Cipolla Piatta di Fara Filiorum Petri

Cipolla Piatta di Fara Filiorum Petri

Visto che stiamo parlando di cipolle, voglio raccontarvi uno dei prodotti che abbiamo scoperto nel corso del nostro viaggio di inizio febbraio, per poi raccontarvi quella che è stata la nostra “base operativa” nei pressi della Maiella!

Cipolla Piatta di Fara Filiorum Petri. Che cos’è

Dolce, aromatica e dalla forma schiacciata, la Cipolla Piatta di Fara Filiorum Petri è una vera prelibatezza. La sua consistenza è carnosa, l’aroma intenso e la pezzatura elevata, che può raggiungere anche un chilogrammo di peso.

Si tratta di una pregiata varietà di recente recupero, che, secondo quanto si racconta, già nel 1.300 era coltivata dai monaci del convento di S. Eufemia a Fara Filorium Petri.

E’ una varietà autoctona di cipolla, detta anche “PIATTONA”, che ben si adatta ai terreni argillosi di natura alluvionale della zona di Fara. In passato era coltivata in lotti dedicati, detti “cipollari”. Con il tempo, però, i semi andarono perduti e soltanto recentemente, dopo numerosi tentativi e tanta fatica si è riusciti finalmente ad isolare il seme originario, in tutto e per tutto identico a quello di un tempo.

Oggi sono gli agricoltori stessi ad essere proprietari delle sementi utilizzate per la coltivazione che avviene per lo più sui terreni dove erano collocati gli antichi cipollari.

Per preservarne e salvaguardarne la conservazione e garantire raccolti di elevata qualità, i produttori si sono riuniti in una comunità che valorizza la cipolla locale, ne promuove l’utilizzo nella gastronomia e assicura un giusto guadagno ai pochissimi produttori che si occupano della sua coltivazione.

Cipolla Piatta di Fara Filiorum Petri. Prodotto PAT

La Cipolla Piatta di Fara Filiorum Petri, o più brevemente Cipolla Piatta di Fara, è inserita nell’Elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), redatto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, ma ambisce al riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta.

Cipolla Piatta di Fara Filiorum Petri. La raccolta

Questa cipolla bianca viene raccolta nei mesi di luglio e agosto e destinata per lo più alla commercializzazione.

Ogni anno si raccolgono circa 90 quintali di cipolle. Circa 30 quintali vengono essiccati e conservati per l’inverno, mentre il resto viene venduto fresco.

Cipolla Piatta di Fara Filiorum Petri. La leggenda delle origini

Sembra che questa cipolla abbia assunto la sua particolare forma piatta a causa del modo in cui i contadini la irrigavano. Pare che, un tempo, gli agricoltori, per garantire il giusto apporto di acqua alle coltivazioni, raccogliessero dell’acqua con una pala e la versassero sulle cipolle.

La violenza del getto avrebbe causato lo schiacciamento dell’ortaggio che cominciò a svilupparsi in larghezza.

Cipolla Piatta di Fara Filiorum Petri. IN CUCINA 

Detta anche piattona, per il suo sapore particolare può accompagnare fresche insalate o piatti a base di fegatini.

Le cipolle di Fara sono inoltre l’ingrediente principale della cipollata, un piatto tradizionale a base di cipolle, cotte per lungo tempo in un tegame di coccio, in modo che diventino morbide e dolci.

Sono apprezzate anche arrostite sulla brace sotto il coppo (un apposito coperchio da apporre sulla griglia).

A quest’ortaggio e alle ricette che con esso si possono preparare è dedicata una sagra, che si svolge di solito nella prima settimana di agosto.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!