MALVA PREZIOSA AMICA

MALVA PREZIOSA AMICA

Ne abbiamo già parlato, lo so, ma nel frattempo ne ho approfondito la conoscenza e l’ho usata in tantissime ricette, per la “gioia” del Maritozzo e lo stupore del nostro Cucciolo, che, dopo un primo momento di smarrimento, ha deciso di assecondare la “MAMO” e di aiutarla a raccogliere erbacce!

Vi racconto quello che ho imparato.

MALVA PREZIOSA AMICA. Descrizione

Anche detta malva selvatica, la Malva sylvestris L. appartiene alla famiglia delle Malvaceae.

Il suo nome deriva dal greco malakos, malaché, che significa molle. Infatti la malva è famosa fin dall’antichità per le proprietà emollienti, dovute alla ricchezza di mucillagini della pianta;

Si tratta di una pianta erbacea perenne o raramente annuale, più o meno pelosa per la presenza di peli semplici o stellati, alta 30-60 cm (ma spesso supera i 1,2 m), con fusti tenaci, legnosi alla base, solitamente prostrato-diffusi o ascendenti, striati, ispidi.

Ha foglie picciolate con lamina a contorno circolare, reniforme o pentagonale, con margine 5-7 lobato, crenato.

Fiorisce da maggio ad agosto, con fiori in fascetti di 2-6 all’ascella delle foglie o raramente solitari, con corolla a petali lunghi 3-4 volte i sepali, di colore roseo o lilla, a venature longitudinali porporine.

Il frutto è composto da una corona di mericarpi glabri o pubescenti, appiattiti e reticolati sul dorso.

Molto comune tutte le regioni d’Italia, dal piano fino a 1600 m di quota, negli incolti, luoghi calpestati, orti, bordi delle strade e dei fossi, rudereti, accumuli di detriti, terreni di riporto, ecc.

Costituenti principali:

mucillagini, flavonidi, antociani complessi vitaminici B1, B2 e C, carotene e potassio.

I fiori contengono anche un olio essenziale e il glucoside malvina

Proprietà:

emollienti, calmanti, antinfiammatorie, espettoranti, BECHICHE (cioè è in grado di attenuare la tosse persistente) antispasmodiche e lassative

Periodi di raccolta:

da maggio a settembre

MALVA PREZIOSA AMICA. Proprietà medicinali :

Indicata contro gli stati infiammatori delle mucose, della bocca, della gola, gengive fragili, nevralgie dentali, pelli arrossate, pruriti.

La malva è utilizzata da sempre come blando lassativo. Essa è un buon regolatore intestinale, importante per l’azione protettiva che esercita a livello della mucosa intestinale infiammata.

In medicina per uso interno è utile in caso di bronchiti, tosse, infezioni della gola, catarro, asma, gastrite.

Un infuso o un decotto di foglie e fiori di malva è utilissimo per calmare la tosse e lenire le infiammazioni delle vie respiratorie, ma anche dell’apparato digerente e urinario, ad esempio in caso di cistite.

Indicati anche per fare sciacqui della bocca in caso di afte e stomatiti e in generale di tutte le infiammazioni della bocca, delle gengive e della lingua.

Potete bere infusi di malva in caso di problemi catarrali ai bronchi, in caso di influenza o raffreddore, di stitichezza, colite e enterocolite.

Con quel che resta dei decotti, che siano preparati con foglie e fiori freschi o secchi, si possono fare cataplasmi per uso esterno, utili a lenire le infiammazioni della pelle, a velocizzare la scomparsa dei brufoli, per lenire i dolori di artrite e gotta.

Per uso esterno, trova applicazione come collutorio, nei casi di ascessi dentari e gengive sanguinanti.

In caso di mal di denti si possono fare sciacqui con un infuso di fiori e foglie, oppure si possono applicare le foglie direttamente sulla parte dolorante, dopo averle leggermente schiacciate.

