IL MISTERIOSO CASO DI VILLA GRADA
Gavino Zucca
Prima Pubblicazione : 2020
Editore : Newton Compton
Pagine : 416 p.
Genere : mystery, giallo, poliziesco
Serie : Le indagini del tenente Roversi
Preceduto da : Il delitto di Saccargia
Seguito da : Assassinio a Pedra Manna
IL MISTERIOSO CASO DI VILLA GRADA : il libro (dal sito dell’editore)
Da quando il tenente dei carabinieri Giorgio Roversi è stato trasferito in Sardegna ha dovuto imparare ad ambientarsi in una terra che non ha niente in comune con la sua amata Bologna. Ma adesso Roversi sta per tornare a casa, dove lo aspetta un caso irrisolto che lo tormenta da mesi.
L’imputato, Roberto Della Grada, è un amico di infanzia e le prove a suo carico sembrano inconfutabili. Eppure c’è qualcosa che non convince Roversi.
Se non vuole rischiare di distruggere la sua carriera, il giovane tenente dovrà fare molta attenzione: quel caso è lo stesso che provocò il suo trasferimento forzato in Sardegna per motivi disciplinari.
E così Roversi approfitta di una licenza per dedicarsi a indagini segrete sulla vicenda. Per fortuna può contare su un fedele alleato: Luigi Gualandi, ex ufficiale veterinario dell’Arma.
Ha così inizio un’indagine molto intricata, che porterà Roversi e Gualandi indietro nel tempo, nel tentativo di far emergere una volta per tutte la verità.
Un caso irrisolto.
Il passato che ritorna.
Un’indagine delicata per il tenente Roversi.
IL MISTERIOSO CASO DI VILLA GRADA : l’autore
È laureato in Fisica e in Filosofia ed è specializzato in Progettazione di Sistemi informatici. È nato e vive a Sassari, ma ha trascorso oltre trent’anni a Bologna dove ha lavorato all’ ENI come project manager, prima di dedicarsi all’insegnamento della Fisica nella scuola superiore.
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti partecipando a premi letterari in tutta Italia.
Le indagini del tenente Giorgio Roversi
- 2017- Il mistero di Abbacuada
- 2019 – Il giallo di Montelepre.
- 2019 – Il delitto di Saccargia.
- 2020 – Il misterioso caso di Villa Grada.
- 2021- Assassinio a Pedra Manna.
- 2022 – Giallo sulla Riviera di Corallo
IL MISTERIOSO CASO DI VILLA GRADA: breve riassunto e commento personale
Ritroviamo i nostri amici esattamente dove li avevamo lasciati alla fine del romanzo precedente e stavolta speriamo che finalmente Roversi riesca a sbrogliare l’intricata situazione che l’ha portato a scontare un forzoso esilio in Sardegna.
Per risolvere l’intricata vicenda, occorre quindi tornare a Bologna, là dove tutto ha avuto inizio, portando però con sé un po’ di Sardegna. Infatti i nuovi amici sono preoccupati per il tenente Roversi e decidono di dargli una mano per tirare fuori dai guai i suoi amici d’infanzia.
Il romanzo è alquanto ingarbugliato e tiene desta la nostra attenzione fino alla fine. Infatti all’inizio della narrazione ci troviamo in uno sperduto villaggio dell’Europa Centrale nel giugno 1942.
Assistiamo alle nozze tra Anastasia Müller e l’erede al trono del Principato di Hochburg. Nemmeno il tempo di firmare il certificato di matrimonio che “un gruppo di uomini in uniforme fece irruzione nella navata”.
Il principe Miroslav è gravemente ferito e non può opporsi in alcun modo all’arresto suo e di Anastasia da parte degli uomini di Hitler.
L’unica a sfuggire alla deportazione è la piccola Alessia, che riceve dal sacerdote che ha sposato i suoi genitori un rosario con la croce d’argento.
Quell’oggetto adesso apparteneva alla loro bambina che, del tutto ignara di ciò che era appena accaduto ai suoi genitori, attendeva a poche decine di metri da lì, nascosta nell’abitazione di una parrocchiana.
Ci ritroviamo poi a Villa Flora, a Sassari. E’ il Capodanno del 1962 e Luigi Gualandi ha riunito un “consiglio di guerra”.
