TARTUFINI SALATI CON MORTADELLA

TARTUFINI SALATI CON MORTADELLA

Oggi ero in vena di “giocare” con gli ingredienti e, siccome mi erano avanzate delle cipolle dorate da una precedente preparazione, ho pensato di “riciclarle” per accompagnare dei tartufini preparati con un altro “avanzo”: la spuma di mortadella!

Il Maritozzo si è divertito parecchio, anche perché si aspettava un gusto dolce… Sorpresa! Perfetti per un aperitivo tra amici, ma anche per il brunch della domenica, ormai un appuntamento fisso in casa nostra, specie quando sono al mare…

Non necessitano di cottura e si preparano in 10 minuti!

Allora mettiamoci subito al lavoro!

TARTUFINI SALATI CON MORTADELLA: LA RICETTA

  • DIFFICOLTÀ : molto bassa
  • PREPARAZIONE : 10 – 15 minuti
  • COTTURA : –
  • COSTO : basso

INGREDIENTI

PREPARAZIONE

  • Pulite la cipolla, eliminando la parte esterna più dura. Lavatela e tagliatela a pezzi. Mettete i pezzi nel bicchiere di un robot da cucina
  • Tagliate la mortadella a pezzetti e uniteli alla cipolla nel bicchiere del mixer. Tritate il tutto finemente e mettete la crema ottenuta in una ciotola.
  • Aggiungete la ricotta e amalgamate il tutto.
  • Aiutandovi con un cucchiaio, prendete un pochino di impasto di ricotta e mortadella e formate delle palline.
  • Mettete i semi di sesamo o di lino in un piatto e passatevi le palline di ricotta, ricoprendone la superficie con i semi

Potete anche usare dei fiocchi di farro o di avena ma anche delle arachidi tritate

  • Man mano che li preparate, disponete i tartufini su un piatto da portata e, quando saranno tutti pronti, metteteli in frigo fino al momento di servirli

TARTUFINI SALATI CON MORTADELLA : la mortadella

(Dal sito MORTADELLA DI BOLOGNA)

LO SAPEVATE? Le origini della Mortadella risalgono addirittura agli Etruschi!

Nel Museo Archeologico di Bologna è conservata la prima testimonianza di quello che si ritiene essere stato un produttore di mortadelle: una stele di epoca romana imperiale nella quale sono raffigurati da una parte sette maialetti condotti al pascolo e dall’altra un mortaio con pestello.

Dal momento che il mortaio era utilizzato dai romani per pestare e impastare le carni suine con sale e spezie, se ne potrebbe dedurre che il nome della gustosa specialità salumiera nasca da “mortarium” o meglio da “murtatum” che significa appunto carne finemente tritata nel mortaio.

Secondo un’altra ipotesi, invece, il nome deriverebbe da myrtatum, mirto in latino, aroma che costituiva uno degli ingredienti di un insaccato chiamato farcimen myrtatum.

Pensate : Un paio di secoli fa la Mortadella Bologna era un prodotto riservato a un’élite di buongustai, nobili e ricchi borghesi che potevano permettersi un salume dal prezzo elevato, superiore persino a quello del prosciutto, dovuto in parte al valore della materia prima e in parte ai costi di produzione che richiedeva l’opera di artigiani altamente specializzati.

È solo a seguito del graduale sviluppo dell’industria salumiera, avviato nell’Ottocento, che diventa un prodotto accessibile a tutti, “democratico” e popolare. E addirittura il panino con la mortadella si trasforma nel più amato spuntino degli operai.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!