Indicata come impacco ed infuso per mucose irritate, congiuntiviti, ulcerazioni, ascessi, emorroidi, stomatiti, infiammazioni vaginali e per detergere la pelle colpita da eritemi solari o comunque irritata.

Se vi capita di toccare delle piante di ortica oppure di esser punti da qualche insetto nel corso delle vostre “escursioni di raccolta”, guardatevi intorno e cercate una pianta di malva. Pestate con un sasso le foglie e applicatele sulla parte dolorante. Ne avrete un rapido sollievo!

Il cataplasma ottenuto con la radice è un ottimo rimedio contro i foruncoli, per ridurre il gonfiore, o far sparire il livido degli ematomi.

MALVA PREZIOSA AMICA: GLI USI IN CUCINA

In cucina le foglie e i getti giovani possono essere consumati in insalata, ma conviene mescolarli con altre verdure per nasconderne il gusto forte e non sempre gradito, o cotti come verdura.

Le capsule acerbe possono essere aggiunte all’insalata. I suoi rami più giovani cotti e conditi con olio, sale e aceto o limone, possono essere usati come contorno o entrare nella preparazione del minestrone.

Quest’erba può essere usata anche come ingrediente per la farcia di ravioli, nelle polpette e per cucinare gustose frittate. Ottimi sono i risotti con la malva, i fiori possono essere fritti in pastella.

MALVA PREZIOSA AMICA. In cosmesi

Per le sue proprietà emollienti, troviamo spesso la malva in dentifrici, colluttori, colliri, creme per combattere la couperose, saponette, bagnoschiuma.

Fino a qualche anno fa veniva impiegata per la preparazione casalinga di creme da notte emollienti e antirughe.

Può inoltre, essere utilizzata per rinforzare i capelli. Pensate: i fiori usati nel risciacquo eliminano il colore giallastro dai capelli bianchi.

Torneremo presto a parlare dei suoi usi per la nostra bellezza!

Curiosità:

Il primo utilizzo documentato della malva risale al 3000 a.C. in Siria, dove tracce di malva sono state ritrovate nei denti di resti umani rinvenuti durante gli scavi archeologici.

Nei secoli la malva ha avuto estimatori illustri.

Tra i Romani illustri, Marziale la usava dopo aver bevuto troppo, Cicerone e Catone ne mangiavano in grande quantità.

Pensate: Cicerone nelle sue “Epistulae” ricorda un famoso pasticcio di malva di cui era talmente ghiotto da farne indigestione.

Orazio si ritemprava con malva, cicoria e olive, Plinio la considerava una panacea, con azione anche afrodisiaca.

Nel Medioevo e durante il Rinascimento invece si riteneva favorisse una condotta morigerata e divenne il rimedio per tutti i mali, tanto da diventare nota come  “omnimorbia“.

L’imperatore Carlo Magno volle che nel suo giardino venisse coltivata, in un’aiuola particolare, dove si raccoglievano foglie, radici e fiori per la preparazione di tisane e decotti destinati a curare i membri della famiglia imperiale.

Lo sapevate che la malva serviva anche a verificare la verginità delle fanciulle? Si versava la loro pipì sulle foglie, che non dovevano seccare.

In Egitto la malva è ingrediente di un piatto nazionale, pasto comune dei contadini, la molokhia, nota anche come “zuppa del Faraone”.

La ricetta, che proveremo insieme presto, la trovate QUI

Nel linguaggio dei fiori significa pacatezza.

Sull’altopiano di Asiago, i montanari, la chiamavano  “pappala” o “malbe” e la impiegavano per impedire l’irrancidimento del latte

Prossimamente vi proporrò anche la ricetta del risotto con la malva, che sembra essere opera di Carlo Magno, grande estimatore delle piante alimentari e curative.

Vi proporrò inoltre alcune ricette utili per sfruttare questa preziosa pianta. Tra l’altro ho deciso di provare a conservarne le foglie al naturale, in barattoli di vetro ben sterilizzati. Vi farò sapere come procede l’esperimento!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!