JOE PETROSINO E IL MISTERO DEL CADAVERE NEL BARILE

JOE PETROSINO E IL MISTERO DEL CADAVERE NEL BARILE è il nuovo, appassionante giallo di Salvo Toscano. Vediamo insieme di che cosa si parla

JOE PETROSINO E IL MISTERO DEL CADAVERE NEL BARILE

Salvo Toscano

Editore: Newton Compton

Anno edizione: 2019

Pagine: 285 p.

Genere : giallo storico

 

 

 

JOE PETROSINO E IL MISTERO DEL CADAVERE NEL BARILE. Descrizione

La vera storia del terrore della mano nera, il mitico poliziotto italiano che ha sfidato la mafia di Little Italy. Il romanzo dell’ascesa di Cosa Nostra a New York.

New York, 1903. Un cadavere orribilmente mutilato viene ritrovato all’interno di un barile abbandonato su un marciapiede. I sospetti portano verso la criminalità italiana.

È un lavoro per il “Dago”, il sergente Giuseppe “Joe” Petrosino, il più famoso detective della città.

L’unico dell’intero dipartimento di polizia di New York che, grazie alle sue origini italiane, è capace di passare inosservato tra i vicoli di Little Italy, capire i dialetti del sud della penisola, interpretare i simboli e le modalità delle prime organizzazioni criminali mafiose, come la temutissima Mano Nera.

Un’indagine difficile in cui Petrosino si troverà a fronteggiare non solo gli spietati padrini ma anche i violenti pregiudizi di cui sono vittime gli immigrati italiani.

Un romanzo tratto dalla storia vera della nascita della Mafia italo-americana e il coraggio degli uomini che la sfidarono

JOE PETROSINO E IL MISTERO DEL CADAVERE NEL BARILE. L’AUTORE:

Salvo Toscano, all’anagrafe Salvatore Marco Maria Toscano (Palermo, 23 luglio 1975), è uno scrittore, giornalista e blogger italiano. Nel 2005 ha pubblicato il suo primo romanzo, Ultimo appello, che ha come protagonisti i fratelli Roberto e Fabrizio Corsaro, rispettivamente un avvocato penalista e un “nerista”, un giornalista specializzato nella cronaca nera. Il suo secondo libro, L’enigma Barabba, è uscito nel 2006.

il terzo romanzo della saga dei fratelli Corsaro esce invece nel 2009. Sangue del mio sangue è un legal thriller che tocca i temi della corruzione e dalla contiguità tra politica e criminalità.

I fratelli Corsaro sono tornati nel 2015 col romanzo “Insoliti sospetti, edito da Newton Compton. Con lo stesso editore, Toscano ha pubblicato nel 2016 il thriller “Falsa testimonianza, ambientato negli anni della Trattativa Stato-Mafia.

Nel 2017 è stata pubblicata la quinta indagine dei fratelli Corsaro, “Una famiglia diabolica“.

I LIBRI DI SALVO TOSCANO

  • Ultimo appello (Dario Flaccovio Editore) 2005
  • L’enigma Barabba (Dario Flaccovio Editore) 2006
  • Elena, racconto nell’antologia La scelta – Storie da non dimenticare (Novantacento) 2007
  • Sangue del mio sangue (Dario Flaccovio Editore) 2009
  • L’assenza, racconto nell’antologia Verso Tindari (Navarra editore) 2010
  • La traversata (Novantacento) 2011
  • Non sono una santa, racconto nell’antologia Palermo Criminale (Luarana) 2014
  • La camera grassa – Una dieta per i consigli regionali degli sprechi (Rubbettino) 2014
  • Insoliti sospetti (Newton Compton) 2015
  • Falsa testimonianza (Newton Compton) 2016
  • Una famiglia diabolica (Newton Compton) 2017
  • L’uomo sbagliato – Le indagini dei fratelli Corsaro (Newton Compton) 2018
  • Joe Petrosino. Il mistero del cadavere nel barile (Newton Compton) 2019

JOE PETROSINO E IL MISTERO DEL CADAVERE NEL BARILE. Breve riassunto e commento personale

Centodieci anni sono passati dall’omicidio di Petrosino a Palermo. Era infatti il 12 marzo 1909, quando il tenente Petrosino fu raggiunto da quattro colpi di pistola mentre attendeva il tram al capolinea di piazza Marina. E Toscano ha deciso di raccontarci la sua storia con questo libro, che spero sia solo il primo di una nuova serie!

Che dire di questo romanzo? Ti cattura sin dalle prime righe, quando ti trovi a bordo del transatlantico che sta portando in America tanti disperati e qualcuno che invece “è venuto per prendersela l’America”. Senza chiedere il permesso a nessuno

E poi ti conquista parola dopo parola, coinvolgendoti nell’atmosfera di inizio secolo di un’America che odia gli Italiani, visti come delinquenti, incapaci di imparare una nuova lingua.

