Manioca fritta

Manioca fritta

Continuano i miei esperimenti con la manioca, la radice tuberosa sudamericana che potete usare in cucina come valido sostituto delle patate!

Oggi ho pensato di prepararla fritta, per accompagnare un hamburger! Devo dire che il risultato è stato ben al di là delle mie aspettative! In attesa delle patate novelle, credo proprio che continuerò ad usare la manioca! Anche perché ha un elevato potere addensante, persino superiore alla tapioca che da essa si ricava, e mi permette di preparare anche tanti prodotti senza l’aggiunta di farina!

Davvero una scoperta utile! Ma ora bando alle ciance e mettiamoci al lavoro!

Manioca fritta. La ricetta per 4 

  • Difficoltà: bassa
  • PREPARAZIONE : 15 minuti
  • COTTURA : 20 minuti
  • COSTO : medio

INGREDIENTI 

  • MANIOCA 800 g
  • OLIO PER FRITTURE q.b.
  • SALE q.b.

PREPARAZIONE

  • Riempite una pentola con acqua e mettetela a bollire.

  • Prendete la manioca, pulitela e tagliatela a pezzetti di 10 cm di lunghezza e 3-4 cm di larghezza

  • Appena l’acqua arriva a ebollizione, tuffatevi i pezzi di manioca e fateli cuocere per 8-10 minuti, Fate attenzione perché tendono a spappolarsi velocemente.
  • Scolateli e metteteli ad asciugare su un telo da cucina

  • Intanto versate l’olio in una padella in quantità abbondante e fatelo scaldare per la frittura. Ricordate che, per ottenere una frittura croccante, gustosa e leggera dobbiamo portare l’olio a una temperatura compresa tra i 165° e i 180°C . Verificate che l’olio abbia raggiunto la giusta temperatura con una mollica di pane: se inizia subito a sfrigolare, l’olio è pronto.

  • Iniziate a friggere la manioca fino a quando non sarà dorata
  • Scolate quindi su carta assorbente e continuate fino a che non saranno terminati.

Manioca fritta. QUALE OLIO PER FRIGGERE?

Come dicevamo poco sopra, per ottenere una frittura croccante, gustosa e leggera dobbiamo portare l’olio a una temperatura compresa tra i 165° e i 180°C . Per questo serve un olio con punto di fumo a temperatura superiore ai 180°C.

L’olio extravergine d’oliva è quello che ha il punto di fumo più alto, intorno ai 210°C. Ma il suo sapore si avverte prepotentemente.

Se non vogliamo sentire il sapore dell’olio EVO, possiamo scegliere un olio di arachidi, che raggiunge il suo punto di fumo intorno ai 180°C ma non fa sentire il proprio gusto.

L’olio di girasole e l’olio di mais sono i meno indicati per la frittura perché, avendo un punto di fumo più basso, non riescono a garantire una temperatura adeguata per friggere ad hoc.

GRASSI ANIMALI

Lo strutto è stato considerato per molti anni il grasso migliore per friggere dato il suo alto contenuto in acidi grassi saturi. Oggi si evita di utilizzarlo, per la sua scarsa digeribilità e perché modifica notevolmente il gusto dei cibi.

Anche il burro è sconsigliato per friggere, perché ha un punto di fumo molto basso (130ºC). Inoltre contiene umidità, sale e proteine del latte. Durante la frittura l’acqua evapora, mentre sale e proteine del latte si depositano sul fondo, bruciandosi e conferendo all’alimento un sapore sgradevole.


⇒ PUNTI DI FUMO

  • 140°C Olio di mais
  • 170°C Olio di girasole
  • 190°C  Olio di arachidi
  •  210°C Olio extravergine di oliva

Ricordate poi che possono abbassare il punto di fumo:

  • Sale
  • Acqua
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!