TE’ UN SORSO DI SALUTE

TE’ UN SORSO DI SALUTE

RAFFINATA BEVANDA CALDA, DISSETANTE FREDDA, SALUTARE SEMPRE

In commercio ne troviamo infinite varietà e la confusione aumenta ogni giorno di più…rosso, bianco, nero, verde, con mille aromi diversi! Gli scaffali dedicati al tè sembrano crescere in continuazione!

Proviamo allora a fare un po’ di chiarezza…

TE’ UN SORSO DI SALUTE. La pianta del tè

La pianta del tè (Camellia sinensis) è una pianta arbustiva sempreverde, appartenente alla famiglia delle Teacee, coltivata principalmente in India, Sri Lanka, Cina, Giappone, ma anche in Kenia e in Brasile. Piccole coltivazioni si trovano anche a Creta!

Tutti i tipi di tè traggono origine dalla lavorazione delle foglie, dei germogli e di altre parti di questa pianta: soltanto i metodi di lavorazione differenziano le varie tipologie.

E’ dalla Cina che arriva il più vasto patrimonio di conoscenza sulla coltivazione del tè. Della Camellia Sinensis esistono sostanzialmente TRE TIPI, chiamati “China”, “Assam” e “Cambogia”.

TE’ UN SORSO DI SALUTE. I TIPI DI TE’

Da queste tre tipologie derivano le innumerevoli varietà di tè consumate al mondo: le differenze, come dicevamo prima, dipendono dal periodo, dal luogo e dal metodo di raccolta, oltre che dalle lavorazioni cui vengono sottoposte, che incidono, su colore, sapore, aroma e contenuto di teina.

TE’ VERDE

Nel tè verde, le foglie, non sottoposte a fermentazione, conservano il colore verde e danno un infuso profumato e dal colore chiaro.

Essiccando le foglie all’aria, si ottiene il tè bianco; lasciando ossidare completamente le foglie si ottiene il tè nero; lasciandole parzialmente ossidare e poi trattandole con il calore si ottiene il tè oolong.

Per saperne di più sul tè verde, cliccate QUI

Se invece conoscere meglio il tè matcha, cliccate QUI

TE’ GIALLO

Simile al tè verde, si ottiene sottoponendo a cottura le foglie del tè. Dona un infuso dolce e fresco

TE’ BIANCO

Il più raro e pregiato è il tè bianco, che già nell’antica Cina veniva offerto solo agli alti funzionari di corte. Frutto di una lavorazione particolarissima, produce una bevanda molto chiara e con un sapore delicatissimo.

TE’ OOLONG

L’Oolong è un tè parzialmente fermentato, coltivato principalmente nel Fujian e a Taiwan. Sottoposto a ossidazione, ha colore scuro e colore intenso.

TE’ NERO

Per ottenere il tè nero sono richieste ben quattro fasi: appassimento, arrotolamento, fermentazione, essiccazione.

Si ottiene così un tè scuro, forte e ricco di teina.

TE’ ROSSO

Il tè rosso (detto anche Pu-erh) si beve invecchiato, dopo una doppia fermentazione. E’considerato un tè medicinale. Riduce infatti il colesterolo, aiuta la digestione, pulisce il sangue ed abbassa la temperatura corporea.

ALTRE TIPOLOGIE

Alle sei tipologie illustrate sopra, se ne affiancano molte altre, senza considerare le MISCELE e i TE’ AROMATIZZATI

COME SI PREPARA

Bevanda rituale non solo in Cina, ma anche in Marocco, Russia, Giappone e India, il tè viene preparato in modi e con procedure diverse a seconda degli usi locali. In Italia, di solito, con il termine tè indichiamo quello “all’inglese”, preparato con un bollitore per l’acqua e una teiera calda, in cui si mette il tè e poi di versa l’acqua calda. Le foglie vengono lasciate in infusione per 4 – 5 minuti, dopodiché il tè viene versato nelle tazze, filtrandolo con un colino

TE’ UN SORSO DI SALUTE : La Leggenda

Secondo la leggenda cinese, fu l’imperatore Chen Nung (Shen Nung), nell’anno 2737 a.C., a fare per primo la scoperta del tè. Infatti mentre era seduto a riposare all’ombra di un albero di tè selvatico, alcune foglie di tè caddero nell’acqua messa a bollire, dandole un colore dorato.

