IL BASTONE INSANGUINATO di Ellis Peters

IL BASTONE INSANGUINATO è il primo romanzo che la compianta Ellis Peters ha scritto, oltre settanta anni fa. Vi racconto perché mi è piaciuto

IL BASTONE INSANGUINATO

Ellis Peters

TITOLO ORIGINALE : Fallen into the Pit

PRIMA PUBBLICAZIONE : 1951

TRADUZIONE: Alessandro Zabini

PRIMA ED ITALIANA:  2002

EDITORE: TEA

PAGINE : 257 p.

GENERE: gialli e mystery

SEGUITO DA : Un brindisi con l’assassino

IL BASTONE INSANGUINATO : il libro (da amazon.it)

A Comerford, un tranquillo villaggio della campagna inglese, gli stranieri che lavorano nelle miniere e nelle fattorie sono molti; pochi, invece, quelli che si sono inseriti nella vita della comunità: la seconda guerra mondiale è appena terminata e tante ferite sono ancora aperte.

Quando Helmut Schauffler, un profugo tedesco dal passato nazista, viene trovato ucciso, nessuno è “distrutto dal dolore”, anzi.

L’ispettore George Felse si trova di fronte ad uno dei casi più delicati della sua carriera. E quando suo figlio Dominic, che vuole a tutti i costi partecipare alle indagini, si avvicinerà troppo all’assassino, per Felse non si tratterà più solo di scoprire la verità, ma soprattutto di salvare la vita di suo figlio.

IL BASTONE INSANGUINATO : l’autrice

Ellis Peters è lo pseudonimo dietro cui si cela la scrittrice britannica Edith Mary Pargeter (Horsehay, 28 settembre 1913 – 14 ottobre 1995).

Talvolta ha firmato i propri lavori col suo nome Edith Pargeter, per altre ha usato invece altri pseudonimi, fra cui Peter BenedictJolyon CarrJohn Redfern.

Di origine gallese, fu un’autrice prolifica, che si cimentò con diversi generi letterari. Come Ellis Peters ha firmato la serie di romanzi dedicata all’ispettore Felse e quella medioevale incentrata sulla figura di Fratello Cadfael, portata anche sugli schermi televisivi in una serie magistralmente interpretata dall’attore inglese Derek Jacobi.

IL BASTONE INSANGUINATO: breve riassunto e commento personale

Quasi per caso mi è capitato tra le mani questo romanzo, scritto oltre settant’anni fa da Ellis Peters, che io adoro per la serie dedicata a Fratello Cadfael.

E mi è piaciuto così tanto che alla fine ho letto quasi tutti i libri della serie! Nonostante l’età, il libro non risente del tempo trascorso e la trama, pur lineare e senza troppi colpi di scena, non permette al lettore di individuare immediatamente il colpevole. I personaggi sono ben caratterizzati e niente affatto banali. Geniale l’idea di mettere ad indagare due tredicenni! All’epoca non c’erano molti adolescenti detectives!

Provo a raccontarvi il libro.

La seconda guerra mondiale si è conclusa da poco e per molti il ritorno alla “vita civile” è difficile.

AL RITORNO in patria, dopo la fine della guerra, tentando di riprendere la vita e le abitudini di un tempo, i giovani scoprirono con indignazione che nulla si adattava più a loro: tutto appariva consunto e stretto come i loro indumenti vecchi, perché, nel frattempo, loro stessi si erano trasformati misteriosamente nel corpo e nella mente.

Per Chad Wedderburn, invece, il ritorno all’insegnamento sembra semplice anche se a complicare la situazione sono gli scontri tra i suoi stessi alunni.

Alcuni infatti, vedendo il suo atteggiamento, non credono che sia l’eroe osannato in giro per il paese. L’unico a credere ai racconti sulle sue gesta è Dominic Felse, che, per difendere la reputazione di Wedderburn, arriva a picchiare un suo compagno di classe.

E subisce persino la punizione corporale inflittagli dal suo insegnante!

Il padre, George Felse, sergente della polizia, intanto, deve intervenire in un accoltellamento. Un giovane profugo gallese, Fleetwood, è stato infatti ferito da Helmut Schauffler.

