Tocco Da Casauria l’olio e il Centerba

Tocco Da Casauria l’olio e il Centerba

Prosegue il nostro vagare tra le montagne d’Abruzzo (vedi QUI). Tappa del nostro viaggio è Tocco da Casauria, in provincia di Pescara, “città dell’Olio, Paese del vino e della CenterbaToro”.

Vi racconto la nostra visita

Tocco Da Casauria. Un po’ di storia

Il paese sorge su un colle nella valle del fiume Pescara, a circa 40 km dal capoluogo di provincia, lungo la strada che la collega a Roma, poco prima delle Gole di Popoli.

Situato alle falde del monte Morrone, ad un’altitudine di 356 metri, tra le valli del fiume Pescara e del torrente Arolle, le prime notizie sul comune di Tocco risalgono all’872.

Nel XIII secolo iniziò a svilupparsi un abitato attorno ai centri di attrazione della chiesa di sant’Eustachio e del castello, che assunse importanza per la sua posizione strategica a controllo delle gole di Popoli e della valle del Pescara.

I terremoti del 1456 e del 1706 distrussero gran parte della cittadina, che lentamente risorse, divenendo poi famosa nel 1800 come luogo di produzione del Centerba, inventato dal farmacista Beniamino Toro (vedi QUI).

Tocco Da Casauria. Da vedere

Una passeggiata di un paio di ore vi permetterà di visitare il centro storico del paese, ammirando diverse meraviglie, oltre al bellissimo panorama

⇒ IL CASTELLO DI TOCCO

Il paese è dominato dall’imponente Castello Caracciolo, la cui prima fonte storica risale al Chronicon Casauriense, che ne fa risalire la costruzione ai successori di Girardo, signore di Popoli, per usurpare la proprietà all’abbazia di San Clemente a Casauria. La prima costruzione fu poi distrutta.

Ricostruito da Federico II di Svevia tra il 1187 e il 1220, il castello venne distrutto dal terremoto dell’Italia centro-meridionale del 1456. 

Fu nuovamente ricostruito in stile rinascimentale a forma rettangolare con quattro torri quadrate agli angoli e cortile interno dai De Tortis, signori di Tocco da Casauria.

Come rivela un’iscrizione posta all’interno del castello, la ricostruzione avvenne senza fossato, probabilmente inutile dopo l’invenzione della polvere da sparo

In seguito la proprietà passò dai De Tortis ad altre famiglie ed attualmente il castello, in stato d’abbandono ma visitabile, è di proprietà del Comune.

⇒ LA CHIESA DI SANT’EUSTACHIO

Attualmente in fase di restauro (ha subito gravi danni con il terremoto dell’Aquila del 2009), la chiesa fu costruita nel XII secolo e dedicata al patrono del paese, sant’Eustachio martire.

Parzialmente distrutta dal terremoto del 1706, fu ricostruita poco dopo. A pianta rettangolare, con facciata tripartita da paraste, conserva l’impianto basilicale medievale con lo spicchio centrale più elevato, come si evidenzia anche nelle tre navate interne.

La facciata barocca è in pietra bianca della Majella ed ha tre portali, dei quali il centrale maggiore coronato da architrave con fregi. Tra questi si trovano due bassorilievi romanici della facciata storica, e uno di questi rappresenta Cristo ingigantito tra due discepoli. L’altro mostra la Madonna col Bambino.

Al centro, sotto il finestrone, c’è una nicchia con la statua del santo. Il campanile laterale è una torre medievale a cuspide piramidale; presso il transetto si erge una piccola cupola con lanterna.

⇒ ALTRI LUOGHI DA VISITARE

In via Michetti, si trova una piccola casa del XVIII secolo, con intonaco purpureo, resistenza natale del pittore abruzzese Michetti, amico di Gabriele D’Annunzio.

La casa è di proprietà provinciale ed ospita un museo dedicato al pittore con alcune opere inedite.

Nel territorio di Castiglione a Casauria, vicino Torre de’ Passeri, sorge l’Abbazia di San Clemente a Casauria. Costruita nel IX secolo e restaurata nel Duecento, dal 1894 è monumento nazionale.

Dopo aver subito gravi danni durante il terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009, è stato ristrutturato e dal dicembre 2014 è in gestione al Polo museale dell’Abruzzo. Sarà meta di una delle nostre prossime gite!

Tocco Da Casauria:  “città dell’Olio, Paese del vino e della CenterbaToro”.

La nostra sosta a Tocco aveva una finalità “gastronomica”. Infatti qui si produce olio d’oliva extravergine “Aprutino Pescarese” (DOP per la provincia di Pescara) e vino Montepulciano, Cerasuolo e Trebbiano, oltre al CenterbaToro!

Abbiamo così potuto fare scorta di olio e liquore!

Tocco Da Casauria: l’APRUTINO PESCARESE DOP

Riconosciuta DOP dal 1996, la Aprutino Pescarese è ottenuta da tre varietà d’oliva tipiche della provincia di Pescara: la Dritta dell’area vestina, la Toccolana dell’area casauriense (la zona di maggior sviluppo è Tocco da Casauria) e il Leccino, diffuso su tutto il territorio.

Nella zona, caratterizzata da un clima particolarmente favorevole e temperato, l’olivo è coltivato fin dal tempo dei Romani.

L’olio extravergine di oliva Aprutino Pescarese DOP presenta colore che varia dal verde al giallo; odore fruttato medio alto e sapore fruttato.

La raccolta delle olive deve avvenire direttamente dalla pianta, manualmente o con mezzi meccanici, a partire dal 20 ottobre e fino al 10 dicembre di ogni anno. Le olive vengono raccolte al giusto grado di maturazione e molite in frantoio entro le 12 ore dalla raccolta con estrazione a freddo.

L’olio extravergine di oliva Aprutino Pescarese DOP si caratterizza per un livello di acidità massima totale di 0,6 g per 100 g di olio, con un elevato contenuto di polifenoli.

Tocco Da Casauria: la CENTERBA

La Centerba è un liquore dalle alte gradazioni (70°, per la precisione) ricavato dalla distillazione di un mix di erbe aromatiche e selvatiche (cento erbe), unite a spezie pregiate, raccolte a mano sul monte Morrone.

Inventato dal farmacista Beniamino Toro, abruzzese di Tocco da Casauria, nel 1817. Il dosaggio delle varietà selezionate ed il tempo di infusione provengono dalla sua ricetta segreta, custodita gelosamente dalla famiglia Toro e tramandata di generazione in generazione.

Il nome deriva da “Centum Herbora” o, in dialetto “Cianterba”. In origine era il nome di una bevanda alcolica prodotta (dal XIII secolo al XVII secolo)  all’abbazia di San Clemente a Casauria.

Il liquore divenne particolarmente noto in tutto l’Abruzzo durante il dominio della famiglia aquilana dei Branconio che, successivamente lo esportarono anche a Roma.

Pensate, il Centerba era utilizzato come medicamento contro la peste. Non solo!

Come medicamento, la Centerba fu utilizzata per le sue caratteristiche curative contro il colera.

Prodotta ancora oggi con metodi antichi. Essa si ottiene attraverso la lenta infusione naturale in particolari contenitori ed in ambienti privi di umidità e sbalzi termici, senza aggiunta di zuccheri o aromatizzanti.

Il liquore ottenuto mostra un caratteristico colore verde, apprezzato per il suo sapore forte e deciso, in particolare come digestivo!

Viene sovente utilizzato anche come “correttivo” al caffè e in pasticceria.

Presto il nostro viaggio proseguirà fino a San Valentino in Abruzzo Citeriore!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!