Dopo aver bevuto quella strana bevanda, l’imperatore si sentì preso da un enorme benessere e volle conoscere meglio l’albero che aveva prodotto quella foglia, favorendone così l’uso e la coltivazione.

Per gli Indiani, invece, le prime piantine di questa pianta nacquero dalle palpebre di Bodhidarma, un missionario buddista indiano che raggiunse la Cina nel 526 d.C. Figlio del re delle Indie Kosjuwo, Bodhidarma aveva fatto voto di non dormire durante i sette anni della sua meditazione, ma dopo i primi cinque anni fu assalito dalla sonnolenza. Raccolse delle foglie da un cespuglio vicino e masticandole recuperò le forze. Si trattava naturalmente di tè.

I buddisti giapponesi raccontano una diversa versione della storia di Bodhidarma.

Dopo tre anni di veglia, il monaco si lasciò prendere dal sonno. Al suo risveglio, furioso per la sua debolezza, per punirsi si tagliò le palpebre e le sotterrò. Dopo qualche anno, passando nuovamente nello stesso luogo, si accorse che dalle sue palpebre era cresciuto un arbusto selvatico, le cui foglie producevano una bevanda, che dava forza e aiutava a mantenere gli occhi aperti durante le lunghe veglie di meditazione.

Ma la medicina moderna ci ha insegnato che le proprietà del tè vanno ben oltre la capacità di mantenere svegli  e favorire la concentrazione.

Astringente, blandamente diuretico, antinfiammatorio, con proprietà tonificanti sui nervi, sulla circolazione e sulla respirazione, ricco di polifenoli ed antiossidanti… Ed ogni varietà ha proprietà specifiche!Ce ne occuperemo nei prossimi articoli.

TE’ UN SORSO DI SALUTE : La storia

Pensate : la prima citazione del tè si trova in un libro di medicina cinese del 222 d.C. Già nel III secolo, il tè era diffuso e godeva anche di una certa  popolarità tra le persone, che lo consideravano salutare e rigenerante.  Fino al IV secolo, però, il tè era usato per formare degli impiastri da applicare sul corpo per i dolori reumatici. Ma è proprio in questo periodo che si inizia a preparare in una maniera simile a quella attuale. Le foglie venivano essiccate e pressate in panetti; venivano poi frantumate con il mortaio e bollite in acqua con sale, zenzero, buccia d’arancia e talvolta anche cipolle. Il tè non era infatti considerato una bevanda, ma un ingrediente per pietanze simili alle nostre zuppe.

Con la dinastia Sung, dal X al XIII secolo, il tè diventa una moneta di scambio in tutto l’Impero.

Cambia anche il metodo di preparazione: le foglie vengono ridotte in una polvere finissima, che vien poi sbattuta con un frustino di bambù nell’acqua bollente. Il tè verde matcha viene ancora oggi preparato nella stessa maniera.

Ne XIII secolo, con la dinastia Ming, le foglie essiccate vengono lasciate in infusione in acqua tiepida, come si fa oggi.

IL TE’ IN EUROPA

Il tè fu inizialmente portato in Europa dalla Repubblica di Venezia attraverso vie commerciali antichissime che essa controllava e che coincidevano con quelle della seta e delle altre spezie orientali.

Dopo Venezia,  furono Olandesi e Portoghesi a importare tè dalla Cina. Gli inglesi arrivarono solo più tardi, ma riuscirono a sfruttarne le potenzialità commerciali meglio dei predecessori: la Compagnia Orientale delle Indie ne fece uno dei prodotti su cui si basava la propria potenza.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!