IL FURTO DELLA DIVINA COMMEDIA

IL FURTO DELLA DIVINA COMMEDIA è uno degli ultimi romanzi pubblicati da Crapanzano prima della sua scomparsa nel 2020. Vi racconto perché mi è piaciuto

IL FURTO DELLA DIVINA COMMEDIA. Un’indagine di Fausto Lorenzi

Dario Crapanzano

PRIMA PUBBLICAZIONE : 2019

EDITORE : Mondadori

Pagine : 176 p.

Genere : giallo storico

IL FURTO DELLA DIVINA COMMEDIA : Il libro

«Tutti coloro che amano la cultura nelle sue migliori espressioni sono attesi nella sala riunioni vicino al mio ufficio, venerdì alle ore undici, durante l’intervallo. Firmato: il Preside.»

Milano 1954, Michele Esposito, preside in un liceo di Città Studi, ha una grande passione: i libri antichi, nei quali investe la maggior parte delle sue entrate.

Grazie a un’eredità riesce ad acquistare, per ben quattro milioni di lire, l’incunabolo di una Divina Commedia del Quattrocento.

Una copia rara e preziosa che il preside presenta solennemente al corpo docente dell’istituto. Quando, uno dei giorni seguenti, il libro sparisce dalla cassaforte della scuola, a indagare viene chiamato Fausto Lorenzi, un ispettore dagli occhi «di ghiaccio».

Chi poteva conoscere la combinazione della cassaforte? Molti sono i sospettati: i docenti e anche la storica segretaria, che molti definiscono la vera preside. E quando viene scoperto un omicidio, Lorenzi collega subito il delitto al furto. Ma il mistero rimane fitto…

Nella consueta atmosfera vintage della Milano anni Cinquanta, tra cinema fumosi e antiche librerie antiquarie, Dario Crapanzano costruisce un giallo appassionante e crea, dopo Mario Arrigoni, un nuovo personaggio investigatore, che sorprenderà i lettori e che proverà a risolvere lo strano caso del furto della Divina Commedia.

IL FURTO DELLA DIVINA COMMEDIA : l’autore

Dario Crapanzano (Milano, 12 gennaio 1939 – 21 ottobre 2020) è stato uno scrittore e pubblicitario italiano. Nato a Milano nel 1939, si laureò in Giurisprudenza all’Università Statale e si diplomò all’Accademia di Arte Drammatica. Dopo aver lavorato in campo pubblicitario, esordì nel 1967 con la guida sentimentale A Milano con la ragazza…e no.

Nel 2005 pubblicò il romanzo ironico-epistolare Ciao ipocondriaco, ma fu nel 2011 che raggiunse la notorietà creando il personaggio del commissario Mario Arrigoni che sarà protagonista di 9 indagini. Nel 2018 con La squillo e il delitto di Lambrate introdusse il nuovo personaggio della investigatrice-squillo Margherita Grande.

Crapanzano è morto a 81 anni il 21 ottobre 2020 nella sua abitazione milanese

IL FURTO DELLA DIVINA COMMEDIA: RIASSUNTO E COMMENTO PERSONALE

Un giallo semplice e leggero, dalle tinte vintage in ogni suo aspetto: a partire dalla prosa, scorrevole e sobria, per arrivare all’ambientazione.

Coinvolgente fin dalle prime pagine, ci riporta ad un’epoca che magari abbiamo solo sentito raccontare.

L’autore ci fa conoscere subito la “vittima” del furto.

L’ultrasessantenne professor Michele Esposito era un uomo dall’aspetto insignificante: di bassa statura, fisico mingherlino, una pronunciata calvizie attorniata da pochi capelli bianchi.

Naturalmente è scapolo. Laureato in Lettere, dopo una carriera come docente di latino e greco, aveva infine ottenuto la nomina a preside del liceo ginnasio Marco Tullio Cicerone di Milano, in zona Città Studi.

Il professore ha una sola, grande passione: i libri antichi. E può anche permettersela. Infatti nel 1952, ha ricevuto una cospicua eredità da parte di uno zio

che aveva accumulato una fortuna nella lontana America, secondo voci attendibili praticando il contrabbando di whisky durante il proibizionismo, nel periodo cioè in cui la vendita di alcolici era vietata in tutti gli Stati Uniti.

Da poco è riuscito ad acquistare un raro incunabolo della Divina Commedia, risalente alla seconda metà del Quattrocento, impreziosito da illustrazioni che si ispiravano allo stile e alle opere del grande pittore Sandro Botticelli.

Crapanzano ci spiega che cosa sia un INCUNABOLO:

il termine “incunabolo” indica i primi volumi stampati con i caratteri mobili. Esso viene dal latino in cuna, “nella culla”, per indicare i primordi del nuovo metodo di stampa, inventato nella metà del Quattrocento dal tipografo tedesco Johannes Gutenberg.

Subito dopo le vacanze natalizie, il prof Esposito aveva voluto rendere partecipi tutti i suoi insegnanti dell’acquisto sensazionale, convocandoli tutti in presidenza alle undici di venerdì 8 gennaio 1954.

Ad aiutarlo, la sua segretaria, Anna Maria Rosellini, una donna sulla quarantina, di aspetto gradevole. Il prezioso volume era stato mostrato e poi riposto in cassaforte.