Per tenere i due lontani, Schauffler viene inviato in una fattoria, dove vive una rifugiata ebrea, Gertie Hollins.

È stata proprio Gertie a chiedere al marito Chris di accogliere il tedesco, nella speranza di trovarne “uno buono”.

Helmut però si dimostra un vero verme, bravissimo nel tormentare la povera donna. Un vero nazista della peggior specie, ma anche un vile, che attacca solo quando sa di poterla fare franca. Tra l’altro, pensa di essere un gran furbo e che tutti si siano bevuti la sceneggiata del povero esule incompreso.

Qualcuno di sicuro non gli crede: infatti Dominic e la sua amica Pussy trovano il cadavere di Helmut in un torrente. Per il sergente Felse è davvero una brutta gatta da pelare. Infatti si trova a sospettare di tutti i suoi concittadini, dal momento che Schauffler era odiato da parecchie persone.

“Ogni volta che guardavo quel miserabile lurido arrogante ipocrita nazista assassino e lo riconoscevo per quello che era, capivo che avevamo buttato nella fogna quello per cui avevamo combattuto… ma se quelli come Schauffler possono strisciare fuori dalle loro tane dopo pochi anni soltanto e sputare sulle donne ebree e dire loro che sono già destinate ai campi di sterminio e ai forni crematori… mi sa dire, sergente Felse, perché diavolo siamo andati a farci massacrare e uccidere?”

Del resto a Comerford basta pronunciare la parola “omicidio” perché tutti inizino a guardarsi interrogativamente… Chi avrà reso un servizio all’umanità, liberandola da quel rifiuto umano?

“il colpo che aveva sfondato la nuca di Helmut aveva anche aperto una crepa nella comunità”

Felse è quasi disposto ad augurarsi di non trovare il colpevole, a cui in molti vorrebbero dare una medaglia! Eppure il sergente

“decise che avrebbe dovuto compiere le indagini rapidamente per tutti i suoi concittadini, che avevano cominciato a scrutarsi a vicenda con dubbio e sospetto”

Dominic intanto non può fare a meno di indagare, soprattutto quando scopre che suo padre sospetta di Wedderburn! Sarà proprio Dominic a scovare gli indizi fondamentali per trovare il vero colpevole… e non esiterà a mettere in pericolo la sua giovane vita!

Se amate i gialli ben scritti, di “impianto classico”, questo romanzo fa per voi

VOTO : 8 / 10

I casi dell’ispettore Felse

  • Il bastone insanguinato (Fallen into the Pit, 1951) (Tea, 2002)
  • Un brindisi con l’assassino (Death and the Joyful Woman, 1961) (Tea, 1998) (precedentemente All’insegna della morte, Mondadori, 1964)
  • Il volo di una strega (Fight of a Witch, 1964) (Tea, 2002)
  • Il sepolcro oltre le dune (A Nice Derangement of Epitaphs oppure Who Lies Here?, 1965) (Tea, 1998) (precedentemente Una salma di troppo, Mondadori, 1966)
  • Assassinio sui monti Tatra (The Piper on the Mountain, 1966) (Tea, 2003)
  • Ballata di morte (Black is the Colour of My True Love’s Heart, 1967) (Tea, 2004)
  • L’uomo che non sapeva uccidere (The Grass-Widow’s Tale, 1968) (Mondadori, 1969 – Tea, 1999)
  • La tomba dimenticata (The House of Green Turf, 1969) (Tea, 2005)
  • Canto di morte a Delhi (Mourning Raga, 1969) (Mondadori, 1977 – Tea, 1999)
  • La porta della morte (The Knocker on Death’s Door, 1970) (Mondadori, 1997 – Tea, 2000)
  • Il marchio di Shiva (Death to the Landlords!, 1972) (Tea, 2007)
  • La sentinella della città morta (City of Gold and Shadows, 1973) (Mondadori, 1975 – Tea, 2000)
  • La pergamena dell’abbazia (Rainbow’s End, 1978) (Tea, 2008)
/ 5
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!