SANTA LUCIA. La festa della luce nel cuore dell’inverno

SANTA LUCIA. Un assaggio di Natale per grandi e piccini in molte zone d’Italia e del mondo.

La giornata che la Chiesa (cattolica e ortodossa) dedica a Santa Lucia martire (Siracusa, 283 – Siracusa, 13 dicembre 304), protettrice degli occhi, dei ciechi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini (e quindi anche dei quattrocchi come me) è una delle feste che più mi ricorda la mia infanzia.

…Quanti ricordi legati a questo giorno…

Quand’ero piccola, Nonna regalava sempre qualcosa a me e mia sorella per questo giorno. La Nonna amava molto questa festa ed era particolarmente devota alla Santa patrona della vista.

A me sono rimasti bellissimi ricordi e così cucino sempre qualcosa di speciale per questo giorno.

Quest’anno voglio condividere con voi alcune delle ricette della tradizione familiare!

Santa Lucia. Un po’ di storia

Nata a Siracusa nel 283 d.C. in una famiglia ricca e nobile, a soli 5 anni perse il padre e, con la madre, decise di dedicare la propria vita a Gesù, facendo voto di povertà e castità.  Secondo la tradizione, Lucia era una bellissima bambina, ma, nel rispetto delle scelte fatte, ignorava le attenzioni di numerosi ragazzi.

Nel 304 d.C., l’Imperatore Diocleziano emanò un editto di persecuzione di tutti i cristiani. Uno dei pretendenti di cui Lucia aveva respinto le attenzioni, per vendicarsi, la denunciò per la sua religione

Non piegandosi all’abiura (non volendo cioè rinunciare alla sua fede) la giovane subì la minaccia di essere esposta tra le prostitute e pronunciò la famosa frase:

Il corpo si contamina solo se l’anima acconsente”.

Ebbe la forza di sopportare atroci torture finché il 13 dicembre di quell’anno, a 22 anni, la piccola cristiana venne condannata e uccisa sulla pubblica piazza. La leggenda narra che la sua anima, liberatasi dalle catene terrene, volò felice in Paradiso.

La leggenda popolare narra anche che alla Santa furono strappati gli occhi, per questo spesso è raffigurata con un vassoio in mano su cui sono posti gli occhi.

Da allora, in tantissime città, non solo italiane, il 13 dicembre è diventato un giorno di festa per i più piccoli, che attendono la notte durante la quale Santa scende dal cielo con il suo asinello per lasciare, fuori la porta di casa dei bambini più buoni, un sacco pieno di doni e dolcetti


Santa Lucia o Babbo Natale?

In alcune regioni del Nord Italia, come il Trentino, il Friuli Venezia Giulia, la Lombardia, l’Emilia e il Veneto esiste una tradizione legata alla Santa, il 13 dicembre, giorno della sua morte.

La notte di Santa Lucia si celebra tra il 12 e il 13 dicembre quando Lucia percorre le strade di ogni città con il suo asinello, distribuendo i doni ai bambini buoni e riservando il carbone a quelli cattivi.
Nei giorni precedenti la festa, i bambini possono scrivere alla Santa una letterina con i loro desideri: ovviamente, non è detto che tutte le richieste vengano soddisfatte.

SANTA LUCIA E LA SICILIA

La festa di S. Lucia è particolarmente sentita in Sicilia, dove la santa è patrona di Siracusa. Il 13 dicembre la statua argentea di Lucia lascia la cattedrale sull’isola di Ortigia e, in processione, raggiunge la terraferma, nella basilica di Santa Lucia al Sepolcro, dove resta fino al 20 dicembre.

Quel giorno la statua ritorna a Ortygia fra lumiere e fuochi d’artificio. La tradizione vuole che, in tutta la Sicilia, il 13 dicembre non si mangi pane, ma soltanto legumi e verdure. L’usanza sarebbe nata in memoria di una carestia che afflisse la Sicilia nel XVIII secolo, che finì grazie all’intervento miracoloso della martire, che fece giungere sull’isola una flotta di navi cariche di frumento.

LE RICETTE DELLA TRADIZIONE SICILIANA

In ricordo dell’avvenimento,quasi ovunque in Sicilia, dopo la messa, si mangia la cuccìa, un dolce (forse di origine araba) a base di grano cotto, condito in vari modi. Secondo la tradizione, il frumento si cuoceva con il sale e vi si aggiungevano i ceci. Il piatto era poi condito con ricotta salata grattugiata e olio.

Tipiche di santa Lucia sono anche le panelle, a base di farina di ceci.

Altro ingrediente principe della festa è il riso, presentato sotto forma di arancine o di minestre, condite con gli sparaccieddi, i broccoletti.

DIFFUSIONE DELLA FESTA

Nel corso del Medioevo, il culto di Lucia si è diffuso in tutta Italia, dando vita ad altre credenze e usanze.

