L’ERESIA DEL CANNONAU di GESUINO NÉMUS

L’ERESIA DEL CANNONAU è un altro divertentissimo libro dello scrittore GESUINO NÉMUS, difficile da fare rientrare in qualsiasi catalogazione. Ve lo racconto

L’ERESIA DEL CANNONAU

GESUINO NÉMUS

Editore: Elliot

Collana: Scatti

Prima pubblicazione : 2019

Pagine: 188 p.

Genere : mystery, giallo

L’ERESIA DEL CANNONAU : il libro (dal sito dell’editore)

Nei giorni in cui l’ultima coda dell’estate lascia la Sardegna orientale, a Telévras una bambina di dieci anni sparisce nel nulla. Non parla, teme il latrato dei cani e le urla degli uomini, ed è nera, come i suoi genitori, venditori ambulanti di passaggio in terra sarda.

Tutta la comunità si stringe solidale alla famiglia nelle ricerche: dal maresciallo Ettore Tigàssu al mitico centenario Aedo Pistis, fino agli sgangherati avventori della mescita del paese, devoti al vino Cannonau.

Un microcosmo a cui il lettore avrà accesso a poco a poco insieme al personaggio dello “straniero”, al suo primo incontro (e scontro) culturale con la gente del posto: Ferruccio, milanese, che ha finito di scontare ventisei anni di prigione e deve riprendere confidenza con il mondo.

Nel nuovo romanzo di Gesuino Némus ambientato nella immaginaria – e ormai leggendaria – Telévras, nel cuore dell’Ogliastra, il mistero si dipana percorrendo vie mai battute, itinerari irrazionali, in un baccanale di cibo, vino, gioia di vivere e tradizioni sacrileghe.

L’ERESIA DEL CANNONAU : l’autore

(da Sansalvo.net e varie interviste rilasciate da Nemus dopo la vittoria del Premio Campiello)

Matteo Locci è nato in Sardegna in un piccolo paese dell’Ogliastra, Jerzu, venuto alla ribalta grazie al premio Bancarella 2016 con il suo primo romanzo La teologia del cinghiale. Con questo romanzo ha anche vinto il Master di editoria e il Premio John Fante.

In questo suo primo romanzo ha usato l’ “eteronimo” Gesuino NémusNemus in sardo significa “nessuno”. Ha cominciato a leggere a sei anni e non ha mai smesso. Il suo primo romanzo, “La teologia del cinghiale”,  l’ha scritto a 57 anni, in una fase della propria vita in cui si sentiva davvero “nessuno”. Come racconta spesso, la prima pagina l’ha però scritta il 14 maggio del 1970, in un istituto religioso. Ultimo di sei figli di una famiglia poverissima, a sedici anni si è trasferito, alla ricerca di un lavoro, a Milano. Ha lavorato duramente fin dall’infanzia e ha svolto finora 28 lavori.

Romanzi

L’ERESIA DEL CANNONAU : breve riassunto e commento personale

Rieccoci nel paesino di Telévras, con tutti i suoi personaggi strampalati ed adorabili, che ad ogni romanzo amiamo di più. E’ l’estate di San Martino ma, all’inizio del romanzo, siamo a Milano, in un anonimo bar.

Dopo 26 anni di prigione per aver “ospitato” un industriale brianzolo rapito dalle BR, Ferruccio Mangiaghezzi è finalmente tornato ad esser un uomo libero

senza un lavoro, una casa, un amico, un parente che possa ospitarti anche solo per la prima notte fuori dalla galera

In tasca ha 1654 euro e decide di recarsi in Sardegna, dove intanto si festeggia la nuova annata del Cannonau nella “pubblica mescita” Cannonau e basta di Samuele Baccanti.

L’apertura delle nuove bottiglie va degnamente festeggiata con 12 “adepti”, proprio come i 12 Apostoli.

Occorre essere in dodici per festeggiare il novello di San Martino nella pubblica mescita Cannonau&Basta di Samuele Baccanti. Così vuole la blasfema usanza. Non uno di più, né uno di meno. Esattamente come gli apostoli. Perché la frase esposta sul cartello che campeggia in vetrina nel bar governa questo sacrilegio:

Gesù trasformava l’acqua in vino. Non mi stupisce che dodici discepoli lo seguissero dappertutto

Antoni Malugoru, “Il cuor cattivo”, e tutti gli altri finalmente ritrovano un po’ di buonumore, “dopo i giorni del lutto e del dolore per la morte di Mariàca Tidongia”. 

Ai dodici si unisce anche Aedo Pistis, il nostro centenario, risorto dopo aver sentito odore di Cannonau, come dice sua figlia Elvira. 

Ferruccio Mangiaghezzi è diretto in Sardegna proprio per raggiungere Malugoru. Dopo quasi trent’anni in galera, però, Ferruccio è completamente spaesato. Per fortuna alla Stazione Centrale di Milano incontra una signora gentile, che lo porta praticamente per mano da Milano a Genova e poi in Sardegna. La donna, tra l’altro, conosce tutti gli abitanti di Televras:

conoscevo un po’ di gente del posto, una volta. Sono famosi perché hanno il prete africano”

La gentile signora presta a Ferruccio il suo telefonino per avvertire Malugoru del suo arrivo. A rispondere al numero che gli aveva dato il suo vecchio compagno di cella è Baccanti. Che ad uno stupefatto Ferruccio comunica che Malugoru sta “sfoggiando”. Marta, all’anagrafe Salvatorica Errìdu, spiega :

in sardo vuol dire che sta smaltendo la sbornia

Marta si è ormai presa a cuore quell’uomo spaesato e lo accompagna fino ad un bivio, dove Ferruccio trova ad attenderlo Samuele. All’arrivo in paese, però, non c’è tempo per festeggiare l’arrivo di Ferruccio. A quanto pare, infatti, è scomparsa una bambina

“figlia di due extracomunitari che fanno gli ambulanti”, Daheb e Ayana

Padre Carlo ha già organizzato un po’ di cose per aiutare i due disperati genitori, africani come lui. Per fortuna arriva a dare una mano anche Ettore Tigassu, diventato finalmente maresciallo, insieme a due sottoposti. Ci mette poco Ferruccio a diventare membro del paesino e anche a innamorarsi perdutamente di Marta. Insieme a tutti gli altri, i due proveranno a ritrovare la piccola Jasmine :

perché ci si aiuta l’un l’altro…solo qui sono le persone che dettano i tempi alla vita e non il contrario”

Mentre tutti sono impegnati nella ricerca della piccola, a noi salta all’occhio l’assenza di Nemus e lo strano comportamento del suo cane.

Che cosa sta combinando Vergogna, il cane di Nemus? E chi ha malmenato il povero Battista Obiscu, detto “Il Vescovo”, fino a ridurlo in fin di vita?

Lo sdegno di Antoni Malugoru è anche il nostro: perché picchiare un povero vecchio che non ha mai fatto del male a nessuno? 

Tra riti apotropaici e bicchieri di Cannonau, anche noi vorremmo vivere in Sardegna, in quell’angolo in cui ancora si pensa al bene del prossimo, chiunque sia! 

Un altro libro di Nemus assolutamente imperdibile, che vi farà respirare aria di Sardegna e mi ha fatto nuovamente innamorare di quell’angolo dell’Ogliastra. 

Ve lo consiglio

VOTO : 10 / 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!