RIBES TANTI COLORI MOLTO BENESSERE

RIBES TANTI COLORI MOLTO BENESSERE

Torniamo finalmente a parlare dei frutti di bosco, con l’ultimo dei più comuni in ordine alfabetico!

Come tutti i frutti di bosco, anche i ribes, qualunque sia il loro colore, rientrano tra i “superalimenti“, cibi, cioè, ricchi di nutrienti benefici per l’organismo.

RIBES TANTI COLORI MOLTO BENESSERE: introduzione

Il ribes è un arbusto appartenente alla famiglia delle Sassifragacee, che può raggiungere tranquillamente i due metri di altezza.

Ha foglie lobate e cresce spontaneo nei boschi oppure coltivato. I fiori del ribes hanno cinque petali di colore variabile. I suoi frutti sono bacche riunite in grappoli di diversa lunghezza a seconda della specie, che maturano tra giugno e settembre.

Il genere Ribes è diffuso in quasi tutta l’Europa e in gran parte del Nord America, area di cui è originario. È presente anche in tutta l’Asia, a nord di una linea che collega il Caucaso al Giappone meridionale, in aree ristrette del Nord Africa e lungo le Ande, fino alla Terra del Fuoco.

A questo genere appartengono circa 150 varietà, ma le più diffuse sono tre:

  • Ribes nero o “cassis” (Ribes nigrum), con frutti neri e sapore più aspro rispetto ai successivi. Con essi si prepara un liquore molto amato in Francia, il Cassis;
  • Ribes rosso o ribes a grappoli (Ribes rubrum), dai frutti rossi;
  • Uva spina o ribes uva spina (Ribes uva-crispa), con frutti verdastri.

Il ribes viene generalmente raccolto da giugno ad agosto; la  variante gialla della pianta di ribes è altresì conosciuta come uva spina, ed è ricca di acido citrico e pectina, come anche di vitamine e sali minerali. Il ribes nero ha invece proprietà antinfiammatorie ed antiallergiche.

Oltre a essere consumati freschi, i ribes sono utilizzati come ingrediente per vari tipi di torte e dolci al cucchiaio, oltre che per gelatine e sciroppi. La sua polpa acidula e dolce, infine, è perfetta per realizzare ricette salate con la frutta a base di cacciagione e verdure

RIBES tanti colori molto benessere: UNO SCUDO PER LA SALUTE

Il ribes, rosso o nero o bianco, cresce spontaneo nel Centro Italia e nell’Appennino, dove viene colto già a partire da luglio.

Se vi piace raccogliere piante selvatiche, iniziate a prendere i frutti dalla parte superiore dell’arbusto, dove il ribes è più maturo, e continuare verso il basso.

Il ribes è ricco di acido citrico, acido malico, vitamina C, oligo-elementi, acidi polinsaturi, flavonoidi e antociani e svolge un’azione diuretica e depurativa, astringente, rinfrescante e protettiva nei confronti della retina, dei vasi e dei capillari. Inoltre ha un indice glicemico molto basso e si digerisce facilmente.

In ambito terapeutico viene utilizzata ogni parte del ribes: le gemme per aiutare l’organismo a combattere le infiammazioni, le foglie per depurare ed i frutti per rafforzare l’apparato circolatorio.

In cucina il ribes, oltre ad essere mangiato fresco nello yogurt o come decorazione per piatti salati, dolci e cocktail, è ottimo anche per preparare la marmellata e dei liquori dolci..

Il ribes ha un sapore più acidulo che dolce, ma è ottimo nella preparazione di tisane diuretiche: le bevande a base di ribes sono infatti un toccasana contro la fatica e lo stress.

Avendo inoltre un alto contenuto di vitamina C, il ribes è indicato nei casi di artrite e disturbi del fegato.

RIBES ROSSO

Il ribes rosso, quello prevalentemente coltivato in Italia, ha una polpa dolce-acidula, acquosa, con numerosi semi piccolissimi;grappoli possono essere compatti o più o meno radi e allungati; di questa tipologia n esistono diverse cultivar, tutte di provenienza straniera, ma che si adattano bene alle condizioni presenti anche in Italia.

Le sue bacche sono molto gradevoli per il consumo fresco, ma il mercato italiano ne assorbe una quantità molto limitata destinata prevalentemente alla trasformazione, sotto forma di marmellate, gelatine e sciroppi, ma anche per la produzione di succo, sorbetti, sciroppo. In alcune cucine, prevalentemente del nord, viene impiegato per condire piatti a base di riso o per fare salse da accompagnare a carne e pesce; si usa anche per aromatizzare liquori e per guarnire piatti dolci e salati.

Il Ribes rosso ha un’azione diuretica, rinfrescante e lassativa e viene indicato per chi soffre di reumatismi, artriti, gotta, dispepsia e insufficienza epatica ed è usato, in succo, per le infiammazioni del cavo orale.

RIBES NERO

Molto diffuso nei Paesi dell’Europa centro-settentrionale, è ricchissimo di vitamine A e C; i suoi frutti contengono moltissimi antiossidanti, utili per rallentare il processo d’invecchiamento delle cellule; contiene anche numerosi antociani che, come nel caso del mirtillo, possono contribuire a migliorare la vista.

Si usa soprattutto per preparare marmellate o succhi, ma anche per macedonie e vari tipi di dolci, torte e budini. Più aspro rispetto ad altre varietà di ribes, il succo di quello nero viene usato anche come aromatizzante per vini e aceti ed è un elemento fondamentale del liquore francese “Crème de Cassis”.

Del ribes nero si usano anche le foglie, con le quali si preparano infusi antinfiammatori, antiallergici, diuretici, tonici e sudoriferi.

UVA SPINA : Ribes uva-crispa

L’uva spina è un cespuglio appartenente alla famiglia delle Saxifragacee: questa specie di frutta fresca è infatti comunemente conosciuta anche con il nome di ribes giallo.

La pianta è un piccolo cespuglio, che può raggiungere un’altezza di 1.5 m, con germogli dotati di spine; gli arbusti di uva spina sono però meno vigorosi del ribes.

I frutti, come per il ribes, sono delle bacche di forma sferica o ovale, dalla superficie più o meno liscia. In base al colore si distinguono tipologie di uva spina a bacca verde, gialla e rossa. La polpa è croccante, di sapore dolce e leggermente acidula.

I frutti dell’uva spina possono essere destinati sia al consumo fresco che alla trasformazione.

L’uva spina è apprezzata per i suoi frutti appariscenti e ricchi di sali minerali, con un buon tenore di vitamina C. La raccolta dell’uva spina va da fine giugno a fine luglio a seconda della varietà ed è resa difficoltosa dalle lunghe spine presenti all’apice dei frutti.

Ci occuperemo di ciascuno separatamente in modo più approfondito.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!