I DELITTI DEL CHIODO CINESE di Robert Van Gulik. I casi del giudice Dee # 12

I DELITTI DEL CHIODO CINESE. Avventura numero 12 per il giudice Dee, “il più grande investigatore della Cina Imperiale“.

I delitti del chiodo cinese. I casi del giudice Dee

Autore: Robert Van Gulik

Traduttore: C. Iarrera

Editore: O Barra O Edizioni

Anno edizione: 2012

Pagine: 221 p.

 

I delitti del chiodo cinese. Descrizione. 

Da alcuni mesi il giudice Dee è stato nominato magistrato di Pei-Chow, una provincia a pochi chilometri dagli insediamenti delle orde tartare che minacciano i confini dell’impero cinese.

La sua prima indagine sembra essere una vicenda di poco conto. In realtà è solo l’inizio di una spirale di crimini che coinvolge tutti gli strati sociali della città: la moglie di un antiquario viene trovata decapitata nella sua dimora, un celebre pugile muore avvelenato in una sauna e un terribile sospetto porta alla riapertura del caso di un mercante di cotone deceduto qualche tempo prima.

Un intrico di bramosie e passioni feroci che rischia di mettere a repentaglio la carriera e la vita stessa del giudice Dee, che mai come in questa occasione si spoglia dei panni dell’inflessibile magistrato rivelando il suo lato umano e le sue debolezze.


nota : Sul libro e sulla medicina legale nella Cina della dinastia Tang, ho trovato un interessante articolo (vedi QUI). Purtroppo è disponibile solo in inglese. Se siete interessati, scrivetemi e vi invierò la mia traduzione


I delitti del chiodo cinese. Cenni 

I delitti del chiodo cinese (titolo originale The Chinese Nail Murders) è un romanzo poliziesco del 1961, scritto in inglese dallo scrittore e diplomatico olandese Robert Van Gulik.

Il romanzo fa parte della serie di gialli storici dedicati al giudice Dee, personaggio ispirato alla figura storica del cancelliere cinese Di Renjie, vissuto nel secolo VII al tempo della Dinastia Tang.

Con questo romanzo van Gulik introduce per la prima volta in Occidente l'”omicidio del chiodo“, uno dei più celebri temi della letteratura poliziesca cinese.

I delitti del chiodo cinese. Breve riassunto e commento personale

Sono passati dodici anni dal primo incarico del Giudice Dee (vedi I delitti dell’oro cinese), che lascia Lan fang (vedi I delitti del labirinto cinese) e diventa magistrato distrettuale di Pei chow, che, all’epoca (p. 10),

«era un distretto piuttosto isolato. Tra la scarsa popolazione vi erano molte famiglie con sangue tartaro nelle vene. All’estremo settentrione stazionava la Grande Armata del Nord del generalissimo Wen Lo, che proteggeva l’impero Tang da nuove invasioni di orde tartare»

TRE CASI DA RISOLVERE

Come in tutti i romanzi precedenti, anche questa volta il giudice Dee si occupa di tre casi, apparentemente indipendenti:

  1. il cadavere decapitato
  2. gatto di carta
  3. commerciante ucciso

Presto si scoprirà che i tre crimini sono strettamente connessi e solo grazie ai suoi fedeli aiutanti il giudice Dee riuscirà ad avere la meglio sui subdoli criminali.

Per raggiungere la verità, il Giudice sarà disposto a mettere a repentaglio la sua stessa vita. Ma scommette e vince : promosso alla fine del libro.

VOTO : 8/10

A tratti si sente la stanchezza dell’autore dopo tanti romanzi e il Giudice si rivela un po’ troppo sentimentale. Ma il finale è degno di essere letto

Vi ricordo che la tredicesima avventura del giudice Dee compare nella raccolta “La scimmia e la tigre” ed è raccontata nel breve romanzo “La notte della tigre”. Passeremo quindi direttamente al numero 14, La casa del Salice

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!