sperlinga fu poi concesso in enfiteusi al barone Nunzio Nicosia i quali discendenti lo donarono al comune si Sperlinga nel 1973.
Famosa la frase che si trova nell’androne del castello: “Quod Siculis Placuit, Sola Sperlinga Negavit” (citata anche nel libro), legata alle vicende dei vespri siciliani del 1282, quando le truppe francesi si chiusero all’interno del castello e resistettero per un anno all’assedio. Letteralmente la frase significa “Ciò che piacque ai Siciliani, solo Sperlinga negò”, cioè solo gli abitanti di Sperlinga non aderirono alla ribellione contro i Francesi.