IL NUOVO VENUTO di Marco Vichi (# 3 Commissario Bordelli)

IL NUOVO VENUTO è  il terzo romanzo scritto da Marco Vichi, avente come protagonista il Commissario Bordelli. Vediamo di che cosa si parla

 

Il nuovo venuto. Una nuova indagine del commissario Bordelli

Marco Vichi

Editore: Guanda

Anno edizione: 2004

Pagine: 429 p.

Il nuovo venuto. Descrizione

Firenze, dicembre 1965. Un uomo viene trovato ucciso nella sua abitazione: l’assassino gli ha conficcato un paio di forbici nella nuca. Del morto si conosce la professione, redditizia quanto disgustosa: era un usuraio e la gente, quasi a segnalarne l’estraneità, lo chiamava “il nuovo venuto”.

Da un primo sopralluogo non emergono indizi significativi. Sarà l’autopsia del medico legale Diotivede a offrire il primo tassello di un puzzle ancora tutto da costruire.

Il commissario Bordelli, chiamato a far luce su un delitto che suscita in lui sentimenti contrastanti – il bisogno di far giustizia ma anche una profonda ostilità per la vittima – si appresta a iniziare un’indagine quanto mai ardua.

Il nuovo venuto: breve riassunto e commento personale

Dicembre 1965 (pag 16):

«Dall’Algeria arrivavano notizie preoccupanti; dopo un secolo di colonialismo e un milione di morti, il Paese era nel caos. I Francesi se ne andavano in massa, compresi i legionari e i pieds-noir… in Francia De Gaulle si preparava alle presidenziali, contrastato dal socialista Mitterrand»

Anche in Italia il vento sta cambiando:

«Si sentiva la voglia dei più giovani di cambiare il mondo, che, ai loro occhi, sembrava invecchiato troppo e male»

Mentre a Firenze Bordelli si occupa dell’omicidio dello strozzino Totuccio Badalamenti (il nuovo venuto del titolo), in Sardegna Piras segue una sua indagine. Suo cugino Benigno è stato infatti ucciso. E, mentre per Badalamenti c’è solo l’imbarazzo della scelta per un possibile colpevole, Piras non sa dove sbattere la testa: chi poteva avercela con suo cugino? A chi aveva pestato i piedi il pacifico pastore?

Badalamenti, invece, non era uno stinco di santo: in molti vivono la morte dell’usuraio con soddisfazione, quasi a dire: “Ben ti sta!”.

Lo stesso Bordelli conduce le indagini di malavoglia. Al desiderio di trovare il colpevole, si contrappone il disprezzo per lo strozzino, un individuo spregevole, che ha approfittato delle disgrazie altrui per arricchirsi.

La sua e la nostra simpatia vanno all’assassino, non certo alla vittima!

Ancora una volta, si scoprirà che il passato condiziona pesantemente non solo il presente, ma anche il futuro

Mi piace quello che scrive Vichi :

«Un poliziotto deve essere giusto»

Riuscirà Bordelli a non andare oltre la legge, per applicare un concetto più alto di giustizia?

Stavolta Vichi non delude, con un romanzo veramente appassionante. Ben al di sopra del secondo!

VOTO : 8 / 10

IL NUOVO VENUTO. LE RICETTE DEL BOTTA

Dopo un breve soggiorno nelle “patrie galere”, il Botta esce di prigione giusto in tempo per preparare la cena di Natale. Una cena francese, addirittura!

  • Patè de foie gras: vedi QUI .
  • Vol au vent de fruit de mer, ovvero vol-au-vent ai frutti di mare. Uno dei piatti che compaiono sulla tavola della Vigilia di Natale (vedi QUI)
  • Soupe à l’oignon (zuppa di cipolle francese): per la mia versione vedi QUI . 
  • Dinde aux marrons (Dendomarron, lo chiama Ennio Botta), ovvero Tacchino farcito con marroni (vedi QUI)
  • Charlotte au chocolat :  vedi QUI

Invece in Sardegna, la madre di Piras, Maria, “aveva cucinato tanta di quella roba che, per finire gli avanzi, ci sarebbero voluti tre giorni”.

Per concludere il cenone della Vigilia, delle delizie al limone : i  pirichittus

Proveremo presto a preparare insieme la charlotte

/ 5
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!