MENU DEL PRIMO MAGGIO

MENU DEL PRIMO MAGGIO

Sarà pure la festa dei Lavoratori, ma il Primo Maggio, oltre ad essere la giornata dedicata a rivendicazioni e lotte per i diritti dei lavoratori. ha rappresentato e rappresenta molto altro ancora.

Vediamo quale il ruolo del cibo in questa giornata!

MENU DEL PRIMO MAGGIO. Viva l’aria aperta!

Certo il cibo non è fondamentale per questa giornata, ma, come spesso accade nel nostro Paese, occupa un posto d’onore anche in quest’occasione.

Ed anche se non si sono vere e proprie tradizioni “nazionali”, ogni luogo ha le proprie!

Primo maggio è inoltre sinonimo di gita fuori porta, con tradizionale pic-nic all’aria aperta!

E quindi è spesso il giorno delle grigliate (di carne, pesce o verdure), torte rustiche e  semplici panini.

Anche se quest’anno non sarà possibile fare gite fuori porta, noi ci accontenteremo ancora una volta del nostro bel balcone, su cui continua a sventolare fiero il tricolore!

MENU DEL PRIMO MAGGIO. Le FLORALIA

Non dimentichiamo che, ben prima dell’istituzione della festa dei lavoratori, già nell’Antica Roma, la giornata era consacrata ai festeggiamenti per l’arrivo della primavera, le Floralia in onore della dea Flora.

Calendimaggio portava in tavola tutte le primizie offerte dalla natura

A Roma e nel Lazio, la festa è ancora oggi sinonimo di fave e pecorino. Le fave, infatti, celebravano la dea Flora, protettrice della natura e della rinascita.

Insieme al pecorino, rappresentano l’abbinamento perfetto per un pasto ricco ed equilibrato. In Liguria, invece, l’abbinamento è con il SALAME!

A Teramo, invece, vengono preparate Le Virtùun piatto povero ma sostanzioso e prelibato. La tradizione delle virtù, tipica della civiltà contadina, risale al culto della Terra celebrato in occasione del Calendimaggio, quando i resti delle provviste invernali venivano unite alle primizie di primavera.

Nel piatto troviamo di tutto: legumi secchi e freschi, quasi venti verdure, ma anche cotenne e pasta all’uovo.

MENU DEL PRIMO MAGGIO. San Giuseppe Artigiano

Il calendario religioso festeggia in questo giorno San Giuseppe artigiano!

La celebrazione fu istituita nel 1955 da papa Pio XII, in modo che anche i lavoratori cattolici potessero celebrare la festa del lavoro, vista come troppo “comunista” e “atea”.

Per l’occasione, a Leni, sull’isola di Salina, ogni anno il Primo Maggio si  prepara la caratteristica “tavuliata”.

Nacque alla fine dell’800, quando Giuseppe Pittorino, padrone di barche, per devozione al santo, volle preparare, in suo onore, una tavola per i poveri.

La tradizione rivive ancora oggi e ai fedeli viene offerta soprattutto pasta con ceci e legumi vari.

Sempre in Sicilia, a Montemaggiore Belsito (Palermo), per San Giuseppe Lavoratore si può gustare La Ghiotta, un antipasto realizzato con più di dodici ingredienti diversi tra verdure e frutta secca. La giornata è dedicata al  tradizionale appuntamento con “I Virgineddi”, benedizione delle Tavolate e degustazione di pietanze della tradizione popolare in onore del santo.

Il pranzo prevede la pasta con salsa e finocchietti di montagna, il riso con le lenticchie, le fritture di cardi, di carciofi, di baccalà e di broccoli ricoperti con pastetta e poi la golosissima “ghiotta” (pietanza tipica locale), la “pignulata”, il cannolo con ricotta, e le “sfince”, il tutto innaffiato con ottimo vino locale

MENU DEL PRIMO MAGGIO. A Forlì per San Pellegrino

A Forli, invece, il Primo Maggio si celebra San Pellegrino, compatrono della città, con la sagra dei cedri.

Questi frutti sono diventati il simbolo di San Pellegrino Laziosi, protettore delle malattie tumorali e gravi, le cui spoglie sono conservate Basilica di Santa Maria dei Servi di Forlì dedicata al Santo.

Sembra che San Pellegrino utilizzasse le proprietà medicinali dell’agrume per confortare i malati.

Ancora oggi i pellegrini acquistano i cedri dai venditori in fiera, li fanno benedire nella chiesa dei Servi e a pranzo li consumano, meglio se zuccherati.

MENU DEL PRIMO MAGGIO. SU FILINDEU

A Lula, in provincia di Nuoro, infine, si festeggia San Francesco. In occasione del tradizionale pellegrinaggio, i fedeli mangiano su filindeu (minestra cotta nel brodo di pecora e condita con formaggio) e su zurrette (un sanguinaccio).

MENU DEL PRIMO MAGGIO. Trippa a colazione

A Volterra, il Primo maggio è sinonimo di trippa, il piatto tradizionale dei lavoratori delle cave di alabastro. Ma il piatto non si consuma a pranzo, bensì a COLAZIONE!

lLa trippa al sugo è accompagnata da prosciutto, formaggi, baccelli e buon vino rosso 

EFFETTO TRIPPA” è uno degli appuntamenti più sentiti dalla cittadinanza.

MENU DEL PRIMO MAGGIO. I piatti di Casa Ignorante

Oltre alle Virtù (che quest’anno preparerò in chiave leggermente diversa), preparerò un bell’erbazzone (vedi QUI) ed una torta dolce alle zucchine e fragole (vedi QUI), farcita con una golosa crema al limone!

E sapete che c’è? Mi è venuta pure voglia di trippa!!!

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!