Con lui sono sua moglie Brunilde e la di lei madre, Frau Bertha, Caterina, la governante di Villa Flora, e suo fratello Michele, factotum dell’azienda agricola dei Gualandi. Devono decidere come aiutare Roversi, che il giorno dopo arriverà a Bentivoglio, vicino Bologna, dove vivono sua madre e alcuni parenti. Vuole infatti indagare sui due casi che hanno portato all’arresto dei suoi migliori amici, Roberto Della Grada e Flavia Lanzarini, entrambi accusati di omicidio.
Il primo, tre mesi prima, avrebbe accoltellato a morte Spartaco Ariosto, lo stalliere del centro ippico di proprietà di suo padre, Alfonso Della Grada. Flavia invece, alla vigilia di Natale, avrebbe ucciso con un colpo di pistola Bruno Spada, proprietario di un bar nello stesso edificio in cui si trovava l’appartamento di Ariosto.
«Stando a quello che dice Roversi, Spada ha mentito alla polizia sul modo in cui si sono svolti i fatti la sera in cui è morto lo stalliere, e la sua testimonianza è risultata fondamentale per l’arresto del suo amico».
Flavia ha cercato in tutti i modi di capire come stessero le cose ed ha provato a fare ritrattare Spada. Finendo in prigione con l’accusa di aver ucciso il barista. Che aveva vinto parecchio scommettendo su Ghepard, il cavallo dei Della Grada.
Roversi è deciso a provarle tutte per scagionare gli amici, anche a rischio della sua carriera… e Gualandi vuole aiutarlo. Brunilde e gli altri lo spronano ad andare a Bologna e anzi, partirà anche sua moglie e insieme saranno ospiti dei Lanzarini, i genitori di Flavia.
A casa Lanzarini, intanto, è arrivato un certo frate Simone, con la notizia della morte di frate Carmelo.
Era stato questi ad affidare a Oreste i gioielli scomparsi dalla sua cassaforte, che Roberto stava cercando di recuperare da Ariosto.
Attorno a questi gioielli ruota tutta la vicenda, che vede coinvolti numerosi personaggi equivoci ma vede anche comparire tanti nuovi amici, disposti ad aiutare Roversi a scoprire la verità.
A Villa Grada, intanto, Alfonso si occupa della sua amata Olympia che ha avuto un brutto incidente proprio in quel maledetto giovedì 21 settembre 1961
il giorno in cui il cavallo di Alfonso aveva vinto la corsa all’ippodromo di Bologna, Spartaco Ariosto era stato ucciso e Roberto Della Grada accusato dell’omicidio, i gioielli di frate Carmelo erano svaniti nel nulla.
Intanto Roversi scopre un dettaglio importante: l’omicida aveva conficcato nel cuore di Spada uno spiedino di metallo:
Sul petto, infilzata dallo spiedino, c’era anche una carta da gioco
Con sommo dispiacere, il tenente apprende che anche l’omicidio di Spada è affidato al commissario capo della squadra mobile, Odorico Rambaldi, lo stesso dell’omicidio di Ariosto.
Alla squadra è stata aggregata anche una vice ispettrice, la dottoressa Sofia Montanari, che fa parte del primo nucleo della neonata polizia femminile, entrato in servizio pochi mesi fa.
Ma c’è almeno una buona notizia: della squadra di Rambaldi fa parte anche un nuovo vice – commissario, Mauro Guerzoni.
Infatti Mauro è il cugino di Roversi e accetta di dargli una mano…Gli rivela che la carta era «Il cavallo di spade» Inoltre gli parla di un altro dettaglio, che gli inquirenti hanno ritenuto irrilevante:
«l’unica cosa un po’ strana è stata una striscia di carta, accanto alla porta della stanza principale dove c’era il cadavere. Me la ricordo bene, perché era piuttosto insolita. Sopra c’erano stampigliate alcune lettere e un numero»
Proprio quella striscia di carta si rivelerà fondamentale per risolvere l’inchiesta… Mentre l’assassino continua a colpire, Roversi e Gualandi dovranno cercare di venire a capo di una situazione davvero ingarbugliata. Che li vedrà correre numerosi pericoli pur di arrivare a scoprire la verità.
Tanti i colpi di scena che questo romanzo ci riserva. E dovrete prestare davvero tanta attenzione agli indizi che Zucca semina qua e là per permetterci di arrivare alla soluzione!
Un romanzo che vi consiglio se amate i gialli senza troppi spargimenti di sangue, in cui il detective può fare affidamento solo sulla sua intelligenza per smascherare il colpevole.