Ci divertiamo quando l’ispettore ebreo chiamato sul luogo del ritrovamento del famoso “cadavere nel barile” scambia il crocifisso per un oggetto oscuro, “creato per qualche rituale oscuro“.

Ma proviamo infinito dolore al pensiero di quello che i nostri connazionali hanno sopportato. Già il soprannome dato a Petrosino, l’eroico poliziotto che osò sfidare la mafia anche al di qua dell’Atlantico, “DAGO”, la dice lunga su quello che gli americani pensavano di noi.

Infatti sembra che l’insulto derivi dall’inglese dagger (coltello) e sia legato allo stereotipo dell’italiano come popolo facile all’utilizzo del coltello, accoltellatore.

Giuseppe Joe Petrosino, “uno dei primi poliziotti italiani di New York”, non è amato dai suoi colleghi. Del resto era stato

Teddy Roosevelt in persona a nominarlo sergente, quando ancora comandava la polizia in città, prima di arrivare alla Casa Bianca

il capo dell’investigativa, McClusky, lo chiama “Mister Celebrità” e lo odia, forse perché mette in evidenza le su scarse doti! Infatti subito Petrosino rie

sce a mettere i suoi colleghi sulla pista giusta. I giornalisti lo osannano, i suoi colleghi lo detestano, ma lui, Petrosino, va avanti per la sua strada,  con l’aiuto di Bonnoil, il franco-irlandese che gli fa da spalla.

E mentre conosciamo sempre meglio il clima di Little Italy e le pene dei suoi abitanti, poco alla volta ci facciamo conquistare da questo investigatore di poche parole, timido e onesto.

In particolare, mi è piaciuto il personaggio di Salvatore Marchese, falsario in pensione e informatore dei federali, che si occupa con amore del figlio tetraplegico. Marchese è un uomo istruito, che “leggeva un libro ogni settimana da quando aveva 14 anni” e che spiega con semplicità quella che è la realtà dei suoi connazionali. A William Flynn, a capo dei Federali, spiega il perché di quell’omicidio così teatrale:

Chi ha fatto trovare quel morto…voleva dare una lezione. E la lezione devono vederla tutti

C’entra dunque la Mafia? gli chiede Flynn. E Marchese, paziente, spiega qual è la situazione della Sicilia ( e il sentimento comune a tutto il Regno delle Due Sicilie):

La Sicilia è sempre stata sotto padrone…ora sono arrivati i peggiori di tutti: gli Italiani. Quando scese Garibaldi, Palermo era un fiore di città. E la Sicilia forse ricca non era, ma manco poverissima.

I Piemontesi si sono fottuti tutto…L’oro, le ricchezze, i beni della Chiesa, pure i macchinari delle imprese. Pure il ferro dei binari del treno…Ci sono paesi interi che si sono svuotati dopo l’Unità d’Italia

Per questo la Mafia ha trovato terreno fertile:

Quando lo Stato non c’è, quando il governo è tuo nemico…ci vuole qualcuno che ne prenda il posto. Che diventa un altro Stato, impone le sue leggi e si fa rispettare

E a Manhattan è lo stesso. Gli “stranieri” disprezzano i SIciliano, che considerano come animali e non si impegnano a proteggerli

Manhattan forse è ancora meglio della Sicilia per fare attecchire quella cosa…I tempi della Mano Nera stanno per finire…Questa è l’alba di un’altra cosa, molto più pericolosa

E con lui concorda Petrosino, che vuole a tutti i costi impedire che il cancro che ha distrutto la Sicilia possa attecchire anche in America!

Il libro ve lo consiglio, perché si fa leggere tutto d’un fiato e dimostra ancora una volta la bravura di Toscano, che riesce a farci immergere nel clima di quegli anni senza distrarci dalla trama gialla!

VOTO : 9/10

 

JOE PETROSINO E IL MISTERO DEL CADAVERE NEL BARILE. La tavola dei briganti

I sentimenti anti-piemontesi espressi da Marchese mi hanno fatto venire in mente la tavola dei briganti abruzzese. Per chi non lo sapesse, si tratta di una serie di rocce sulla Maiella dove briganti e pastori  incisero scritte e simboli per raccontare la loro vita ed i loro ideali.

La frase più suggestiva incisa sulla roccia è la seguente:

Leggete la mia memoria per i cari lettori. Nel 1820 nacque Vittorio Emanuele Re d’Italia. Primo il 60 era il regno dei fiori, ora è il regno della miseria.

Per saperne di più sui briganti della Maiella, cliccate QUI

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!