La festa di Santa Lucia raggiunse la lontana Scandinavia e il fatto che cadesse il giorno del solstizio di inverno, insieme alla radice “lux” del nome Lucia, ha fatto sì che, specie in Svezia, questa festa segnasse la fine del buio e l’arrivo della stagione migliore.
Il 13 dicembre si festeggia quindi sia il giorno più corto dell’anno che l’avvento delle giornate con maggiore luce in prossimità del Natale.

Santa LUCIA IN SVEZIA

Il re Canuto di Svezia proclamò che il Natale sarebbe durato un mese, dal 13 dicembre – all’epoca giorno del solstizio d’inverno – fino al 13 gennaio, giorno appunto in cui veniva festeggiato S. Canuto.

Si racconta che furono i missionari cristiani a parlare di S. Lucia al popolo e a diffonderne il culto. Gli svedesi dimostrarono subito molto amore per Lucia, “colei che porta luce”, festeggiata proprio il giorno del ritorno del sole e della vita.

Secondo la tradizione, S. Lucia si recava nelle catacombe per portare cibo ai confratelli che lì si nascondevano e celebravano i propri riti. Per tenere con le mani la maggiore quantità di cibo possibile, si faceva luce in quegli stretti cunicoli sotterranei recando una lampada fissata ai capelli.

In ricordo di queste visite, la mattina del 13 dicembre, nelle famiglie svedesi, la figlia maggiore si sveglia il mattino presto per preparare caffè e dolci che servirà poi, vestita con tunica bianca cinta da una fascia rossa, alla propria famiglia ancora a letto; le altre figlie invece si vestiranno con tunica bianca cinta da una fascia bianca.

Nel 1927 poi un quotidiano di Stoccolma decise di bandire un concorso per eleggere la cosiddetta “Lucia di Svezia” che, con una corona di sette candele e vestita di una tunica bianca, doveva raccogliere le offerte e i doni da distribuire ai poveri e ai bisognosi in occasione delle feste natalizie.

L’iniziativa ebbe un successo clamoroso che persiste tutt’oggi, tanto che, a Stoccolma, ad incoronare la prescelta è il vincitore del premio Nobel per la letteratura.

Dal 1950 la festa svedese è collegata a quella siciliana, cosi’ la Lucia svedese si reca a Siracusa per partecipare alla processione che conclude i festeggiamenti in onore della Santa.

SANTA LUCIA IN ABRUZZO

Il culto per questa Santa è molto diffuso in Abruzzo e risale a molti secoli fa. Inoltre è  alimentato da numerose tradizioni e leggende.
Non si hanno notizie certe su come e quando il culto della Santa di Siracusa sia pervenuto tra le nostre montagne.

A Prezza, vicino Sulmona, il corpo di Santa Lucia, in viaggio per Venezia su volere del Doge Enrico Dandolo, sostò per ragioni di sicurezza.

Naturalmente nel piccolo centro si sviluppò il culto per la Santa e Le fu dedicata una cappella votiva nel 1200.

QUALCHE CURIOSITÀ

Si racconta che il corpo della santa, prelevato a Siracusa nel 1040 dai Bizantini di Giorgio Maniace, giunse a Costantinopoli; da qui fu poi trafugato dai Veneziani, che conquistarono la capitale bizantina nel 1204. Per questo motivo è attualmente conservato e venerato nella chiesa di San Geremia a Venezia.

CURIOSITÀ numero 2. Rocca di Cambio (AQ)

La devozione delle popolazioni dell’Altopiano delle Rocche alla santa protettrice della vista, patrona di Rocca di Cambio, si fa risalire al XIII secolo; i festeggiamenti in onore della santa, che richiamano fedeli da tutta la Marsica, hanno luogo durante l’ultimo fine settimana di giugno, anziché nella tradizionale data del 13 dicembre.

Lo spostamento della festa al periodo estivo, deciso fin dal 1794, fu una conseguenza dell’estrema rigidità climatica della zona e delle oggettive difficoltà che s’incontravano nello svolgimento della processione lungo l’impervio viottolo, solitamente innevato e ghiacciato, che in meno di due chilometri congiungeva l’abitato di Rocca di Cambio con la chiesa di Santa Lucia.

” Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia”?

Scientificamente il giorno più corto dell’anno corrisponde al Solstizio d’Inverno, che quest’anno sarà il 22 Dicembre alle 5:19.

Come per molti degli antichi proverbi, anche questo trova le sue origini nel periodo in cui (prima della riforma gregoriana del calendario) la sfasatura tra il candelario civile e solare era tale che il solstizio d’inverno cadeva proprio fra il 12 e il 13 Dicembre.

Con la riforma del calendario, introdotta da Papa Gregorio XIII nel 1582, si passò direttamente dal 4 Ottobre al 15 Ottobre, togliendo quindi i 10 giorni di sfasatura accumulati negli oltre 10 secoli precedenti. Il solstizio passò così al 21-22 Dicembre ma la festa della Santa rimase sempre al 13.

LE RICETTE PER SANTA LUCIA

Queste le ricette di solito preparo per la festa

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!