SOLSTIZIO D’INVERNO 2019

SOLSTIZIO D’INVERNO 2019

Come forse ricorderete, parlando della festa di Santa Lucia, abbiamo accennato al fatto che non è proprio il giorno più corto dell’anno (vedi QUI)!

“L’onore” spetta invece al giorno del Solstizio d’Inverno, in cui comincia ufficialmente anche la stagione più fredda dell’anno!

Per convenzione è stato fissato al 21 dicembre, ma come tutti gli eventi legati al moto terrestre, in realtà la data varia.

Quest’anno cade il 22 dicembre alla 5.19 ora italiana (4.19 UTC)!

Vediamo insieme di che cosa si tratta e come mai è legato al Natale!

SOLSTIZIO D’INVERNO 2019. Di che cosa si tratta

Il Solstizio d’inverno segna l’ingresso dell’inverno e rappresenta il giorno in cui la notte è più lunga del giorno! Per esempio, a Roma il giorno durerà 9 ore e 7 minuti, col sole che si leverà alle 7 e 35 e tramonterà alle 16.42.

Al nord la giornata sarà ancora più corta: a Bologna avranno solo 8 ore e 48 minuti di luce, a Milano 8 ore e 41 minuti!

In corrispondenza del solstizio d’inverno, infatti,  il Sole raggiunge il punto di declinazione minima nel suo moto apparente lungo l’eclittica, ossia il cammino illusorio che la nostra stella disegna in un anno rispetto alla sfera celeste.

Vi ricordo che mentre la Terra percorre la sua orbita attorno al Sole, a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre (di 23°27′), il nostro pianeta si rivolge alla nostra stella in modi differenziati nel corso dell’anno ed è proprio questo che dà origine alle stagioni. Sull’orbita terrestre attorno al Sole (che è un’ellisse), sono stati individuati alcuni punti caratteristici : solstizi ed equinozi.

In pratica, nel giorno del solstizio d’inverno, nell’emisfero boreale abbiamo la giornata più corta di tutto l’anno.

Nell’emisfero australe, invece, segna l’arrivo della stagione estiva!!!

Dopo il 22 dicembre le ore di luce torneranno progressivamente ad aumentare fino a raggiungere il massimo fra sei mesi, quando cadrà il solstizio d’estate.

L’inverno terminerà invece il 20 marzo 2020, quando arriverà il turno dell’equinozio di primavera.

Il solstizio d’inverno non è quindi un giorno ma uno specifico istante, quello in cui il Sole, nel suo moto apparente nella volta celeste, raggiunge il punto di declinazione minima, venendosi a trovarsi direttamente sopra al Tropico del Capricorno e alla massima distanza al di sotto dell’equatore

SOLSTIZIO D’INVERNO 2019. Il Solstizio e il Natale

Come avevamo detto anche in precedenza, la parola solstizio deriva dal latino “solstitium”, unione di “sol” (“sole”) e “sistere”, che significa “fermarsi”.

Nel corso dei solstizi, invernale o estivo, infatti, sembra che il Sole compia una “sosta” nel suo percorso lungo la volta celeste.

In particolare, in prossimità del solstizio d’inverno la nostra stella sembra tramontare e risorgere dalla medesima posizione, a causa della lenta variazione della declinazione.

I Romani celebravano questo evento con la festa del Sol Invictus. Il Natale è stato fissato il 25 dicembre per sostituire i festeggiamenti pagani legati al culto di “Sol invictus”, ovvero del Sole invincibile!

I Romani non erano gli unici a celebrare il giorno del solstizio. Anzi, in realtà il culto del Sol invictus viene da Oriente e fu portato a Roma solo sul finire dell’Impero.

Fu l’imperatore Aureliano ad ufficializzare in tutto l’impero romano il Dies Natalis Solis Invicti nel 274 d.C. L’imperatore aveva appena concluso la riunificazione dell’impero romano, reduce dalla  vittoria sulla regina Zebedia del Regno di Palmira, che fu possibile solo grazie all’aiuto della città – stato di Emesa.

In segno di ringraziamento, l’imperatore trasferì a Roma la classe sacerdotale e il culto del Sole di Emesa. Fece poi edificare un tempio a Roma, sulle pendici del Quirinale, in onore del Sole Invincibile.

Ma anche in precedenza, dal 17 al 24 dicembre, a Roma si tenevano i Saturnali, dedicati al dio Saturno, il Cronos greco.

I Saturnali erano una festa religiosa e sociale in cui i ruoli si ribaltavano e per un giorno gli schiavi erano padroni. Durante i Saturnali, si festeggiavano inoltre le Opalie, il 19 dicembre, dedicate ad Opi, dea dell’abbondanza.

SOLSTIZIO D’INVERNO 2019. Festa di Yule

Come dicevamo, da millenni gli uomini celebrano la vittoria della luce sulle tenebre. Le feste pagane spesso richiamavano l’importanza della trasformazione e della rinascita.

In particolare, nella tradizione celtica, il solstizio d’inverno era celebrato con la festa di Yule. 

La parola Yule deriva forse dal norreno Hjól (“ruota”), con riferimento al fatto che, nel solstizio d’inverno, la “ruota dell’anno si trova al suo estremo inferiore e inizia a risalire”.

Tale festa rendeva omaggio alla fine del buio e celebrava il graduale ritorno della luce.

Per gli antichi, infatti, il movimento degli astri avveniva per volontà degli dei, per cui il solstizio segnava la vittoria della luce sulle tenebre.

Tra i vari temi legati a Yule, il principale è quello della battaglia tra il vecchio Re dell’Agrifoglio, simbolo di oscurità e di vecchiaia, e il giovane Re della Quercia che simboleggia la luce del nuovo anno. Il vecchio sovrano viene simbolicamente ucciso e il giovane Re prende il suo posto sul trono per governare.

Con il rito del ceppo di Yule si perpetua ogni anno, oltre alla tradizione di stringersi tutti attorno al fuoco, anche questa antica e ripetuta battaglia.

Tra i simboli antichi del solstizio, passati poi anche a noi, ricordiamo il vischio, che richiama la vita e la rigenerazione.

La raccolta del vischio avveniva in due momenti importanti dell’anno: a Samhain e nel Giorno di San Giovanni. I DRUIDI  lo tagliavano usando un falcetto d’oro. 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!