PASTIERA DI FARRO

PASTIERA DI FARRO

Immancabile a Casa Ignorante, per anni la pastiera è stato l’unico dolce che sapessi preparare! Ovviamente non ho saputo resistere e, nel tempo, ho sperimentato tante ricette diverse, modificando ripieno e frolla. Questa è l’ultima versione, con ripieno di farro e frolla pure di farro. Che, a quanto pare, sarebbe anche la “vera” ricetta…

A fine ricetta vi racconto qualche curiosità sulla pastiera e nei prossimi giorni vi proporrò anche la versione classica, che non vi ho mai postato!

Invece del farro potete anche usare il grano saraceno e realizzare la frolla con farina di riso e di mandorle, per una versione senza glutine!

PASTIERA DI FARRO. La ricetta per 6-8 persone

STAMPO DA 24 cm di diametro

  • DIFFICOLTÀ : media
  • PREPARAZIONE : 30 minuti + il riposo della pasta frolla e il raffreddamento del ripieno (vi occorrerà complessivamente un’ora e mezzo)
  • COTTURA : 60 minuti

INGREDIENTI

⇒ PER IL RIPIENO

  • LATTE 1 LITRO
  • RICOTTA 250 g
  • FARRO 200 g
  • ZUCCHERO 2-3 cucchiai
  • PISTACCHI 100 g
  • UOVA 1
  • CANNELLA 1 stecca
  • LIMONE la scorza (intera) di uno
  • FIORI DI ARANCIO q.b.

⇒ PER LA FROLLA AL FARRO

  • FARINA DI FARRO 350 g
  • BURRO 100 g
  • UOVA 1 + 1 TUORLO
  • ZUCCHERO 80 – 100 g

PREPARAZIONE

FASE 1 : PREPARARE IL RIPIENO

Mettete il farro in una casseruola con il latte, la stecca di cannella, le scorze di limone e 2-3 cucchiai di zucchero.

Fate cuocere per circa 40 minuti, quindi spegnete e aggiungete l’uovo. Mescolate e rimettete sul fuoco. Fate cuocere ancora per un paio di minuti, quindi togliete dal fuoco.

Eliminate la stecca di cannella e le scorze del limone, profumate con qualche goccia di acqua di fiori di arancio e fate raffreddare.

Quando il farro si sarà raffreddato, aggiungete la ricotta e i pistacchi tritati grossolanamente.

FASE 2: PREPARARE LA FROLLA

Mentre il farro si raffredda, dedicatevi alla preparazione della frolla. Amalgamate il burro con lo zucchero, quindi aggiungete il tuorlo e l’uovo intero. Unite infine la farina di farro. Se vi piace, potete aromatizzare la frolla con la scorza di un’arancia grattugiata

Impastate rapidamente per ottenere un composto omogeneo, formate una palla e avvolgetela nella pellicola trasparente.

Riponete quindi in frigorifero e fate riposare per almeno trenta minuti.

FASE 3: PREPARARE LA PASTIERA

Trascorso il tempo di riposo della frolla, riprendete il vostro panetto dal frigorifero e stendete i 2/3 della frolla fino ad uno spessore di 3-4 mm.

Foderate il fondo e i bordi di uno stampo dal diametro di 24 cm con la frolla.

Rifilate l’eccesso di pasta e riempite lo stampo con il ripieno.

Stendete la pasta frolla rimasta e ritagliate delle strisce.

Disponete le strisce sopra il ripieno, in modo da formare una griglia. Fissate le strisce ai bordi dello stampo.

Infornate la pastiera in forno preriscaldato a 180 °C e fate cuocere per circa 50 minuti. Sfornatela e lasciatela intiepidire prima di servirla.

PASTIERA DI FARRO. La pastiera napoletana e la sua storia

La pastiera napoletana è un dolce ricco di significati simbolici e con una lunga storia. Secondo la leggenda, a creare questa meraviglia sarebbe stata addirittura una sirena, Partenope.

L’essere mitico aveva scelto come dimora il Golfo di Napoli e deliziava gli abitanti con il suo canto. Per ringraziarla,  i partenopei celebravano un misterioso culto, durante il quale la popolazione portava alla sirena sette doni:

  • farina, simbolo di ricchezza;
  • ricotta, simbolo di abbondanza;
  • uova, che richiamano la fertilità;
  • grano cotto nel latte, a simboleggiare la fusione di regno animale e vegetale;
  • fiori d’arancio (o di altri agrumi. Infatti la diffusione delle arance in quell’epoca era molto limitata in Europa), profumo della terra campana;
  • spezie, omaggio di tutti i popoli;
  • zucchero, per celebrare la dolcezza del canto della sirena.

Partenope gradì i doni e li mescolò, creando questo dolce.

Certo è che, per celebrare il ritorno della primavera, le sacerdotesse di Cerere portassero in processione l’uovo, simbolo della vita nascente, che poi divenne “rinascita” e Resurrezione con il Cristianesimo.

Il grano o il farro, mescolato con la ricotta, deriverebbe invece dal pane di farro delle nozze romane, dette per questo “confarreatio”.

Un’altra ipotesi fa invece risalire la pastiera alle focacce rituali dell’epoca di Costantino, derivati dall’offerta di latte e miele che i catecumeni ricevevano durante il battesimo nella notte di Pasqua.

Con ogni probabilità la pastiera nacque nel XVI secolo, nel convento di San Gregorio Armeno. Qui le suore pensarono di preparare un dolce in grado di associare il simbolismo cristianizzato di ingredienti come le uova, la ricotta e il grano, con le spezie provenienti dall’Asia e il profumo dei fiori d’arancio del giardino conventuale.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!