L’UOMO SBAGLIATO
Salvo Toscano
Editore: Newton Compton
Anno edizione: 2018 (12/07/2018)
Pagine: 288 p.
Genere : giallo, thriller
Preceduto da : Una famiglia diabolica
Seguito da : La tana del serial killer
L’UOMO SBAGLIATO. Descrizione
Dall’autore degli Insoliti sospetti, una nuova indagine dei fratelli Corsaro.
Palermo. Cosimo Pandolfo è in galera da anni, accusato dell’omicidio di Giovanni Cannizzaro per banali questioni di vicinato. Ma l’uomo, seppure violento e dedito all’alcol, si è sempre dichiarato innocente. Solo il figlio Filippo gli crede.
E quando una testimone in punto di morte gli racconta una verità rimasta nascosta che potrebbe scagionare il padre, il ragazzo si rivolge ai fratelli Corsaro, noti per la loro abilità nel risolvere i casi più difficili.
L’avvocato e il giornalista indagheranno entrambi, seppur seguendo piste diverse, e arriveranno a scoperchiare un calderone di segreti, inganni e brutali violenze, che portano fino all’Iraq, ai contractors e agli orrori della guerra.
Roberto e Fabrizio sfideranno un avversario pericoloso e senza scrupoli. Mettendo a rischio la loro stessa vita.
L’UOMO SBAGLIATO. Breve riassunto e commento personale
Ritroviamo subito lo spirito dei precedenti romanzi, con un Fabrizio Corsaro in grande spolvero:
L’umanità ha debellato il vaiolo. Ma non il matrimonio
E subito pensi che qualcuna delle sue fiamme gli stia facendo pressione per sposarsi… Niente di tutto questo: il suo odio verso questa istituzione è legata al matrimonio di Patrizia, la figlia del suo padrone di casa. La ragazza si sposa e Fabrizio deve traslocare!
Proprio mentre, tutto arrabbiato, è intento ad imballare le sue cose, il più giovane dei fratelli Corsaro riceve la telefonata di un certo FILIPPO PANDOLFO :
«Dovrei parlarle di una cosa molto delicata e importante… si tratta di un omicidio»
Mentre Fabrizio ascolta il racconto del giovane, Roberto Corsaro sta ancora cercando di superare il dolore per la perdita di Valeria, sostenuto dalla moglie Monica, paziente come mai l’abbiamo vista.
L’incontro tra Fabrizio e Filippo Pandolfo è toccante. Il ragazzo ispira simpatia, non solo al cinico giornalista, che in qualche modo si ritrova nella vicenda del padre di Filippo, Cosimo (p. 18), “condannato a trent’anni per un omicidio” che l’uomo “ha sempre negato di aver commesso”.
In effetti il processo fu puramente indiziario e l’avvocato difensore, undici anni prima, aveva fatto un pessimo lavoro. Ma il ragazzo non aveva creduto all’innocenza del padre, un violento con l’abitudine di picchiare la moglie, finché qualcosa non gli aveva fatto cambiare idea:
«Qualcuno mi ha contattato… e mi ha fornito degli elementi nuovi che credo possano dimostrare l’innocenza di mio padre»
Cosimo era stato ritenuto colpevole dell’omicidio di un suo vicino di casa, Giovanni Cannizzaro, con cui aveva discusso spesso. Solo adesso, la compagna di Cannizzaro, Lavinia Scimè, condannata da un male incurabile, si è decisa a rivelare un particolare che potrebbe scagionare Cosimo. Infatti la donna spiega che Giovanni Cannizzaro si era messo contro “gente potente e pericolosa”.
Convinto dal racconto di Filippo, Fabrizio scrive un bell’articolo sulla vicenda di Pandolfo e ottiene che Roberto si occupi della riapertura del caso.
Il primo incontro tra l’avvocato Corsaro e il suo nuovo “cliente” è commovente. Infatti Cosimo è profondamente cambiato ed è ben consapevole di aver sprecato la sua vita (p. 36):
«Ho un sacco di colpe…ma non ho ammazzato quell’uomo»
L’articolo di Fabrizio, però, agita parecchio le acque… e il nostro giornalista viene contattato da una collega genovese , Barbare dell’Abate, che si era occupata anni prima di una vicenda simile. Infatti Cannizzaro non era solo un istruttore di arti marziali, ma un mercenario, un contractor, che aveva lavorato in Iraq per una grossa agenzia americana che forniva combattenti privati.
E Cannizzaro non era l’unico ad essere finito male…Anche un altro mercenario che aveva lavorato con il siciliano era scomparso, poco dopo la morte di Cannizzaro. Secondo la giornalista genovese, cose enormi sarebbero legate al delitto Cannizzaro, che coinvolgerebbero grossi nomi del mondo politico ed economico…
E i cattivi decidono di intimorire i fratelli Corsaro, minacciando Roberto e pestando a morte Fabrizio…
Non vi racconto altro, perché il libro merita di essere letto e gustato!
L’ho letteralmente divorato, impaziente di scoprire chi fosse il colpevole! Ancora un gran bel romanzo di Salvo Toscano, che ogni volta riesce a stupirci e a conquistarci, facendoci riflettere su alcuni temi molto importanti…
Inutile : da che mondo è mondo, la guerra è sempre un affare lucroso, che porta con sé atroci sofferenze per la popolazione civile. A rimetterci di più sono sempre le donne… Raccapriccianti gli episodi che ci vengono raccontati, perché pensi che siano veri e riguardino molte, troppe, donne…
VOTO : 9 /10
UNA CURIOSITÀ : i biscotti di San Martino
Nel libro, Roberto Corsaro si gusta i “biscotti di San Martino” insieme alla figlia. Non ne avevo mai sentito parlare, così ho scoperto che sono biscotti secchi e duri, aromatizzati con semi di finocchio o anice, preparati per l’11 Novembre, giorno in cui il calendario liturgico ricorda San Martino di Tours (quello dell’estate di San Martino).
I biscotti venivano inzuppati nel vino novello, che si assaggiava proprio l’11 Novembre.
Se volete provare a prepararli, cliccate QUI
Le indagini dei Fratelli Corsaro
- Ultimo appello (Dario Flaccovio Editore) 2005
- L’enigma Barabba (Dario Flaccovio Editore) 2006
- Sangue del mio sangue (Dario Flaccovio Editore) 2009
- Insoliti sospetti (Newton Compton) 2015
- Falsa testimonianza (Newton Compton) 2016
- Una famiglia diabolica (Newton Compton) 2017
- L’uomo sbagliato – Le indagini dei fratelli Corsaro (Newton Compton) 2018
- La tana del serial killer (Newton Compton) 2020
- Memorie di un delitto (Newton Compton, 2021)
Nel 2019, Salvo Toscano ha pubblicato inoltre
- Joe Petrosino. Il mistero del cadavere nel barile (Newton Compton)