La settimana successiva, però, quando la Rosellini apre la cassaforte, la Divina Commedia è scomparsa!

Il preside ci mette poco a capire che il furto è opera di qualcuno del suo liceo e chiama il commissariato di zona.

Aveva infatti conosciuto il commissario capo dottor Rossini, in occasione di un servizio d’ordine predisposto per i cortei di studenti organizzati per manifestare a favore del ritorno all’Italia della città di Trieste, ancora sotto la giurisdizione degli Alleati e reclamata dalla confinante Jugoslavia

Il preside denuncia il furto e chiede al commissario di occuparsi direttamente del caso. L’uomo però è “impegnato” e invia in sua vece l’ispettore Lorenzi, in cui “ripone massima fiducia”.

L’ispettore ci viene descritto in dettaglio: quarantenne di origini friulane, sposato e separato, ha un figlio di nove anni, che vede almeno una volta a settimana.

Un bell’uomo, alto e muscoloso, dagli occhi “di ghiaccio” in grado di intimorire ogni interlocutore. Che però si concede spesso “la cucina della mamma”, la brava Mina, turbata dalla sua separazione. In servizio al commissariato diretto dal commissario Rossini dal 1949 con il ruolo di ispettore, è disorganizzato e un po’ confusionario.

Ritenuto comunque un ottimo investigatore, ha un modo di indagare non sempre ortodosso o rispettoso delle gerarchie. Il suo “braccio destro” è il giovane agente Giuseppe Tindaro, un siciliano alto e biondo di evidenti origini normanne.

Subito i sospetti di Lorenzi e Tindaro si appuntano sulla segretaria. Secondo i due, la donna è in qualche modo coinvolta nel furto… e il ritrovamento del suo cadavere sembra confermare l’ipotesi!

Intanto Lorenzi si destreggia con la sua condizione di uomo separato, che vede il figlio solo un giorno a settimana e che, dopo tanti mesi, trova infine il coraggio di invitare fuori una giovane commessa. Rossana si dimostra sensibile e intelligente e Lorenzi è onesto sin da subito sulla sua condizione…

RICORDA: il divorzio è stato introdotto in Italia solo nel 1970, con la cosiddetta legge Fortuna-Baslini. I partiti che si erano opposti alla sua introduzione riuscirono a proporre un referendum abrogativo.

Domenica 12 maggio 1974, con il Referendum sul divorzio, gli italiani furono chiamati a decidere se abrogare la legge Fortuna-Baslini che istituiva in Italia il divorzio: partecipò al voto l’87,7% degli aventi diritto, votarono no il 59,3%, mentre i sì furono il 40,7%: la legge sul divorzio rimase in vigore.

A scoprire il cadavere della Rosellini era stata la custode dello stabile in cui viveva la donna, Maria Luisa Vanzetto, allarmata per non averla vista uscire al suo solito orario.

La portinaia si dimostra un’ottima fonte di informazioni, come spesso accade anche nei romanzi di Arrigoni. Secondo la donna, la Rosellini “aveva un’anima da artista”: dipingeva e dirigeva una filodrammatica, nel doppio ruolo di attrice e regista.  Bisogna quindi ascoltare quanti hanno frequentato insieme alla vittima questi corsi… emerge così il quadro di una donna ben diverso da quello mostrato a scuola.

Particolarmente proficua la conversazione con la prof Silvestri. Che rivela loro di aver saputo di una relazione tra la segretaria e un non meglio identificato amante e che la segretaria aveva un problema economico…

E il numero di colpevoli si moltiplica.

Mentre Lorenzi continua la sua indagine insieme al fedele Tindaro, porta avanti anche la relazione con Rosanna, che sembra estremamente promettente. Interessante il “tour” che Lorenzi regala alla giovane tra i palazzi e le ville della vecchia Milano…

Quando ormai inizia a sospettare che l’indagine sarà un fiasco, Lorenzi ha infine l’intuizione geniale:

se l’assassinio non avesse nulla a che fare con il furto? Non è obbligatorio che il crimine sia stato commesso per motivi legati al danaro. Se ci trovassimo invece di fronte a un delitto passionale?

Si troverà così davanti il più improbabile degli assassini…

Davvero un peccato che Crapanzano ci abbia lasciato così presto, interrompendo dopo un solo romanzo la nuova serie, estremamente promettente!

Da leggere : VOTO : 10 / 10

Serie Fausto Lorenzi

  • Il furto della Divina Commedia. Un’indagine di Fausto Lorenzi, Milano, Mondadori, 2019

Serie commissario Arrigoni

  1. Il giallo di via Tadino: Milano, 1950, Genova, Fratelli Frilli, 2011
  2. La bella del Chiaravalle: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2012
  3. Il delitto di via Brera: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2012
  4. Il caso di piazzale Loreto: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2013
  5. L’omicidio di via Vitruvio: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2013
  6. L’assassinio del prete bello: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2015
  7. Il mistero della giovane infermiera: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2016
  8. Arrigoni e l’omicidio nel bosco, Milano, Sem, 2018
  9. Arrigoni e il delitto in redazione, Milano, Sem 2020

Serie Margherita Grande

/ 5
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!